Quanto guadagnano gli attori americani? I loro cachet

Quanto guadagnano gli attori americani? I loro cachet

Quanto guadagnano gli attori americani?

Un compenso che varia a seconda del budget del film e della fama dell’artista

Quanto guadagnano gli attori americani?
Una scena di Tutto in una notte, che ha come protagonista Michelle Pfeiffer
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Quanto guadagnano gli attori americani? Sicuramente ve lo sarete chiesti almeno un volta nella vita guardando una pellicola. La risposta non è così semplice perché vi sono moltissimi tipi di pagamento. A volte gli attori ricevono un compenso in anticipo tramite una somma forfettaria, altre ottengono una parte in anticipo e il resto differito a dopo la produzione o dopo l’uscita del film. Può capitare che prendano una percentuale dei profitti del film ed in alcuni casi questo può essere un affare per loro perché se la pellicola ha successo possono guadagnare molto di più che con la paga base.

I membri della La Screen Actors Guild (SAG) vengono pagati ogni giovedì per il lavoro svolto fino al sabato precedente. La retribuzione si basa sulle aliquote minime del SAG, anche se ovviamente gli attori famosi possono ottenere un compenso molto più alto. Inoltre si deve sempre dare una cifra maggiore agli attori che pernottano sul posto.

Il sindacato ha stabilito che il salario minimo per chi è iscritto al SAG è di 3.488 dollari a settimana. Per gli attori che lavorano solo pochi giorni, il salario minimo è di 1.005 dollari al giorno. Noterete subito che è più economico per i produttori pagare qualcuno a settimana che al giorno. I ruoli da protagonista possono essere pagati in base a una somma forfettaria che copre la durata del film, con un minimo 65.000 dollari.

Quanto guadagnano gli attori americani? Qual è la paga nei film indipendenti?

L’accordo di base di cui vi ho parlato si applica alle produzioni con budget di almeno 2,5 milioni di dollari ed il SAG prevede contratti alternativi per film con budget inferiori. La maggior parte dei film indipendenti rientra nella categoria a basso budget, cioè tra 700.000 e 2,5 milioni di dollari. La tariffa giornaliera per gli attori a basso budget è di 630 dollari, mentre la retribuzione minima settimanale per i membri del SAG è di 2.130 dollari. Se il regista utilizza anche attori che non fanno parte del sindacato, ricevono le stesse cifre.
I film con budget compreso tra 250.000 e 700.000 dollari sono coperti dall’accordo a basso budget modificato. Il salario diventa quindi di 335 dollari al giorno e 1.166 dollari a settimana.

Nei film con un budget di 250.000 dollari o inferiore non sono previsti una cifra settimanale e la paga minima giornaliera per chi fa parte del SAG è di 125 dollari. Invece i cortometraggi con un budget inferiore a 50.000 dollari e che durano 40 minuti o meno non hanno un salario fisso. Neanche il contratto previsto per i film studenteschi prevede un salario minimo riconosciuto a chi fa parte del SAG. La pellicola però deve durare 35 minuti o meno avere un budget di 35.000 o inferiore e i produttori devono essere studenti di un college statunitense accreditato.

Come strutturano il loro pacchetto di compensi le star del cinema

Molti attori famosi creano una società o una LLC, che in Italia la chiameremmo società a responsabilità limitata, che viene definita “loanout” e che è l’entità che viene materialmente pagata dai produttori. Il compenso degli attori viene versato in questa società e gli importi vengono detratti per pagare le tasse, gli onorari degli agenti e i vari costi che comporta la loanout.

Con il “loanout“, gli artisti sono responsabili del pagamento delle tasse trimestralmente e in modo accurato, cosa che però a volte si dimenticano di fare. Per questo motivo molte star del cinema finiscono per avere problemi col fisco, cosa accaduta ad esempio a Wesley Snipes. L’attore nel 2008 ha subito una condanna a tre anni di carcere da un giudice federale della Florida per non avere pagato le tasse nel periodo compreso tra il 1999 e il 2001.

I pagamenti prolungati nel tempo

Capita spesso che molte star del cinema per ridurre i loro oneri fiscali chiedano pagamenti prolungati nel corso degli anni. Le celebrità però agendo in questo modo però a volte rischiano di incorrere in frodi ai loro danni non ricevendo tutto il compenso pattuito da diluire nel tempo. Però l’idea di poter pagare meno tasse induce quasi sempre gli attori famosi a prolungare i pagamenti negli anni.

Alcune celebrità stanno ancora ricevendo i compensi che erano previsti per i film che avevano realizzato negli anni ’80 e ’90. Il diluire nel tempo i cachet mette inoltre al riparo il patrimonio degli attori in alcuni casi da cause di divorzio troppo onerose, a meno che le sentenze di separazione non riguardino anche i compensi futuri delle star.

Le percentuali sugli incassi diluite nel tempo

Se il film diventa un successo al botteghino e la celebrità ha un accordo che include una percentuale lorda degli incassi, oppure una percentuale del merchandising può accadere anche in questo caso che l’attore chieda che il pagamento venga effettuato in un periodo prolungato per ridurre gli obblighi fiscali.

Quindi un attore, dopo l’uscita del film, potrebbe ricevere anche i pagamenti delle percentuali sugli incassi per i decenni successivi.

Se avete intenzione di diventare attori e di tentare la fortuna negli Stati Uniti ora sapete che cosa vi spetta. Quando si ridurranno le restrizioni ai viaggi previste per combattere la pandemia di Covid-19 potrete comprare un biglietto per fare qualche casting a Hollywood.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.