Tarantino conferma di volersi ritirare dopo il decimo film
Solo due film nel suo futuro, uno sembra essere gangster story ambientata nell’Australia degli anni 30
Sei qui: Home »Tarantino conferma di volersi ritirare dopo il decimo film. Da alcuni anni Quentin Tarantino annuncia di volersi ritirare dalle scene dopo aver diretto il suo decimo lungometraggio, i fan però continuano a non credere alle sue parole e a sperare che cambi idea. Purtroppo per loro il regista è tornato a ribadire le sue intenzioni mentre si trovava a San Diego ospite alla Adobe Max creativity conference.
Quentin Tarantino ha infatti risposto così alle solite domande sul suo futuro:
Lascio cadere il microfono. Boom. E dirò a tutti “fate qualcosa che sia paragonabile”.
Poi ha proseguito:
Spero che, quando giungerò al termine della mia carriera, il mio successo possa essere definito dal fatto che verrò ricordato come uno dei più grandi filmmaker di sempre. Anzi, mi spingo più in là: come uno dei massimi artisti, non solo come un importantissimo regista.
Tarantino conferma di volersi ritirare dopo il decimo film e scherza col pubblico dicendo di sperare di essere poi ricordato come uno dei migliori registi di sempre
Nel corso dell’incontro a San Diego, Tarantino ha anche spiegato da cosa nasce il suo processo creativo che lo porta a scrivere un film:
Buona parte del linguaggio dei miei film ruota attorno a un suono o a una canzone. Prima di iniziare penso solamente alla musica. Ascolto una canzone e mi immagino tutti al Festival di Cannes, lo adoro.
Questo significa che Quentin Tarantino ha ancora solo due film davanti a se, uno sembra possa essere una gangster story ambientata nell’Australia degli anni 30 sullo stile Bonnie & Clyde, l’altro chissà. Una cosa è certa: prima si dedicherà a un progetto ambientato nel 1970, annata sulla quale il regista sta compiendo molte ricerche da almeno quattro anni. Anche in questo caso però aleggia del mistero, perché Quentin Tarantino non sa ancora se questo progetto si trasformerà in un libro, un documentario, oppure un podcast in sei parti.
Luca Miglietta