Emmanuelle Béart nuda in Vinyan

Emmanuelle Béart nuda in Vinyan

Emmanuelle Béart nuda in Vinyan

L’attrice si spoglia nel film di Fabrice Du Welz

Emmanuelle Béart nuda in Vinyan, 2008, Fabrice Du Welz,
Una scena di Vinyan che ha come protagonista Emmanuelle Béart
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Emmanuelle Béart è completamente nuda in diverse scene di Vinyan. Si tratta di un film drammatico scritto e diretto nel 2008 da Fabrice Du Welz. Nel cast della pellicola recitano oltre ad Emmanuelle Béart anche Rufus Sewell e Julie Dreyfus. Non si tratta della primo film in cui l’attrice recita scene di nudo, lo ha fatto anche altre volte in Premiers Désirs (1983), Raison perdue (1984), Manon delle sorgenti (1986), Les enfants du désordre (1989), Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) e La bella scontrosa (1991).

Emmanuelle Béart ha poi recitato nuda anche in diversi film degli anni 2000, come ad esempio. Storia di Marie e Julien (2003), Nathalie (2003), Anime erranti (2003), A Crime (2006), I testimoni (2007), Ça Commence par la Fin (2010) e My Mistress (2014). Emmanuelle Béart è nuda in molte scene di Vinyan, una pellicola che parla di Jeanne e Paul Belhmer. I due a distanza di sei mesi dalla catastrofe dello tsunami, sono ancora in Thailandia. Jeanne e Paul Belhmer non riescono ad accettare la scomparsa di Joshua, il loro unico figlio.

Durante una serata di beneficienza, Jeanne si convince di aver visto il bambino in un dvd che mostra le condizioni degli orfani nella giungla birmana. Lei persuade il marito, inizialmente scettico, ad andare a cercare Josh. Si faranno guidare nel loro viaggio da Thaksin Gao e Sonchai. Costeggeranno in barca diversi villaggi-fantasma aggrappati alla speranza di ritrovare il piccolo. Più avanti vi parlerò delle scene in cui Emmanuelle Béart si vede nuda in Vinyan.

Emmanuelle Béart ha girato parecchie scene nuda in Vinyan

L’attrice francese Emmanuelle Béart ha girato molte sequenze nuda in Vinyan, dove interpreta Jeanne Bellmer, una madre disperata per la scomparsa del figlio. Lei desiderava molto una parte così interessante ed ha fatto di tutto per convivere il regista belga Fabrice Du Welz a darle il ruolo. Emmanuelle Béart sapeva che avrebbe dovuto recitare alcune scene nuda in Vinyan, ma la cosa non lo preoccupava, lo aveva già fatto diverse volte in passato.

L’attrice francese aveva detto: “ho fatto di tutto, per essere presa come protagonista, proprio per l’autenticità del film, per il suo non essere commerciale. Al regista ho detto: ‘In me non guardare la star del cinema, ma la donna’”. Dopo molte insistenze da parte Emmanuelle Béart il regista belga si è convinto che l’attrice era perfetta per la parte di Jeanne Bellmer. Non è però stato facile per lei convincere Du Welz.

Emmanuelle Béart racconta; “è stato faticoso, anche perché lui cercava per il ruolo un’attrice anglofona, non francese come me. Poi l’ho convinto che avrei accettato di lavorare in una produzione in un luogo lontano – la Thailandia – senza trucco, senza parrucchiere, concentrandomi solo sul personaggio. Del resto io, la mia carriera, l’ho sempre concepita così: prendere la valigia e partire, per un viaggio affascinante”. Emmanuelle Béart aveva anche accattato di apparire nuda in Vinyan.

Per Emmanuelle Béart è stato faticoso recitare in Vinyan, ma molto interessante ed appagante

Jeanne Bellmer, il personaggio che interpreta Emmanuelle Béart non era facile da rendere. Emmanuelle Béart aveva spiegato che non è semplice dar vita ad una mamma che non accetta la perdita del figlio: “ho spesso recitato ruoli di donne, o madri, addolorate, o comunque in situazioni drammatiche, ma stavolta ho fatto di tutto per evitare la banalità. Come? Non so a quale parte del mio bagaglio personale, a quale cassetto del mio vissuto ho attinto. Ma raramente sono entrata in un mondo così particolare come quello creato dal regista”.

Emmanuelle Béart, nonostante abbia dovuto gira alcune sequenze nuda in Vinyan, è felice di aver fatto questa scelta: “aver partecipato al film per me, artisticamente, ha rappresentato una svolta”. Lei ha preso parte ad una pellicola girata in un paese affascinante: “la maggior parte della troupe era thailandese, almeno duecento persone. E’ stato interessante, e utile alla mia interpretazione, misurarmi con tanta gente non occidentale”.

La Thailandia ha una cultura diversa da quella occidentale su diversi temi, come ad esempio quello della morte. L’attrice lo spiega bene: “per noi la morte è un tabù. E’ qualcosa di complicatissimo, per loro invece è davvero un proseguimento della vita. Per loro ci sono delle anime che hanno bisogno di essere liberate da noi, che le tratteniamo”. Lei conclude parlando della scena finale del film: “gli elementi della natura si sono scatenati, e sul set c’erano tanti bambini ovviamente ingestibili e incontrollabili. E’ quasi impudico dirlo, ma credo che quel giorno non eravamo soli”.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.