Più le cose cambiano, più rimangono identiche

Più le cose cambiano, più rimangono identiche

Più le cose cambiano, più rimangono identiche

Un monologo tratto dalla serie tv Everwood

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Una scena di Everwood che ha come protagonista Gregory Smith nel ruolo di Ephram Brown
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“Più le cose cambiano, più rimangono identiche. Non ricordo chi sia stato il primo a dirlo, probabilmente Shakespeare, o forse Sting, ma al momento è la frase che descrive meglio il mio grave difetto: la mia incapacità di cambiare”. Così esordisce Ephram Brown, interpretato da Gregory Smith in Everwood.

Si tratta di una serie americana ambientata nell’immaginaria città di Everwood, in Colorado. Le riprese di Everwood si sono per questo motivo svolte a Ogden nello Utah. E’ una serie drammatica, per le sue tematiche complesse, come ad esempio il difficile rapporto genitori-figli, la malattia e l’alcolismo giovanile.

In Everwood accanto a Gregory Smith, recitano Treat Williams (Dr. Andrew Brown), Brenda Strong (Julia Brown), Emily VanCamp (Amy Abbott), Debra Mooney (Edna Abbott Harper), John Beasley (Irv Harper) e Vivien Cardone (Delia Brown). Ora vi scriverò l’intero monologo di Ephram: “più le cose cambiano, più rimangono identiche”.

“Più le cose cambiano, più rimangono identiche”

“Più le cose cambiano, più rimangono identiche. Non ricordo chi sia stato il primo a dirlo, probabilmente Shakespeare, o forse Sting, ma al momento è la frase che descrive meglio il mio grave difetto: la mia incapacità di cambiare. Non credo di essere solo in questo, più conosco gli altri, più mi rendo conto che è un difetto molto comune. Rimanere esattamente gli stessi, il più a lungo possibile, immobili, in qualche modo ti fa stare meglio e se soffri almeno il dolore ti è familiare.

Perché se tu spiccassi quel salto, uscissi dal guscio, facessi qualcosa di imprevisto, chissà quale altro dolore potrebbe attenderti là fuori. E’ probabile che possa essere anche peggio, perciò mantieni lo status quo, scegli la strada già battuta che non sembra poi così malvagia, non per quanto riguarda i difetti almeno: non ti droghi, non uccidi nessuno, eccetto, magari un pochino te stesso.

Quando poi finalmente cambiamo, non credo che avvenga come un terremoto o un’esplosione, quando all’improvviso tutto diventa completamente diverso. Penso che sia quasi impercettibile, quel genere di cose che la maggior parte delle persone nemmeno nota, a meno che non ti osservi molto da vicino, e che grazie al cielo non fa mai. Però te ne accorgi tu, dentro di te quel cambiamento sembra una rivoluzione e tu speri che lo sia, che per sempre sarai quella persona e che non dovrai cambiare mai più”.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.