Monologo di Generazione 1000 euro

Monologo di Generazione 1000 euro

Monologo iniziale di Generazione 1000 euro

Sono le parole di Matteo Moretti interpretato da Alessandro Tiberi

Monologo di Generazione 1000 euro, 2009, Massimo Venier, Alessandro Tiberi, Paolo Villaggio
Una scena di Generazione 1000 euro che ha come protagonisti Alessandro Tiberi e Paolo Villaggio
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Avete mai sentito il monologo iniziale di Generazione 1000 euro? Mai come in questo periodo storico i giovani sono sottopagati, guadagnano infatti intorno agli 800 euro al mese. Buste paga ferma agli anni Novanta. Le buste paga sono ferme dal 1990 e anche nelle fasce d’età un po’ più anziane non va tanto meglio. Il monologo di Generazione 1000 euro risale al 2009, quando è uscito questo film di Massimo Venier e da allora la situazione è persino peggiorata.

Le nuove generazioni percepiscono stipendi bassissimi e si trovano ad affrontare frequenti condizioni di precarietà. I loro lavori precari, discontinui e con bassi salari creeranno una generazione di pensionati poveri nei prossimi anni. Molti inoltre avranno pochissimi contributi pensionistici a causa di lunghi periodi di stage sottopagati, o addirittura gratuiti.

Nel film oltre ad Alessandro Tiberi, che interpreta Matteo Moretti, colui che fa il monologo di Generazione 1000 euro, recitano anche Valentina Lodovini, Carolina Crescentini e Francesco Mandelli. Matteo è un matematico che ha un dottorato ed un master in calcolo scientifico. Lui desidera lavorare nel dipartimento dove ha studiato. Nell’attesa del concorso è costretto ad un degradante lavoro nel reparto marketing di un’azienda. Un lavoro senza sbocchi e monotono.

Il monologo di Matteo Moretti in Generazione 1000 euro

Ecco il monologo di Generazione 1000 euro:

Il mio nome è Metteo Moretti e sono un luogo comune. Avete presente quei giovani non più così giovani di cui ogni tanto sentite parlare in Tv scuotendo la testa con rassegnazione? Ecco, quei giovani sono io. Guadagno mille euro al mese per fare un lavoro che non mi piace in un’azienda a cui non piaccio io e tutti non fanno altro che ripetermi quanto sono fortunato. Non so se mi rinnoveranno il contratto, non so dove sarò tra sei mesi, non so quale sarà il mio futuro, non so niente di niente.

E’ un po’ come se fossi il personaggio minore di un videogioco non tanto bello. Quello che faccio lo decide qualcuno che non sono io. L’unico lusso che mi concedo è non solo non credere nei sogni, ma non credere neppure nella realtà, è semplice e ti rende possibile sopravvivere. Quello che mi succede, non mi riguarda. Tutto qua.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.