Lost doveva finire dopo tre stagioni

Lost doveva finire dopo tre stagioni

Lost doveva finire dopo tre stagioni se fosse dipeso da Damon Lindelof

Gli autori volevano concludere la serie dopo tre stagioni, ma la ABC ha fatto pressioni per continuare lo show per più tempo possibile

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Una scena di Lost, che ha come protagonisti Josh Holloway e Elizabeth Mitchell, nei ruoli di James Sawyer Ford e Juliet Burke
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Lost doveva finire dopo tre stagioni se fosse dipeso da Damon Lindelof, se è andato avanti fino alla sesta, la colpa è della produzione. Le discussioni sul finale della serie sono iniziate già dal pilot e la ABC chiedeva sempre “Quando risolverete questi misteri? Gli sceneggiatori ribattevano: “una volta risolti, la gente continuerà a guardare lo show?”. Nel frattempo Damon Lindelof e Jeffrey Lieber pensavano a introdurre nuovi misteri in corso d’opera, in modo da bilanciarli bene e non farli accumulare, ma non è andata completamente così:

Credo che possiamo tutti essere d’accordo sul fatto che non ci siamo riusciti.

La Abc voleva moltissime stagioni di Lost

Damon Lindelof ha spiegato a Collider, che lui avrebbe voluto concludere Lost dopo tre stagioni, ma pare che la ABC avesse proposto addirittura dieci stagioni. I due autori, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, riuscirono poi a convincere la rete a concludere lo show dopo 6 stagioni e 121 episodi.

Cosa c’è da svelare? Che succede col mostro? Chi è il Sawyer originale? Com’è finito sulla sedia a rotelle Locke? Qual è la natura dell’isola? Perché sembra muoversi? Chi sono gli Altri? Questi erano tutti i misteri che volevamo chiudere per la stagione 1 o 2, per poi chiudere lo show dopo tre anni. Queste erano le nostre intenzioni, ma non ci hanno proprio ascoltati… Dicevano “Ma voi capite quanto è difficile fare uno show che la gente voglia guardare? E che piaccia alla gente? Perché allora volete chiuderlo? Non si chiudono show che la gente sta ancora guardando”.

Lost, Terry O'Quinn, Matthew Fox, Jack Shephard, John Locke - Lost doveva finire dopo tre stagioni se fosse dipeso da Damon Lindelof
Una scena di Lost, che ha come protagonisti Terry O’Quinn e Matthew Fox, nelle parti di Jack Shephard e John Locke

Lost doveva finire dopo tre stagioni, ma la ABC non capiva perchè si dovesse chiudere uno show così popolare e che era uno dei prodotti di punta della rete

Secondo Damon Lindelof, il piano fin dall’inizio era che Lost si sarebbe dovuto concludere con la morte di Jack. La sua morte e il mostrare la sua esperienza post mortem è stata possibile con il trucco narrativo chiamato “flash side-side”.

Quella sarebbe stata la fine del suo arco narrativo… La simmetria nel cominciare tutto con lui che apre gli occhi, e terminarlo con lui che li chiude ci è sembrata la cosa più giusta. Ma visto che Lost era uno show che dava il suo meglio nel racconto non-lineare e a cui piaceva fari salti nel tempo, abbiamo iniziato ad amare l’idea che, sebbene l’immagine finale della serie sarebbe stata quella di Jack chi chiude gli occhi, avremmo comunque potuto mostrare la sua esperienza post-mortem, in un qualche modo, una sorta di Cavallo di Troia all’interno dello show. Ma come fare per nasconderlo? Come avremmo potuto dare al pubblico ciò che sentivamo volessero fin dal pilot, ovvero sapere se quello fosse il purgatorio, se fossero tutti morti? Perché se qualcuno ti fa una domanda , credo, come faccio anche io di solito, ti stanno in realtà dicendo ciò che vogliono.

I flashback di Lost

Lost era famoso per le sue sequenze di flashback, e in alcuni casi, per le sequenze di flash forward, ma il “flash sideway” era un astuto stratagemma per far pensare allo spettatore che i personaggi principali fossero intrappolati in un paradosso temporale quando, in realtà, si trovavano nell’aldilà.

So that basically led to us backing into Season 5 so that ‘The Incident’ would end Season 5, so when you started to get presented with Oceanic 815 flying over a sunken island, your brain would tell you, ‘Oh this is a parallel timeline where the plane never crashes.’ And it didn’t feel like that was a finale reveal. It felt like once Desmond started waking up or gaining consciousness, or the Charlie of the parallel timeline remembered putting his hands up with the ‘Not Penny’s Boat’, that the audience would start to get wise of like, ‘How are these characters remembering events that didn’t happen to them? The only logical answer is that they’re in an afterlife.’ But I didn’t see it getting widespread theoretical attention.

Quindi, in pratica, questo ci ha portato a tornare nella Stagione 5 in modo che “The Incident” terminasse la Stagione 5, quindi quando abbiamo iniziato a presentarti l’Oceanic 815 che sorvolava un’isola affondata, il tuo cervello ti diceva: “Oh, questa è una linea temporale parallela dove l’aereo non si schianta mai. “E non sembrava che fosse stato rivelato un finale. Sembrava che una volta che Desmond avesse iniziato a svegliarsi o a prendere coscienza, o il Charlie della timeline parallela ricordasse di aver alzato le mani con la “Not Penny’s Boat”, che il pubblico avrebbe iniziato a diventare saggio del tipo, “Come fanno questi personaggi a ricordare gli eventi che non è successo a loro? L’unica risposta logica è che si trovano nell’aldilà. “Ma non l’ho visto ottenere un’attenzione teorica diffusa.

Gli ultimi progetti di Damon Lindelof

Damon Lindelof è anche il creatore della miniserie Watchmen, che attualmente è in corsa per gli Emmy, ed è lo sceneggiatore della pellicola The Hunt, diretta da Craig Zobel. La pellicola era arrivata nelle sale statunitensi il 13 marzo 2020, mentre in Italia è arrivata direttamente in video on demand il 27 marzo 2020 a causa della pandemia di COVID19.

Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.