Renato Pozzetto e il taac, il suo tormentone

Renato Pozzetto e il taac, il suo tormentone

Renato Pozzetto e il taac

L’attore ha spesso utilizzato questo tormentone nel corso della sua carriera

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Una scena di Il ragazzo di campagna che ha come protagonista Renato Pozzetto nel ruolo di Artemio
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Renato Pozzetto durante la sua carriera ha usato spesso il tormentone “taac”. L’attore come molti suoi colleghi comici ha dato vita ad una serie di espressioni e battute che nel tempo sono diventati dei veri e propri tormentoni. Renato Pozzetto amava dire in particolare due battute o “eh la Madonna” o “Taac”. Quest’ultimo ha cominciato ad usarlo nel famoso film Il ragazzo di campagna, diretto nel 1984 da Castellano e Pipolo. Nella pellicola Pozzetto è Artemio, un contadino che decide di trasferirsi a Milano per tentare la fortuna.

Nella scena in cui Renato Pozzetto utilizza per la prima volta l’espressione taac, si vede Artemio apparecchiare la tavola nel suo monolocale. Renato Pozzetto in una intervista alla trasmissione su Rai 2A Ruota Libera” ha spiegato come è nato il suo taac. Aveva preso spunto come spesso accade dalla vita reale, lo ha raccontato”. Ecco cosa ha detto Renato Pozzetto: “taac l’ho imparato da un nostro amico che frequentava il locale dove ci esibivamo, il Derby, e lo usava nel suo modo di fare”.

Poi l’attore continua dicendo: “Era simpatico perché raccontava delle cose stupide e mentre lo faceva metteva un dito in gola e diceva taac oppure ti pestava il piede e diceva taac”. La battuta funzionava e ha deciso di imitarla: “allora l’ho copiato e l’ho portato in casa e al cinema, come nel Ragazzo di Campagna. L’autore si chiamava Mario Valeria e lo ringrazio”. Renato Pozzetto ama sempre raccontate la storia di taac, ne ha parla to anche durante un’intervista al Corriere della sera.

Renato Pozzetto e il taac, la sua famosissima battuta

L’attore comico una volta ha detto parlando della frenetica società moderna: “mi mancano quelle belle vie di Milano vuote dove si girava in bicicletta. E la scena del trattore in piazza San Babila, fantascienza se pensiamo a cosa c’è oggi”. Però poi ha detto: “ma va bene così. Oggi le persone vivono freneticamente con il taac. Se pensate alla velocità di tutto e tutti, accompagni i figli a scuola, taaac. Torni a casa e prepari da mangiare taac. Guardi tua moglie e pensi che ti sei sposato per amore e non per altro taaac. E la tua felicità è un taaaac”.

Poi Renato Pozzetto continua: “posizioni taac in fondo alle frasi perché in quel momento sei felice ed infelice. Felice perché hai tante cose infelice perché le cose che non avevi prima ti mettono a disagio in quel momento E vorresti tornare indietro alla tua semplicità”. L’attore dice che la nuova generazione è difficile che possa essere divertente e leggera come la sua: “e così la società d’oggi va forte. E i ragazzi sono pieni di troppe cose che non possono far nascere un qualcosa che si possa definire Trash. Anzi oggi c’è troppa poca leggerezza. E le generazioni mie Teocoli, Boldi, Abatantuono, Villaggio non le eguaglierà nessuno”.

Poi continua dicendo: “perché noi abbiamo fatto epoca. Con le nostre vite, le nostre abitudini e le nostre tristezze e le nostre tragedie. Perché un comico che può far veramente ridere deve sorbirsi esperienze di ogni genere. E la bellezza di una faccia che si riconosce è proprio questo. Se mi riesci a guardare negli occhi ti sentirai a casa”.

Per Renato Pozzetto le nuove generazioni ridono diversamente e forse meno

Renato Pozzetto poi continua a spiegare il suo pensiero: “una casa che si chiama Italiano. Come le belle cose che si facevano tra il 1960 e il 1990 Poi tutto diventa difficile. Ed è un peccato non per me che ho anche l’umbrela. Ma più per voi che ridete poco e vi divertite male”. Renato Pozzetto poi dà un suggerimento di vita: “provate dunque ad usare un taac per ogni cosa che fate”. Questa parola migliorerà a tutti la vita: “anche se siete tristi ripetetevi ‘sono triste taaaaac’ ‘Sono felice taaaaac’. Vedrete che prima o poi un sorriso arriva. Ecco quello sono io”.

Il ragazzo di campagna è un film che ha fatto epoca tanto che i fan organizzavano ogni anno un ritrovo celebrativo, nei luoghi del film. In particolare ripetevano la famosa scena del treno. Nel 2019 c’era andato anche Renato Pozzetto a ripetere la celebre scena del treno e c’erano 500 persone. Lui ha raccontato l’episodio al Corriere: “l’ultima volta c’erano 500 persone. Ci sono andato, ho scaricato la sedia dalla macchina e pure io mi sono seduto ad aspettare. Mi chiedevano di ripetere le battute. E io taaac, le ripetevo”.

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Luca Miglietta

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Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.