Disastro nucleare di Church Rock in New Mexico
Il peggiore incidente mai avvenuto negli Stati Uniti d’America
Sei qui: Home »Avete mai sentito parlare del disastro nucleare di Church Rock? Il dibattito sull’energia nucleare è di nuovo molto acceso in Italia soprattutto alla luce del rincaro energetico avvenuto negli ultimi mesi. Un aumento del costo del gas dovuto soprattutto alle tensione tra Stati Uniti, Europa e Russia. Alcuni ritengono che l’energia nucleare sia la soluzione, altri invece che possa essere pericolosa per la salute umana oltre a produrre scorie.
Gli incidenti nucleari sono avvenuti in tutto il mondo, ma i due più famosi sono sicuramente quelli di Cernobyl e Fukushima Dai-ichi. Oggi però ho scelto di parlarvi del meno conosciuto disastro nucleare di Church Rock. Molti pensano che la la fusione parziale del reattore a Three Mile Island nel 1979 sia il peggior disastro nucleare della storia americana, ma la fuoriuscita di uranio del mulino Church Rock nel New Mexico, avvenuta solo quattro mesi dopo, in realtà ha rilasciato ancora più materiale radioattivo nell’ambiente.
Decenni dopo, l’acqua e la terra rimangono contaminate e nella regione le persone continuano ad avere problemi di salute. Dopo la fuoriuscita 240 Diné (Navajo) hanno intentato un’azione collettiva contro United Nuclear e il caso è si risolse nel 1985 con un risarcimento di 550.000 dollari. Una somma davvero bassa se si pensa alle sofferenze della popolazione dopo il disastro nucleare di Church Rock.
Disastro nucleare di Church Rock continua a causare malattie tra la popolazione locale e ha inquinato irrimediabilmente l’acqua
La fuoriuscita del mulino di Church Rock continua ancora oggi a rendere radioattiva l’acqua e le terre circostanti. La lotta contro la contaminazione radioattiva dell’acqua infatti continua ancora oggi. Nel 2021 la Navajo Nation ha continuato a combattere contro l’estrazione dell’uranio nella zona e nell’ottobre dello stesso anno, la Eastern Navajo Diné Against Uranium Mining (ENDAUM) ha presentato una petizione alla Commissione interamericana sui diritti umani, sostenendo che le miniere Hydro Resources Inc. ” violato i diritti umani dei residenti della Nazione Navajo”.
Ci vorranno decenni per ripulire i residui dell’estrazione dell’uranio avvenuta durante il secolo scorso negli Stati Uniti. Il complesso di Church Rock da quando è entrato in funzione ha causato molte sofferenze alla comunità locali e ci si deve interrogare se anche le generazioni future debbano sopportarle. Il disastro nucleare di Church Rock come vi spiegherò più avanti è il peggiore mai avvenuto negli Stati Uniti.
Un po’ di storia
A partire dagli anni ’50 il New Mexico e la Navajo Nation divennero la principale fonte di produzione di uranio negli Stati Uniti. Tra il 1948 e il 1982 il New Mexico produceva il 41% dell’uranio negli Stati Uniti. Durante questo periodo furono estratte dalle terre dei Diné addirittura 30 milioni di tonnellate di minerale di uranio. Molti di coloro che lavoravano come minatori di uranio erano Navajo e trasferirono le loro famiglie in città vicino alle miniere. Sebbene il Sistema sanitario degli Stati Uniti d’America fosse a conoscenza degli effetti sulla salute dell’estrazione dell’uranio, non lo ha comunicato ai minatori.
Il governo americano non sfruttò solo i Navajo nelle miniere di uranio, ma anche altri gruppi nativi americani come Hopi e Arapaho. La domanda del governo di uranio era diminuita nel 1971 e molte compagnie minerarie hanno abbandonato le loro miniere di uranio, come riporta il libro “Yellow Dirt” di Judy Pasternak. L’uranio veniva così venduto “sul mercato privato” e alcune società hanno cominciato a venderlo alle 22 centrali nucleari commerciali degli Stati Uniti negli anni ’70.
Cosa è accaduto durante il disastro nucleare di Church Rock
Una delle società che ha cercato di entrare rapidamente nel mercato commerciale dell’uranio è stata la United Nuclear Corporation, che nel 1968 ha aperto un mulino di uranio a Church Rock nel New Mexico. Il Church Rock Mill era una delle più grandi miniere sotterranee di uranio negli Stati Uniti. Nel complesso minerario lavoravano oltre 200 persone di etnia Navajo e il Church Rock Mill produceva oltre due milioni di libbre di ossido di uranio all’anno che, secondo l’American Public Health Association, era “sufficiente per fornire carburante per la ricarica annuale a circa 5 centrali nucleari”.
Ogni tonnellata di uranio ovviamente produceva diverse migliaia di tonnellate di scorie nucleari. Le scorie nucleari derivanti dal processo di estrazione del minerale sono “una scoria sabbiosa contenente metalli pesanti e radio”. La United Nuclear Corporation decise di aggiungere acqua alle scorie sabbiose per liquefare i rifiuti del mulino e immagazzinarli in una “grande diga di sotterranea” scrive Judy Pasternak nel suo libro “Yellow Dirt“.
La diga era poco più uno stagno artificiale e doveva tenere le acque reflue radioattive lontane da un canale che portava al Rio Puerco, un affluente del Rio Grande. Molti sostenevano che il bacino non fosse in perfette condizioni, specialmente la diga, ma a società descriveva invece il complesso come un’opera “all’avanguardia”.
La rottura della diga che ha portato al disastro nucleare di Church Rock
Tra le 5:30 e le 6:30 del 16 luglio 1979, la diga del mulino per l’uranio di Church Rock crollò provocando un’inondazione di residui radioattivi. Si legge in “Yellow Dirt” che a causa del crollo della diga circa “93 milioni di galloni di liquido radioattivo finirono nel Rio Puerco. Diventò così “il più grande rilascio di materiale radioattivo nella storia degli Stati Uniti”. Un rilascio di 46 cury di radiazioni superiori alle 13 cury rilasciate durante l’incidente di Three Mile Island appena quattro mesi prima.
Le pecore che subito dopo l’incidente hanno bevuto l’acqua contaminata del Rio Puerco “si sono accasciate e sono morte”. Il Rio Puerco era il corso d’acqua in cui i pastori Diné facevano abbeverare il loro bestiame. Il livello dell’acqua dopo il crollo della diga non è sceso fino a mezzogiorno e a quel punto è stato di nuovo possibile per le persone attraversare nuovamente il torrente.
Le conseguenze dell’incidente
Nessun essere umano è morto durante l’inondazione stessa, ma l’acqua rilasciata dall’inondazione era incredibilmente tossica. Come scrivono Harvey Wasserman e Norman Solomon nel loro libro “Killing Our Own” l’acqua contaminata “ha lasciato residui di uranio radioattivo, torio, radio e polonio, nonché tracce di metalli come cadmio, alluminio, magnesio, manganese, molibdeno, nichel, selenio, sodio, vanadio, zinco, ferro, piombo e alte concentrazioni di solfati”.
L’acqua era così tossica che coloro che andavano a guadare il torrente finivano per bruciarsi i piedi, si legge in “Yellow Dirt“. Sulla pelle delle gambe e dei piedi delle persone si formavano “vesciche e piaghe”. Anche il bestiame sviluppava piaghe e moriva dopo la fuoriuscita, ma era difficile tenere gli animali lontani dal fiume.
Le radiazioni si rilevarono fino a Sanders, in Arizona, che si trovava a 50 miglia a valle. In totale, almeno 80 miglia di di torrenti si contaminarono. A Gallup, nel New Mexico, l’acqua ha invaso le fogne e sollevato i tombini”. Ora potete capire la portata del disastro nucleare di Church Rock.
L’intervento delle autorità per limitare il disastro nucleare di Church Rock
La United Nuclear Corporation e il Servizio sanitario indiano hanno cercato di impedire alle persone di bere l’acqua contaminata o di lasciare che lo facessero i loro animali. Gli sforzi delle autorità non solo erano inadeguati, ma anche tardivi. Le autorità infatti aspettarono diversi giorni prima di informare le persone. L’Indian Health Service e la Environmental Improvement Division del New Mexico hanno poi finalmente affisso cartelli in cui si avvisava i residenti di evitare l’acqua. C’era però un problema: i cartelli erano scritti solo in inglese, che la maggior parte dei nativi non sapeva leggere, scrivere o parlare.
La United Nuclear Corporation ha distribuito circa 600 galloni di bottiglie d’acqua dopo la fuoriuscita del mulino di uranio, ma si stima che la comunità di Church Rock avesse bisogno di più di 30.000 galloni al giorno. Qualsiasi importo di denaro promesso dall’azienda spesso si dimezzava quando raggiungeva le persone. Sembra inoltre che il governo degli Stati Uniti avesse negato la richiesta dei residenti di buoni pasto di emergenza per sostituire il bestiame perso a causa del disastro nucleare di Church Rock.
Non si fece nulla per evitare il disastro nucleare di Church Rock
Due anni prima del crollo della diga alcuni esperti di una società di consulenza avevano avvisato del pericolo la United Nuclear Corporation che però non aveva fatto nulla per impedire la cosa. La diga aveva piccole crepe e secondo l’American Public Health Association era stata costruita su di un terreno geologicamente instabile. La United Nuclear Corporation non aveva inoltre adottato i criteri di progettazione speciali che dovevano essere seguiti durante la costruzione della diga.
La società proprietaria della miniera non faceva neppure ispezioni regolari alla struttura. Quando le crepe iniziarono a comparire per la prima volta intorno al 1977, nessuno avvisò le autorità competenti. Secondo Nuclear Risks, in passato la diga aveva già avuto problemi con perdite minori. La United Nuclear Corporation dopo il crollo creò un muro provvisorio di contenimento delle acque alluvionali e il flusso di acqua tossica si interruppe alle 8 del mattino.
La bonifica dopo disastro nucleare di Church Rock
Dopo il disastro nucleare di Church Rock la successiva bonifica non ha avuto un grande successo. E’ iniziata molto lentamente e le scorie radioattive erano disseminate ormai ovunque. I temporali ed i forti venti che si verificano saltuariamente nell’area hanno poi diffuso ulteriormente il materiale radioattivo. A metà agosto la contaminazione si era diffusa per oltre delle 75 miglia.
La United Nuclear Corporation inizialmente incaricò della bonifica dell’area solo 10 lavoratori, che poi diventarono 30-40 solo dopo che la Divisione per il miglioramento ambientale notificò alla società che “la pulizia era inadeguata a causa del piccolo numero di persone partecipanti.
Nell’ottobre 1979, “solo lo 0,3% circa del volume totale del materiale sversato vennere rimosso dal Rio Puerco”. Sebbene la Divisione per il miglioramento ambientale del New Mexico abbia ordinato alla United Nuclear Corporation di ripulire il sito nel 1983 a causa della fuoriuscita di torio radioattivo, la compagnia ha contestato in giudizio l’ordine.
Gli effetti del disastro nucleare di Church Rock
Gli effetti totali della fuoriuscita di uranio sono incalcolabili. La US Environmental Protection Agency (EPA) ha scoperto che nessuno eseguì i test di base sul fiume prima della fuoriuscita, quindi è impossibile sapere esattamente quanta contaminazione radioattiva si sia verificata nel corso degli anni. Le radiazioni e la contaminazione hanno raggiunto la profondità di 30 piedi nel terreno rendendolo tossico.
Il Church Rock Uranium Monitoring Project ha affermato che:
nessuno studio sanitario a lungo termine a livello di comunità è stato condotto in seguito alla fuoriuscita di sterili nel 1979.
Per molti Diné è semplice il collegamento tra gli alti tassi di cancro nella comunità e gli effetti del disastro nucleare di Church Rock. Judy Pasternak osserva in “Yellow Dirt” che molti dei residenti intorno a Church Rock “soffrono di problemi di salute, tumori e un’elevata incidenza di cancro alla tiroide”. Tony Hood, un autista e interprete per dell’Indian Health Service, ha visto molti tumori nella sua comunità e ha ritenuta che non ci fossero dubbi su cosa e chi abbia causato i problemi di salute che vede intorno a lui.
Alcune fonti
Non ci sono film che parlano del disastro nucleare di Church Rock, ma vi coniglio due libri che ho più volte citato nell’articolo. Sono entrambi solo in inglese, ma sono molto interessanti. Ecco i link:
“Yellow Dirt: A Poisoned Land and the Betrayal of the Navajos” di Judy Pasternak
Sapevate del disastro nucleare di Church Rock in New Mexico? Una pagina della storia poco conosciuta, soprattutto in Italia ed in Europa. Il disastro nucleare di Church Rock continuerà ad essere un problema per la popolazione locale per i prossimi anni.
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Luca Miglietta
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