Dialoghi e citazioni di Gattaca – La porta dell’universo, film di Andrew Niccol
Pellicola del 1997 che vede attori come Ethan Hawke, Uma Thurman, Jude Law, Alan Arkin, Gore Vidal, Ernest Borgnine, Loren Dean, Tony Shalhoub, Blair Underwood e Jayne Brook
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Ecco dialoghi e citazioni di Gattaca – La porta dell’universo. Seguono ora alcune frasi e citazioni tratte dalla pellicola di Andrew Niccol.
Frasi di Vincent Freeman
Per uno che non doveva far parte di questo mondo, devo confessare che all’improvviso mi costa lasciarlo. Però dicono che ogni atomo del nostro corpo una volta apparteneva a una stella… forse non sto partendo, forse sto tornando a casa.
Tu sei un’autorità in tutto ciò che non è possibile, non è vero Irene? Ti costringono a cercare anche i minimi difetti e dopo un po’ non vedi altro che quelli. Per quello che può valere, io sono qui a dirti che tutto è possibile, tutto è possibile.
Come altri nella mia situazione girovagai parecchio negli anni seguenti lavorando dove potevo. Devo aver pulito le toilette di mezzo stato. Appartenevo a una nuova sottoclasse, non più determinata dal livello sociale o dal colore della pelle; no, ora la discriminazione è elevata a sistema. (Voce di Vincent Freeman)
Quando facemmo il patto di sangue capii che quello che scorreva nelle mie vene era diverso dal suo e che non me ne bastava certo una goccia per concludere qualcosa nella vita. (Voce di Vincent Freeman)
Si diceva che un figlio concepito nell’amore avesse maggiori probabilità di essere felice… oggi non lo dicono più.
Fu l’ultima volta che nuotammo insieme, lontano e in mare aperto, sapendo come sempre che ogni bracciata verso l’orizzonte era una in più che dovevamo fare per tornare a riva. Ma quel giorno successe qualcosa di diverso, ogni volta che Anton cercava di distaccarmi mi trovava sempre vicino a sé. Poi finalmente accadde l’impossibile (il fratello Anton sta per affogare)… In quel momento della nostra vita si vide che mio fratello non era forte come credeva e io non così debole e quel momento rese possibile tutto il resto. (Voce di Vincent Freeman)
Fin da piccolo imparai a vedermi come mi vedevano gli altri, un malato cronico. (Vincent Freeman)
Io non voglio entrare lì dentro! Io voglio andare lassù! (Vincent Freeman)
Jerome non mise più in dubbio la mia determinazione. Distolsi la mente dal dolore ricordando a me stesso che quando mi sarei rimesso in piedi sarei stato di 5 centimetri più vicino alle stelle.. (Vincent Freeman)
Sarà stata la passione per gli altri mondi o la crescente avversione che provavo per il nostro, ma da quando mi ricordo ho sempre sognato di andare nello spazio. (Vincent Freeman)
Ecco come ho fatto, Anton. Non risparmiando mai le forze per tornare indietro… (Vincent Freeman)
Io adesso facevo parte di un settore della società relativamente nuovo e particolarmente odiato. Quello di chi si rifiuta di giocare con le carte che ha avuto in sorte. Il mio appellativo più comune è pirata genetico, di gene errato. (Vincent Freeman)
Dicono che l’assenza di gravità sia come rientrare nel ventre materno. (Vincent Freeman)
Come quasi tutti i genitori dell’epoca anche i miei decisero di far nascere il prossimo figlio con quello che oggi è diventato un metodo naturale. (Voce di Vincent Freeman)
Il più grande mangia il più piccolo e nessuno muove un dito. (Vincent Freeman)
L’unico modo che hai per vincere è vedermi sconfitto? Oddio, adesso anche tu vorresti dirmi che cosa devo fare o non devo fare? Se ancora non te ne sei accorto, io non ho bisogno di essere salvato, come te quella volta. Tu che trovi a tutto una risposta, questo come lo spieghi? (Vincent Freeman)
Un avvenimento del tutto irrilevante. Jerome Morrow, Navigatore di prima classe, sta per intraprendere una missione di un anno per Titano, il quattordicesimo satellite di Saturno. Un incarico molto prestigioso anche se, in pratica, Jerome era stato prescelto per esso fin dalla nascita. È stato fornito di tutti i doni necessari per tale impresa, ha un quoziente genetico superiore a chiunque. In realtà non c’è nulla di straordinario nella scelta di Jerome Morrow, salvo un fatto: io non sono Jerome Morrow. Fui concepito sulla Riviera, non quella Francese, ma quella prodotta dalla Chrysler. Si diceva che un figlio concepito nell’amore avesse maggiori probabilità di essere felice, oggi non lo dicono più. Non capirò mai cosa abbia spinto mia madre ad affidarsi a Dio invece che al genetista del luogo. Due braccia e due gambe, altro non importava. Adesso non più, adesso, dopo qualche secondo di vita, erano già note le cause e il momento esatto della mia morte. (Voce di Vincent Freeman)
Per chi è superiore geneticamente il successo è più facile da raggiungere… ma non è affatto garantito. Dopotutto, non esiste un gene per il destino. E quando per un motivo o per l’altro un membro dell’elite incontra una sorte avversa… la sua identità genetica diventa un bene prezioso per chi è privo di scrupoli. ‘Mors tua vita mea’… dice il vecchio adagio. (Voce di Vincent Freeman)
Fu così che venne al mondo Anton, mio fratello, il figlio a cui mio padre era fiero di aver dato il proprio nome. (Voce di Vincent Freeman)
l nostro gioco preferito era Babau. Quando i nostri genitori non ci guardavano nuotavamo fin dove ci reggeva il coraggio. Il primo che aveva paura e tornava indietro perdeva… Naturalmente perdevo sempre io, Anton era di gran lunga il più forte e aveva tutti i numeri per vincere. Sarà stata la passione per gli altri mondi o la crescente avversione che provavo per il nostro ma, da quanto mi ricordo, ho sempre sognato di andare nello spazio…(Voce di Vincent Freeman)
Ecco come ho fatto, Anton. Non risparmiando mai le forze per tornare indietro… (Vincent Freeman)
Mio padre aveva ragione. Per quanto avessi mentito nel mio curriculum, il mio vero curriculum era iscritto nelle mie cellule. Perché qualcuno avrebbe dovuto investire tanti soldi per addestrarmi quando c’erano altri mille candidati geneticamente perfetti. Certo, la discriminazione è un reato, si chiama genoismo ma tutti se ne infischiano della legge… Se rifiuti di farti esaminare possono prelevare un campione della maniglia di una porta o da una stretta di mano e perfino dalla saliva sulla busta della domanda. In caso di dubbio un test antidroga legale è un facile espediente per valutare illegalmente che futuro avrai nella Compagnia… (Voce di Vincent Freeman)
Non ebbi mai tanta certezza che la mia meta fosse irraggiungibile quanto adesso che era lì davanti a me. (Voce di Vincent Freeman)
Facevo lo spaccone sapendo di non poter fare altro. Per quanto mi allenassi, per quanto studiassi, l’esame più brillante sarebbe stato zero senza un esame del sangue altrettanto brillante e allora decisi di ricorrere a misure più radicali. L’uomo che un giorno apparve alla mia porta non ero certo andato a cercarlo sulle pagine gialle. (Voce di Vincent Freeman)
Arrivò il momento di mettere alla prova la mia preparazione. Jerome era stato progettato con tutto quello che serviva per entrare a Gattaca, salvo il desiderio di entrarci. (Voce di Vincent Freeman)
Ed ecco come andò. Tutti i giorni eliminavo dal mio corpo ogni pelle, unghia e capello non saldo per ridurre al minimo quanto del mio io non valido avrei lasciato nel mondo dei validi. Al tempo stesso Eugene preparava campioni della sua superiore materia corporea perché io potessi passare per lui. Appositi sacchetti di urina per i frequenti test antidroga, capsule di sangue da applicare ai polpastrelli per i controlli all’entrata e fiale con altre sostanze corporee. Mentre Eugene mi forniva di una nuova identità io gli pagavo l’affitto e gli garantivo il tenore di vita a cui era abituato. Eugene non aveva mai subito la discriminazione abituale degli uterini, dei nati per fede, dei non validi, come chiamavano noi. Lui, un valido, un in vitro, un uomo fabbricato, subiva il peso di un altro fardello, il peso della perfezione. Io, adesso, facevo parte di un settore della società relativamente nuovo e particolarmente odiato, quello di chi si rifiuta di giocare con le carte che ha avuto in sorte. Il mio appellativo più comune è pirata genetico o diGENErato. Sotto le spoglie di Jerome Morrow sono salito in fretta agli alti gradi di Gattaca. Solo un Direttore di Missione è stato a un passo dallo scoprire la mia vera identità. Strano a dirsi avrebbe più possibilità di smascherarmi ora che è morto di quante ne avesse avute da vivo. (Voce di Vincent Freeman)
Frasi di Josef
Tieni la tua postazione sempre così pulita, Jerome?
A volte abbiamo dovuto accettare candidati che avevano dei lievi difetti ma non tali da impedire a una persona di lavorare in ambiti quali la tutela della legge, per esempio. Ma adesso abbiamo abbastanza gente della specie giusta per garantirci un nuovo indice di misura. Corpi adeguati alle menti. Essenziali ora che ci spingiamo più oltre, sempre più oltre.
Frasi di German
Le sue credenziali sono perfette, una durata di vita impensabile… È uno che, in pratica, non morirà mai. Il suo quoziente di intelligenza è smisurato, più di venti ventesimi ad ogni occhio a ha il cuore di un toro. Attraverserebbe i muri correndo.… Se potesse ancora correre… In effetti era un famoso campione di nuoto. Vincent, puoi raggiungere qualunque meta a braccetto con il DNA di quest’uomo. Che ti avevo detto? Vi somigliate tanto che raddoppierò la parcella!
Qui non importa dove sei nato ma come sei nato, il sangue non ha nazionalità. Se trovano in esso quello che cercano non hai bisogno di altro passaporto.
Frasi di Jerome Eugene Morrow
Jerome Morrow non era nato per occupare i gradini più bassi del podio ma nonostante le mie doti ero sempre al secondo posto… io! Quindi come speri di riuscire in quest’impresa?
Ci ho guadagnato di più io: non ti ho prestato che il mio corpo; tu mi hai prestato i tuoi sogni.
Frasi altri personaggi
Affezioni neurologiche probabilità sessanta per cento. Mania depressiva probabilità quarantadue per cento. Sindrome ipercinetica probabilità ottantanove per cento. Cardiopatia… probabilità novantanove per cento. Soggetto a morte prematura. Aspettativa di vita trenta virgola due anni. (Infermiera prelevando una goccia di sangue dal neonato)
Buonasera a tutti e ben trovati. Sono il vostro Detective, per servirvi. Vi prego, restate ai vostri posti… Ho detto restate ai vostri posti, non mi sembra di aver parlato in una lingua straniera… Cercate tutte le lenti a contatto, dentiere, voglio i tovaglioli, mozziconi di sigaretta, la saliva rimasta sulle tazze… Quella è una faccia che conosco, controllatelo. (Hugo)
Gattaca – La porta dell’universo dialoghi
Ecco dialoghi e citazioni di Gattaca – La porta dell’universo. In breve una serie di dialoghi tratti da Gattaca – La porta dell’universo, selezionati per voi. Anche la sezione sui dialoghi contiene solo quelli più importanti.
Anthony Freeman: Vincent, Come hai fatto a farcela? Come hai potuto, Vincent?
Vincent Freeman: Vuoi sapere come ho fatto? Ecco come ho fatto, Anthony! non risparmiando mai le forze per tornare indietro.
Vincent Freeman: Lavoro con devozione, questa ne è la prova.
Josef: Devozione… Ho esaminato il tuo piano di volo: neanche un errore su un milione di caratteri, fenomenale. È giusto che una persona come te ci porti su Titano.
Vincent Freeman: Il Consiglio ha approvato la missione? Si parlava di un rinvio…
Josef: Non devi dare ascolto alle chiacchiere. Parti tra una settimana. Hai il controllo antidroga, adesso.
Vincent Freeman: Un anno è lungo a passare
Irene Cassini: Non è tanto lungo… solo un giro intorno al sole.
Irene: Quanti lanci avvengono al giorno, una decina?
Vincent Freeman: A volte di più…
Irene: Solo tu non te ne perdi neanche uno… Se vuoi fingere che non provi nessuna emozione non guardare sempre in su.
Genetista: Gli ovuli che le sono stati prelevati, Marie, sono stati fecondati con gli spermatozoi di Antonio. Dopo la selezione restano, come vedete, due sani maschietti e due sanissime femminucce nessuno, naturalmente, predisposto alle più gravi malattie ereditarie. Non rimane che scegliere il candidato più confacente. Prima di tutto indirizziamoci sul sesso, avete delle preferenze?
Marie: Vorremmo che Vincent avesse un fratello per giocarci insieme…
Genetista: Eh, certo… ciao Vincent… Dunque, avete specificato: occhi nocciola, capelli scuri e… pelle chiara. Mi sono permesso di eliminare ogni affezione virtualmente pregiudizievole: calvizie precoce, miopia, predisposizione alla violenza e alle droghe, tendenza alla violenza, all’obesità…
Marie: Beh, noi non volevamo… in quanto alle malattie sì ma…
Antonio: Certo… ecco… Pensavamo se non fosse… se non fosse meglio lasciare anche qualcosa al caso…
Genetista: Fate che vostro figlio parta in posizione di vantaggio, purtroppo abbiamo già abbastanza difetti innati… No, non caricate vostro figlio di ulteriori fardelli. Ricordate che questo bambino è la somma di voi due, del meglio di voi due però… Potreste naturalmente concepirne altri mille e mai ottenere un risultato simile.
Marie: Guarda in faccia la realtà, con la tua malattia cardiaca non…
Vincent Freeman: Mamma, c’è una probabilità che il mio cuore stia bene…
Antonio: Una su cento, ricordati!
Vincent Freeman: Beh, voglio correre il rischio.
Marie: Tu… ma loro no.
Caesar: Quando pulisci il vetro, Vincent, non pulirlo troppo.
Vincent Freeman: Che vuoi dire?
Caesar: Puoi farti venire idee sbagliate.
Vincent Freeman: Sì, ma se il vetro è pulito tu potrai vedermi meglio quando starò dall’altra parte…
German: Stai dritto… Come hai saputo di me?
Vincent Freeman: La gente…
German: “Hai qualche segno particolare, tatuaggi, cicatrici, voglie sulla pelle?
Vincent Freeman: No, credo di no…
German: Sei convinto della tua scelta? Non farmi perdere tempo…
Vincent Freeman: No, stia tranquillo, convinto al cento per cento!
German: Con questo sei solo a metà strada.
Jerome: Quella roba è mia! Mi sarei venduto a qualcuno con più spina dorsale se avessi saputo che tu mi avresti abbandonato e proprio sul più bello! Non puoi piantarmi in asso proprio adesso! Ho investito troppo in questa storia. Che dovrei fare, dimmi? Andare al posto tuo così il servizio sarà completo?
Vincent Freeman: Eugene… Mi scopriranno, prima o poi!
Jerome: Tu ancora non hai capito, vero? Quando ti guardano non è più te che vedono… Loro vedono me… Il posto delle ciglia è sulle palpebre. Ma si può essere più sbadati?
Vincent Freeman: Beh, non è lo stesso per te, Irene? Sei progettata anche tu come tutti noi.
Irene: Non esattamente come tutti voi. Discrete probabilità di sincope cardiaca… questo dice di me il mio profilo. L’unico viaggio che farò nello spazio è intorno al Sole su questo satellite.
Vincent Freeman: Beh, se hai qualcosa che non va per conto mio non lo vedo.
Irene, porgendogli un capello: Allora, se non mi credi… ecco… Prendi… Se ti interesso ancora fammelo sapere.
Vincent Freeman, lasciandolo cadere: Scusami… È volato via.
Hugo: Confronto positivo. Sbalorditivo!
Hoover: Il bicchiere è stato usato dopo la prima indagine?
Hugo: Due campioni in due giorni. O il presunto omicida è tornato sul luogo del delitto per bere, ma non conosco nessuno così assetato, o lavora ancora là.
Hoover: Gli addetti alle pulizie erano stati controllati.
Hugo: Non credo che pulisca più niente ormai. Ho l’impressione che sia un simulatore che si fa passare per qualcun altro!
Hoover: Un pirata genetico a Gattaca?
Hugo: Inverosimile ma nel campo delle possibilità.
Hoover: È difficile credere che sia uno dei loro lavoratori d’élite. Anche se avesse eluso i controlli non avrebbe né le doti mentali né l’energia fisica.
Hugo: Forse lei lo sottovaluta, forse è davvero un impostore, forse il Direttore l’aveva scoperto e così avremmo il movente. Direi di fare il test a tutti i dipendenti compresi nei parametri. Per endovena.
Hoover: Due terzi della forza lavoro rientra in questa categoria. Bloccheremmo il lavoro per giorni, no… basta un prelievo dei polpastrelli o un esame delle urine.
Hugo: Io insisto per un prelievo dalle vene. Mi scusi l’impertinenza…
Vincent Freeman: Che buffo. Ti impegni tanto, fai tutto quello che puoi per scappare da questo pianeta e quando, finalmente, il tuo sogno s’avvera, trovi un motivo per restare… Un anno è lungo a passare…
Irene: Non è tanto lungo, solo un giro intorno al Sole.
Vincent Freeman: Irene! …Irene… Irene…
Irene: Non mi toccare!
Vincent Freeman: Ascoltami, Irene…
Irene: Non so nemmeno chi sei…
Vincent Freeman: Lo stesso che hai conosciuto fino a ieri.
Irene: Sono stufa di sentire bugie, Jerome!
Vincent Freeman: Il mio vero nome è Vincent. Sono Vincent Anton Freeman e sono un nato per fede, un deGENErato, chiamami come vuoi, ma non sono un assassino.
Irene: Sei un fanciullo di Dio?
Vincent Freeman: Ma noi abbiamo questo qui in comune, solo che al mio non restano altri venti o trent’anni. Il mio doveva fermarsi diecimila battiti fa.
Irene: Impossibile…
Vincent Freeman: Tu sei un’autorità in tutto ciò che non è possibile, non è vero Irene? Ti costringono a cercare anche i minimi difetti e dopo un po’ non vedi altro che quelli. Per quello che può valere io sono qui a dirti che tutto è possibile, tutto è possibile…”
Vincent, porgendole un capello: Se ti interesserò ancora… fammelo sapere…
Irene, facendo cadere il capello: Scusa… È volato via.
Altre informazioni a proposito della pellicola presenti sul blog – Dialoghi e citazioni di Gattaca – La porta dell’universo
Recensione film: Gattaca – La porta dell’universo
Colonna sonora: Gattaca (1997) – Soundtracks – IMDb
Curiosità ed errori: Gattaca – La porta dell’universo bis
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