Incontro tra Tomas Milian e Gabriel García Márquez
L’incontro con il grande scrittore Gabriel García Márquez, descritto dal famoso attore cubano naturalizzato italiano, che amava moltissimo leggere
Sei qui: Home »L’incontro tra Tomas Milian e Gabriel García Márquez. L’attore – noto al grande pubblico per aver interpretato Nico Giraldi, un ispettore di polizia, romano dai modi rudi ed efficaci, che conosce bene gli ambienti malavitosi avendone fatto parte in gioventù col soprannome di “er Pirata” ed infine Sergio Marazzi, meglio conosciuto come “er Monnezza – aveva raccontato il suo incontro con il famosissimo scrittore, giornalista e saggista colombiano.
E pensare che nella sua autobiografia – in cui Tomas Milian ha raccontato molte vicende della sua vita, anche le più bizzarre – ha raccontato che dovette rispondere “no” alla possibilità di fare un film con Gabriel Garcia Marquez.
A Milano conobbi Gabriel García Márquez che era di passaggio in città. Andammo insieme al ristorante a gustare un’enorme “orecchia di elefante”, in compagnia di un’amica giornalista che era già stata avvisata che non volevo né foto né articoli su quell’incontro: non mi è mai piaciuto farmi pubblicità alla faccia di una celebrità. Tre giorni dopo fu García Márquez stesso a dirmi che un suo amico voleva farci un servizio fotografico assieme. Accettai perché la richiesta arrivava da lui.
Quest’incontro tra Tomas Milian e Gabriel García Márquez non è stato l’unico: il poeta e premio Nobel per la Letteratura, aveva visto l’attore nel 1974 per convincerlo a tornare a Cuba.
Nel libro-intervista “The cuban Hamlet” scritto da Giuseppe Sansonna, Tomas Milian aveva anche raccontato un altro incontro col poeta colombiano. Gabriel Garcia Marquez nel 1974 aveva tentato di convincere l’attore a tornare a Cuba:
gliel’ho aveva chiesto Fidel Castro, suo amico. Me fece una proposta, che me mise molto in crisi: me voleva come protagonista di un suo film su Che Guevara, da girare su un altopiano colombiano. Soldi zero, o quasi, porché era un film de arte indipendiente. E poi sarei stato per sei mesi, el tempo delle riprese, troppo lontano dai film dei poliziotti che me facevano guadagnare cifre enormi. Pensai che a Cinecittà me avrebbero dimenticato, messo da parte. Congedai quel grande scrittore, prendendo tempo: ne dovevo parlà con un saggio. Chiamai Quinto Gambi, er pesciarolo amico mio, de Tor Marancia, che me aveva ispirato por el Monessa.
Luca Miglietta