Monologo sul cinema in Mank di David Fincher

Monologo sul cinema in Mank di David Fincher

Monologo sul cinema in Mank

Lo pronuncia il produttore cinematografico statunitense Louis B. Mayer

Monologo sul cinema in Mank di David Fincher, 2020, Gary Oldman, Herman J. Mankiewicz
Una scena di Mank, 2020 che ha come protagonista Gary Oldman nel ruolo di Herman J. Mankiewicz
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Avete mai sentito il monologo sul cinema in Mank? Lo prenuncia il produttore cinematografico statunitense Louis B. Mayer, interpretato nella finzione cinematografica da Arliss Howard. Mank è una pellicola diretta nel 2020 da David Fincher, che segue le vicissitudini dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman. Affronta la vita di Mankiewicz in due diversi periodi: il primo negli anni trenta e il secondo invece durante la stesura della sceneggiatura di Quarto potere, uscito poi nel 1941.

Mank approfondisce la tesi avanzata da Pauline Kael secondo cui la paternità della sceneggiatura di Quarto potere sarebbe da attribuire interamente a Mankiewicz e non anche a Orson Welles. Pauline Kael ne aveva parlato nel suo articolo “Raising Kane” pubblicato nel 1971 sul “New Yorker“, ma sua teoria era stata screditata. Nella pellicola recitano Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily Collins, Tuppence Middleton e Tom Burke.

Se volete vedere Mank lo trovate in streaming su Netlix. Dopo avervi introdotto il film ora vi parlerò del monologo sul cinema in Mank.

L’interessante monologo sul cinema in Mank diretto da David Fincher

Il monologo sul cinema in Mank fatto da Louis B. Mayer inizia così: “ragazzo, ci sono solo tre regole in questo studio. Regola numero uno. Ars gratia artis cioè l’arte per l’arte”. Poi ad un suo dipendete dice: “come sta? Spendiamo un milione di dollari l’anno per storie che poi neanche filmiamo. Perché no? Glielo dico io. Perché non mi fanno piangere. Che cosa mi fa piangere? Le emozioni. E dove le provo le emozioni? Qui, qui e qui”.

Poi indicando la testa, il cuore e l’inguine prosegue dicendo: “regola numero due. Avrà sentito che alla MGM ci sono più stelle che in cielo. Non creda a questa cosa”. Subito dopo si rivolge ad altro suo dipendente. “ciao. Noi abbiamo una sola stella ed è Leo, il Leone. Non lo deve dimenticare. Molte stelle lo hanno fatto e ora brillano da qualche altra parte”.

Subito dopo il suo monologo sul cinema in Mank prosegue così: “regola numero tre. La gente crede che MGM stia per Metro Goldwyn Mayer. E invece no. Sono le iniziali di Mayer’s ganza mishpoka, tutta la famiglia di Mayer. Non se lo dimentichi. Se avrà un problema, venga da papà. Questa è un’attività in cui l’acquirente non ottiene altro coi suoi soldi, che un ricordo. Quello che compra appartiene ancora a chi me l’ha venduto. È questa la vera magia del cinema e non permetta a nessuno di contestarlo”.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.