L’invidia è la religione dei mediocri
Lo spiega Carlos Ruiz Zafón in “Il gioco dell’angelo”
Sei qui: Home »“L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano”. Lo scrive Carlos Ruiz Zafón in “Il gioco dell’angelo“. Si tratta di un romanzo dello scrittore spagnolo, pubblicato nel 2008. E’ il romanzo successivo al best seller “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón, in cui riprende l’ambientazione e alcuni personaggi. Ho parlato di questo romanzo in questi due articoli: Ora che ti ho perso, so di aver perso tutto e Ragioni per cui vale la pena di vivere per Zafón.
Nella Barcellona degli anni venti, il giovane David Martín lavora come inserviente in un giornale locale e sogna di diventare uno scrittore. Grazie alla raccomandazione del conte Pedro Vidal, suo protettore da quando è rimasto orfano, Martín riesce a pubblicare un racconto sul giornale e comincia ad avere successo. Ottiene un contratto con un piccolo editore con cui inizia a pubblicare una serie di libri intitolata “La città dei maledetti” con lo pseudonimo di Ignatius B. Samson. Ora vi spiegherò perché per Carlos Ruiz Zafón l’invidia è la religione dei mediocri.
“L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano”
Carlos Ruiz Zafón spiega così perché l’invidia è la religione dei mediocri:
L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro.
L’incipit del romanzo
“L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano” è una farse bellissima. Merita però una menzione anche quello che scrive Carlos Ruiz Zafón nell’incipit di “Il gioco dell’angelo“.
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
Altre curiosità su “Il gioco dell’angelo” e Carlos Ruiz Zafón
L’invidia è la religione dei mediocri spiega Carlos Ruiz Zafón in “Il gioco dell’angelo“. Avete mai letto questo bellissimo libro? Dopo aver letto che l’invidia è la religione dei mediocri, potete dare un’occhiata anche a questi interessanti pezzi sullo scrittore ed il libro:
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Luca Miglietta
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