Jack Horner e le sue teorie sui dinosauri
E’ un paleontologo ed esperto di dinosauri una specie di Alan Grant di Jurassik Park
Sei qui: Home »Jack Horner è paleontologo statunitense e massimo esperto di dinornitiformi, meglio conosciuti ai più come dinosauri. Jack Horner ha avuto anche un ruolo importante per il cinema: è stato consulente scientifico del regista Steven Spielberg per il film Jurassic Park. Il regista si ispirò addirittura a lui per la creazione del personaggio di Alan Grant, protagonista della pellicola ed interpretato da Sam Neil.
I dinosauri erano diversi da come li immaginiamo
Ieri Jack Horner è intervenuto come ospite al festival BergamoScienza nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo, dove ha tenuto un incontro intitolato: Riscoprire i dinosauri.
Innanzitutto i dinosauri non erano rettili, o meglio facevano parte anch’essi del gruppo reptilia, ma piuttosto presentavano parecchie similitudini con gli uccelli. Infatti anche i dinosauri possedevano le piume e, rispetto a quanto si possa pensare, erano colorati. Se ad oggi riteniamo che l’immagine dei dinosauri sia quelli di grandi rettili dal colore grigio o marrone, questo è merito di Steven Spielberg e della saga di Jurassic Park. Nonostante nel corso delle riprese dei film abbia svolto il ruolo di consulente tecnico per Spielberg e benché abbia più volte sottolineato quale fosse l’aspetto di questi animali, il regista accolse soltanto alcune delle correzioni da me proposte, tutto ciò perché riteneva che i dinosauri avrebbero dovuto essere animali in grado di incutere paura.
Jack Horner
Sono in pochi a conoscere le teorie sui dinosauri di Jack Horner, lui si è soffermato anche su nuove possibili scoperte della scienza
In una intervista rilasciata oggi al TG3 Jack Horner ha spiegato che, non essendo state rilevate tracce di DNA fra i fossili, a differenza di quanto accade in Jurassic Park, è impossibile riportare in vita un dinosauro come appariva miliardi di anni fa.
Il Pollosauro
Il paleontologo ha però aggiunto che tra qualche anno potrebbe comparire sulla terra una nuova specie animale il Pollosauro:
dal 2012 stiamo lavorando ad un progetto che consiste nel modificare alcune uova di uccello all’interno delle quali sinora siamo riusciti a ottenere alcune caratteristiche simili a quelle di un velociraptor come la presenza di denti, di zampe al posto delle ali, anche se ad oggi riscontriamo ancora alcune difficoltà nella costruzione della coda.
Il suo sogno è sempre stato quello di riportare in vita un dinosauro anche se non nella forma completamente identica all’originale:
i paleontologi magari hanno a che fare con esseri morti da tempo, ma alla base di tutti gli scavi e le ore di preparazione degli scheletri e delle esposizioni nei musei, c’è il tentativo di ricostruire il passato, di ricreare momenti della storia della vita. Quello che vorremmo davvero fare, se potessimo, è riportarli indietro vivi.
Ecco cosa stanno facendo all’università del Montana
Una ricerca non così fantascientifica come potrebbe sembrare e non alla Jurassic Park che si sta svolgendo all’Università del Montana. In un suo libro aveva affermato che:
I dinosauri avevano la coda, peraltro notevole. Gli uccelli, i discendenti dei dinosauri, non hanno la coda. Hanno penne caudali, ma non una coda muscolare completa di vertebre e nervi. Alcuni dei primi uccelli avevano una lunga coda e altri più recenti avevano una coda corta, ma non esistono uccelli contemporanei con la coda. Com’è avvenuto questo cambiamento? C’è modo di ricreare quel cambiamento evolutivo e osservare come sia avvenuto a partire dalle molecole che hanno dato il via o arrestato la crescita della coda? Penso che la risposta sia sì.
Evoluzione che attraverso la tecnologia è ora possibile riavvolgere. L’embrione ha un ruolo chiave in questo processo perché, nella sua fase prenatale, secondo Horner attraversa tutte le principali tappe dell’evoluzione della sua specie. Un uccello, o un pollo come dimostra Horner, prima di diventare tale è stato nella sua fase embrionale un dinosauro. Il pollo ha avuto la coda, gli artigli e i denti del T-Rex.
Jack Horner tempo fa aveva distrutto l’immagine del Tirannosauro Rex, raccontando cos’era in realtà
In passato Jack Horner aveva minimizzato anche la ferocia di uno dei dinosauri più spaventosi nell’immaginario collettivo:
Non abbiamo prove sulla presunta brutalità del T-Rex, altro che predatore, le sue zampe anteriori erano troppo corte, gli occhi troppo piccoli e in più era anche molto lento.
In pratica un animale dalle abitudini più simili a quelle di un avvoltoio o di uno sciacallo, che si cibava di carogne ed aveva olfatto finissimo.
Ho scritto anche un altro interessante articolo sul film del 1993 di Spielberg: I versi dei dinosauri in Jurassic Park.
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Luca Miglietta