Il corpo delle donne
Le parole della modella e giornalista italiana Benedetta Barzini
Sei qui: Home »Benedetta Barzini parla del corpo delle donne. La giornalista e modella italiana spiega: “è molto interessante il fatto che il corpo della donna venga deciso dai governi”. Il corpo delle donne lo decidono altri: “è interessante il fatto che ci vogliono dei decreti di legge per stabilire se tu puoi o non puoi avere la taglia 36. Così come vale per la procreazione, assistita o non assistita, così come vale per tutto ciò che riguarda la condizione femminile. Se ci danno gli asili nido o non ce li danno. Se possiamo lavorare oppure dobbiamo restare a casa”.
Benedetta Barzini afferma che non si limitano a decidere come deve essere il corpo delle donne: “se lavoriamo il nostro stipendio serve per pagare il mutuo, punto e basta. Non perché dobbiamo entrare nel mondo del lavoro con una identità di lavoratrici”. Lei aggiunge che “la magrezza è la mancanza di forze. L’immagine femminile magra, molto magra, anzi filiforme, trasparente, è svuotata da ogni forza, da ogni potere, non occupa nemmeno spazio nello spazio”. Il corpo delle donne non deve essere eccessivamente magro.
Benedetta Barzini parla del corpo delle donne
La giornalista parla del corpo delle donne che vogliono i più: “quando il sistema ti vuole ipermagra ti dice, ma sparisci”. Sempre altri hanno deciso come doveva essere il corpo delle donne: “è sempre stato così. Una volta si portava il corsetto. A parte che nessuno ha mai detto: ‘va be , basta col corsetto’. Tipo la regina Elisabetta 1 di Inghilterra poteva dire: ‘io non lo metto’. Ecco come deve essere il corpo delle donne al giorno d’oggi: “oggi porti il corsetto virtuale . Cioè devi avere il seno giusto, il vitino al posto giusto e soprattutto, ricordatevi bene, la pancia piatta”.
Benedetta Barzini spiega: “allora per ottenere questo occorrono : beauty farm , creme, palestra , ecc ecc, chirurgia estetica e questo è un corsetto virtuale. È il corpo di donna plasmato sulla Barbie, nelle mani dell’uomo , anche perché il 99, 9% delle donne ti dicono: ‘ma io lo faccio per me’. In realtà non sanno che si guardano allo specchio con lo sguardo di chi le vede. ‘Piacerò o non piacerò così?”. Oppure dicono: “io mi tingo i capelli ma lo faccio per motivi professionali“ o “lo faccio perché posso avere più successo anche a 50 anni col push up e le chiome bionde al vento”.
Benedetta Barzini fa una serie di considerazioni puntuali sulle donne
Allora la prima nemica che insiste nel raccontarci, cara tu, perché ci danno del tu, perché siamo inesistenti, insiste nel dirti: ‘e va be, mettiti il taglieurino per andare al lavorare, ma quando torni a casa metti l’abitìno sex , la candeggina sul tavolo, impara a cucinare , metti a posto i fiori , renditi interessante e dunque geisha”. E aggiunge che “il problema serio e grave che io vorrei buttar li come un argomento di riflessione è che la parte più avanzata della società femminile , donne separate, che lavorano , che sono indipendenti, che vivono nelle città, che soffrono, che hanno i fidanzati, che vanno e che vengono, sono le prime nemiche della popolazione femminile in generale”.
Benedetta Barzini continua a parlare del corpo delle donne “perché sono loro che comprano le riviste, che si tingono i capelli, che si mettono il push up, che fanno chirurgia estetica, che vanno nelle beauty farm, che si profumano, che seguono le mode, . Sono loro , le donne più emancipate che mantengono il coperchio sulla condizione delle donne. Il burka delle donne occidentali è la taglia 42 , il nostro burka è che io sono piacente, bella , giovane, anche se ho sessant’anni ma ne dimostro 40, vado bene. Questo è un burka, è vero.
Il corpo delle donne nel mondo
Benedetta Barzini aggiunge: “noi critichiamo molto chi si copre dalla testa ai piedi , vi assicuro che a volte mi piacerebbe non essere vista e non mi dispiacerebbe camminare dentro la mia privacy. La verità è che il potere maschile definisce la forma della donna. Che sia buona o che sia bella e sex, che abbia una taglia ideale. Noi non abbiamo mai deciso quello che siamo, come andare in giro”. Benedetta Barzini oltre che del corpo delle donne parla anche della femminilità: “se io scarto quello che la iconografia mi impone, la ciocca, e la spallina che casca, e il décolleté ,e lo strech , e la gambetta, e il tacco alto così. Se io tolgo questi elementi che ti dicono : “bella, sex, sensuale“ e se voglio esprimere una mia definizione di sensualità, non saprei.
Noi non abbiamo pensato a sufficienza a quello che è la nostra sensualità , viviamo ancora sepolte nei modelli preposti , la parte più avanzata della società femminile ci continua a imporre questo femminile , non so dove stiamo andando , cioè dobbiamo riflettere molto, ma riflettere davvero, senza pensare di avere delle risposte precise. Ci vuole molto tempo. Non possiamo uscire da milioni di anni di nulla, di silenzio , abbiamo bisogno di un perno , di pensieri solidi attorno a cui costruire una identità . Noi non abbiamo cognome , ci chiamiamo come nostro padre , un nostro figlio si chiama come suo padre e come suo nonno. Noi non esistiamo e quella filiforme di modella è l’immagine simbolica di una verità profonda.
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Luca Miglietta