La solitudine è indipendenza diceva Hesse

La solitudine è indipendenza diceva Hesse

La solitudine è indipendenza diceva Hermann Hesse

Lo ha scritto nel suo romanzo Il lupo della steppa

La solitudine è indipendenza. Hermann Hesse, libri, libreria
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“La solitudine è indipendenza”, scriveva Hermann Hesse in Il lupo della steppa. Il famoso scrittore svizzero-tedesco ha scritto questo romanzo nel 1927. Se per “solitudine” si intende la capacità di stare bene con sé stessi, è il più grande traguardo che un essere umano possa raggiungere durante la propria esistenza. Stare bene con sé stessi inoltre permette alle persone, poi, di stare bene con gli altri. Ma ora vi spiego il pensiero di Hesse per cui “la solitudine è indipendenza.

Hermann Hesse scriveva che “la solitudine è indipendenza, questo modo:

camminavo immerso nei miei pensieri. Sì, era possibile vivere anche senza la musica da camera, anche senza l’amico, ed era ridicolo sfinirsi in un’impotente nostalgia di tepore. La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.

La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni

Hermann Hesse approfondisce perché per lui “la solitudine è indipendenza”. Vi scrivo un altro passaggio del suo romanzo, anche se, per meglio comprendere il pensiero dello scrittore, vi consiglio di leggere Il lupo della steppa.

Ogni natura umana ha i suoi lineamenti caratteristici, il suo marchio, le virtù e i vizi, il suo peccato mortale. Uno dei caratteri del lupo della steppa era quello di essere un uomo serale. Per lui il
mattino era la parte cattiva della giornata che egli temeva e non gli portò mai alcun bene. Egli non fu mai lieto in nessuna mattinata della vita, non ha mai fatto nulla di bene prima di mezzogiorno, mai avuto buone idee, mai fatto cosa grata a sé o agli altri. Solo durante il pomeriggio si scaldava lentamente e diventava vivo, soltanto verso sera, nelle giornate buone, diventava fecondo, attivo
e persino ardente e lieto.

Per questo aveva tanto bisogno di solitudine e d’indipendenza. Nessuno ha mai avuto un bisogno più profondo e più appassionato di essere indipendente. Da giovane, quando era ancora povero e faceva fatica a guadagnarsi il pane, preferiva soffrir la fame e andar intorno stracciato pur di salvare un brano della sua indipendenza. Non si è mai venduto per denaro o benessere, non si è mai dato alle donne o ai potenti, e mille volte ha buttato via e rifiutato quello che secondo tutti sarebbe stato il suo bene e il suo vantaggio, pur di conservare in compenso la libertà. Nessun’idea gli era più odiosa e ripugnante che quella di avere un impiego, osservare un orario, obbedire agli altri.

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Luca Miglietta

Il lupo della steppa – sponsorizzato

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.