Il peso della verità – Codice d’Onore

Il peso della verità – Codice d’Onore

Il peso della verità – Codice d’Onore

Monologo del Colonnello Nathan R. Jessep

Il peso della verità - Codice d’Onore, 1992, Rob Reiner, Jack Nicholson, Nathan R. Jessup
Una scena di Codice d’onore che ha come protagonista Jack Nicholson nel ruolo di Nathan R. Jessup
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Avete mai sentito il monologo sul peso della verità del Colonnello Nathan R. Jessep in Codice d’Onore? Si tratta di un film drammatico diretto nel 1992 da Rob Reiner. Ad interpretare il militare è un bravissimo Jack Nicholson, Tom Cruise veste i panni del tenente Daniel Kaffee, mentre Demi Moore è il tenente Joanne Galloway. Kevin Bacon interpreta il capitano Jack Ross, Kiefer Sutherland è il tenente Jonathan Kendrick ed infine Kevin Pollak ha il ruolo del tenente Sam Weinberg.

Nel film incaricano il tenente Daniel Kaffee, un giovane avvocato della marina degli Stati Uniti, di formare un collegio di difesa dinnanzi alla corte marziale per due marines, il vice-caporale Dawson e il soldato scelto Downey. I due sono accusati dell’omicidio di un commilitone, il soldato semplice William T. Santiago, avvenuto nella base navale di Guantánamo, a Cuba. Dopo avervi introdotto il film ora vi parlerò del monologo sul peso della verità in Codice d’Onore.

L’interessante monologo sul peso della verità in Codice d’Onore

Ecco il monologo sul peso della verità in Codice d’Onore.

Tu non puoi reggere la verità! Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro, tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io: che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite!

Voi non volete la verità perché è nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi servo in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà: usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa.

Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada; altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell’altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti!”

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.