Vorrei che vi fermaste a pensare alla posta
Monologo di Ted Kaczynski nella serie tv Manhunt: Unabomber

“Vorrei che vi fermaste a pensare alla posta per un attimo”, così esordisce Ted Kaczynski nel suo inquietante monologo in Manhunt: Unabomber. L’uomo fa questa considerazione nei primi minuti della prima puntata della serie andata in onda nel 2017. Ad interpretare Ted Kaczynski in Manhunt è Paul Bettany. Theodore John Kaczynski per chi non lo sapesse è conosciuto per essere stato il famoso “Unabomber”
Ted inviava per diciotto anni ha inviato pacchi postali esplosivi a numerose persone, provocando 3 morti e 23 feriti. L’uomo ha giustificato i suoi atti criminali dicendo che cercava di combattere contro quelli che lui considerava i pericoli del progresso tecnologico. Per lui una società tecnologica era incompatibile con la libertà individuale e dannosa per i rapporti umani. Nel monologo in cui dice “vorrei che vi fermaste a pensare alla posta” spiega proprio tutta questa sua filosofia di combattere contro questo “sistema”.
Il sistema tecnologico industriale potrebbe ridurre gli esseri umani e molti altri organismi viventi a prodotti costruiti, semplici ingranaggi nella macchina sociale. Secondo lui inoltre non c’era la possibilità di riformare o modificare il sistema così da impedire che esso privi la gente di dignità e autonomia. Dopo questa introduzione vi presento il monologo in cui Unabomber dice: “vorrei che vi fermaste a pensare alla posta”.
Nel monologo dice: “vorrei che vi fermaste a pensare alla posta per un attimo. Smettete di darla per scontata come se fosse una pecorella sonnambula e compiaciuta di sé”
Ecco il monologo in cui Unabomber esordisce con “vorrei che vi fermaste a pensare alla posta”.
Vorrei che vi fermaste a pensare alla posta per un attimo. Smettete di darla per scontata come se fosse una pecorella sonnambula e compiaciuta di sé. E pensateci seriamente. Ve lo assicuro: troverete che il servizio postale americano merita una seria riflessione da parte vostra. Un pezzo di carta può attraversare il continente come gli appunti che ci passavamo in classe. Ormai ti posso spedire dei biscotti dall’altra parte del mondo scrivendo il tuo nome su una scatola, apponendoci dei francobolli e imbucandola. E tutto questo funziona solo perché ogni persona coinvolta nella catena si comporta come se fosse un robot senza cervello.
Io scrivo un indirizzo e lei obbedisce, senza fare domande, senza deviazioni, senza fermarsi a contemplare l’eternità o la bellezza, o la morte. Perfino voi, con tutte le vostre proteste sul libero arbitrio, se arriva una scatola col vostro nome non riuscite neanche a immaginare di fare altro se non obbedire. Beh, non è colpa vostra, è stata la società a rendervi quello che siete: un branco di pecore che vive in un mondo di pecore. E visto che siete tutti pecore, dato che non sapete fare altro che obbedire, io posso raggiungere e toccare chiunque, ovunque sia. Posso raggiungere e toccare te, proprio adesso.”
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Luca Miglietta
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