Ambra Angiolini e la bulimia

Ambra Angiolini e la bulimia

Ambra Angiolini e la bulimia

Le parole dell’attrice in una intervista a Verissimo

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Una scena di Le fate ignoranti – La serie, che ha come protagonista Ambra Angiolini
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Ambra Angiolini e la bulimia ha parlato dei problemi di bulimia in una intervista a Verissimo. Lei ha detto: “penso che chiamare la bulimia malattia e non disturbo sia giusto. È una malattia ed è una malattia che può durare anni, perché fa uso di una sostanza che non è la droga, che è apparentemente innocua, che è il cibo. È difficile che tu ti metta nei guai per cercarti il cibo. Al massimo è la cassiera del supermercato la spacciatrice, ma finisce lì”.

Ambra Angiolini ha affrontato la bulimia fin da giovane: “avevo più o meno 15/16 anni, l’età esatta non la ricordo, sicuramente non ero ancora maggiorenne”. E aggiunge: “probabilmente è con te la voglia di amare tantissimo, tantissimo, qualcuno, qualcosa, te stessa, che è invece probabilmente l’ultima cosa che faresti nella vita”.

Ambra Angiolini esagerava col cibo e bulimia era un sintomo di altri problemi: “io mangiavo e basta. Ero un modo di sfogare una serie di incapacità mie, di chiedere aiuto in un altro modo. Ho sempre cercato di far del male a me stessa e mai agli altri. E questa cosa per me era giusta. Non è giusto quando infierisci su di te in modo così violento, però l’idea di far del male a qualcuno, di far rumore, di occupare troppo spazio, mi metteva in crisi . E questa cosa era talmente silenziosa che mal che vada pensavo farà del male a me”.

Come Ambra Angiolini ha affrontato la bulimia

La madre di Ambra Angiolini cercava di aiutarla ad affrontare la bulimia: “mia madre, che aveva capito, inizio a lasciarmi dei bigliettini in bagno, in modo che li leggessi quando andavo a vomitare. Mi scriveva che mi voleva bene comunque e che ero il suo amore immenso, in ogni caso. Quello che provavo non ha a che fare con l’esterno, era talmente intimo che non riuscivo a coglierlo”.

Ambra Angiolini nel periodo in cui affrontava la bulimia non pensava di legarsi a qualcuno. “Ai fidanzati in quel periodo preferivo la spesa”. Arriva inaspatamene un cambiamento: “poi è arrivato un architetto, che all’inizio non aveva gambe, non aveva mani, non aveva braccia, era un ovetto, che mi ha dato uno strano benessere sulla faccia. Io ero preoccupata di questo”.

Poi prosegue: “Dicevo: ma come mai sto così bene? Queste guanciotte rosa, questa pelle …e lei, l’architetto, è una ragazza ormai, magica, ha arredato tutto, ha fatto in modo che questa pancia, con la quale io avevo tanto amato , diventasse il posto più accogliente della terra”. Per Ambra Angiolini la bulimia era un ricordo.

I figli

Ambra Angiolini prosegue raccontando: “e l’ha fatto lei, io me la sono sempre immaginata, ha tappato tutti i buchi, ha lucidato tutto, e quasi mi dispiaceva darla alla luce, io mi dicevo: e dopo che faccio? Invece ha lasciato tutto brillante . Lei è gigantesca. Poi è arrivato lui, Leonardo, che ci ha messo proprio l’arredamento che piaceva a lui . E questa cosa è svanita nel null”a.

Ambra Angiolini ha raccontato che le è capitato du nuovo di vomitare, ma questa volta non per la bulimia: “ricordo l’ultima volta che ho dato di stomaco era perché le nausee erano talmente dominanti. Questa cosa me la sono dovuta portare dietro per nove mesi, finché non è venuto fuori il mio miracolo più bello: Iolanda. Io ho imparato tanto da lei”.

Conclude l’intervista a Verissimo del 2020 parlando di Francesco Renga: “Francesco quando l’ho conosciuto era bulimico di sorriso. Allora io ho capito che avevamo molto in comune. L’attrice ha affrontato diversi temi molto interessanti.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.