Monologo di Delios in 300
Lo sentite nell’incipit del film di Zack Snyder
Sei qui: Home »Avete mai sentito il monologo di Delios in 300? Si tratta di una pellicola diretta nel 2007 da Zack Snyder. 300 è l’adattamento cinematografico dell’omonima opera a fumetti scritta e disegnata da Frank Miller, con la collaborazione di Lynn Varley ai colori. La graphic novel si ispirava a sua volta a L’eroe di Sparta, un film semi-storico diretto nel 1962 da Rudolph Maté, che parla della battaglia delle Termopili, svoltasi nel 480 a.C. 300 è stato girato con la tecnica del chroma key per riprodurre le immagini dell’originale fumetto.
Sentite il monologo di Delios nell’incipit di 300. Lui fa da voce narrante ed è interpretato dall’attore David Wenham. L’attore nel film divide lo schermo con Gerard Butler, Lena Headey, Dominic West, Vincent Regan, Michael Fassbender, Tom Wisdom, Andrew Pleavin, Andrew Tiernan e Rodrigo Santoro. Delios è un soldato spartano, che nella pellicola narra la vita di Leonida, dalla sua dura gioventù alla sua ascesa al trono di Sparta.
Tutto ha inizio quando dei messaggeri persiani si presentano a Sparta, chiedendo la loro sottomissione al re Serse. Leonida e i suoi soldati uccidono i messaggeri persiani scaraventandoli in un pozzo come risposta alla richiesta. Ora non mi dilungherò oltre e vi parlerò nelle prossime righe del monologo di Delios in 300.
Il bellissimo monologo di Delios nell’incipit di 300
Ecco tutto il monologo di Delios nell’incipit di 300:
Quando il bambino nacque, come tutti gli Spartani fu esaminato: fosse stato piccolo, o gracile, o malato, o deforme, sarebbe stato scartato. Quando fu in grado di reggersi in piedi ricevette il battesimo del fuoco al combattimento. Gli insegnarono a non indietreggiare mai, a non arrendersi mai. Gli insegnarono che la morte sul campo di battaglia al servizio di Sparta era la gloria più grande che la vita avrebbe potuto offrirgli. All’età di sette anni, secondo le usanze di Sparta, il ragazzo fu strappato dalle braccia della madre e scaraventato in un mondo di violenza.
Forgiato da trecento anni di una società guerriera, quella di Sparta, in grado di creare i migliori soldati che il mondo abbia mai conosciuto. L’Agoghé, come viene chiamata, costringe il ragazzo a combattere, lo riduce alla fame, lo costringe a rubare, e se necessario a uccidere. Con verghe e fruste il ragazzo fu punito, addestrato a non mostrare dolore, né pietà. Costantemente messo alla prova, gettato nella foresta, lasciato a misurare ingegno e volontà contro la furia della natura. Era la sua iniziazione, affrontare la foresta.
Da lì sarebbe tornato alla sua gente, da Spartano… o non sarebbe tornato affatto. Il lupo comincia a girare intorno al ragazzo, artigli di acciaio nero, pelo scuro come notte, occhi rossi di fuoco, gioielli dalle cave dell’inferno. Il lupo gigante annusa… assapora il profumo del pasto imminente. Non è la paura a governarlo, ma solo una cresciuta percezione delle cose, l’aria fredda nei polmoni, i pini piegati dal vento della notte che incombe… Le sue mani sono ferme, la sua forma… perfetta.
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Luca Miglietta
Fumetto 300 di Frank Miller – sponsorizzato
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