Claudio Amendola su suo padre Ferruccio

Claudio Amendola su suo padre Ferruccio

Claudio Amendola su suo padre Ferruccio

L’attore italiano parla del famoso genitore

Claudio Amendola su suo padre Ferruccio. Ultrà, 1991, Ricky Tognazzi, Claudio Amendola, Principe, telefono
Una scena di Ultrà che ha come protagonista Claudio Amendola
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Claudio Amendola ha fatto una serie di considerazione su suo padre Ferruccio. Ferruccio Amendola aveva un timbro di voce inconfondibile ed inimitabile. Durante la sua carriera Amendola aveva recitato a fianco di grandi attori cinematografici italiani cinematografico, era però la sua voce che lo aveva reso un personaggio unico. Era infatti diventato il re dei doppiatori italiani dando la voce personaggi del calibro di Al Pacino, Silvester Stallone, Dustin Hoffman e Robert De Niro.

Claudio Amendola ha detto del padre: “all’inizio davano a mio padre solo ruoli minori, forse per l’accento romanesco, non so. Alla fine invece è riuscito a rivoluzionare il doppiaggio. Ricordo che un mio amico mi ha tormentato per mesi, solo per farsi mandare a quel paese da papà”. Claudio Amendola poi racconta un episodio divertente che aveva come protagonista il padre: “una sera ho preso la cornetta, ho composto il numero e ho passato il telefono a mio padre. A quel punto ha iniziato: ‘Va**anculo, va**anculo, va**anculo. Quante risate”.

Claudio Amendola poi continua a parlare del padre: “quando ci ha lasciati fuori dalla chiesa ho visto la folla e ho pensato: ‘Mamma mia Ferruccio, cosa hai combinato.’ Eppure lo sapevo, perché già da anni mi fermavano e ogni volta mi ripetevano lo stesso concetto: ‘Sei bravo, molto bravo, però tu padre’. Claudio Amendola dice che ancora oggi lo fermano per parlargli del padre: “anche oggi, dopo 20 anni, sono andato a fare benzina e il titolare mi ha tenuto 30 minuti a parlare di papà”.

Claudio Amendola racconta aneddoti su suo padre Ferruccio

Claudio Amendola ammette che deve molto a suo padre Ferruccio: “io lo devo ringraziare più di tutti, più dei miei fratelli: mi ha regalato un mestiere e mi ha salvato la vita perché altrimenti non so cosa avrei fatto”. Poi l’attore continua: “è stato un uomo che ha avuto un grande successo ma se lo è sudato e meritato. Con papà ho vissuto momenti bellissimi, mi ha insegnato tutti i suoi segreti. Me lo sono goduto e lui si è goduto la vita fino in fondo”.

Anche Claudio Amendola come il padre ha provato il doppiaggio, ma ha subito capito che non faceva per lui. Ecco cosa aveva detto intervistato su Rai 1 nel 2020: “ho sempre vissuto il doppiaggio, comunque, come un lavoro molto tosto, perché è un lavoro che si fa al buio, dove ci si sguercia la vista e i doppiatori, lo dico con amore per tutta la categoria, so’ sempre verdi, non vedono mai la luce e io questa cosa non l’avrei mai potuta reggere”.

Claudio è figlio d’arte perché i suoi genitori erano gli attori e doppiatori Ferruccio Amendola e Rita Savagnone. Dopo aver finto la terza media ha lavorato come commesso e manovale. Il suo esordio da attorie è stato nel 1982 a diciannove anni. Interpretava il ruolo del pugile ebreo Davide Sonnino nella miniserie TV Storia d’amore e d’amicizia. Ha poi preso parte a film come Amarsi un po’, Vacanze di Natale e Vacanze in America. Da lì in poi è diventato un attore affermato.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.