Discorso all’Umanità del Grande Dittatore, il testo integrale
Uno spot pubblicitario della Lavazza, famosa azienda italiana produttrice di caffè, ha utilizzato alcune frasi del Discorso all’Umanità del Grande Dittatore, pronunciato da Charlie Chaplin.
Sei qui: Home »Il discorso all’Umanità del Grande Dittatore è uno dei monologhi più famosi del cinema. Nello spot della Lavazza vengono utilizzate alcune frasi pronunciate da Charlie Chaplin, mentre sullo schermo scorrono delle immagini che rappresentano unione, amore e uguaglianza. Lo spot della famosa azienda italiana produttrice di caffè sta facendo molto discutere gli utenti sulla pagina YouTube del marchio e sui social in generale.
Ci sono moltissimi apprezzamenti, come molte critiche, sui social sembra che non si stia parlando d’altro che della pubblicità del caffè. L’hastag #Lavazza è diventato trend topic su Twitter e spopola su Facebook, YouTube ed Instagram. Tra le critiche c’è chi si lamenta della poca attinenza tra le immagini, il messaggio ed il pubblicizzare una marca di caffè. C’è chi accusa lo spot di essere “buonista”, “mondialista” o troppo “di sinistra”. C’è addirittura chi scava nel passato di Charlie Chaplin, riportando a galla fatti non proprio rosei della sua vita. Chi parla di retorica nauseabonda.
A molti altri invece la pubblicità è piaciuta, tanto da complimentarsi con chi ha confezionato la pubblicità ed ha utilizzato proprio un discorso così importante. C’è chi si lamenta delle critiche ingiuste allo spot, perchè l’ha molto apprezzato. Un esempio è questo messaggio di una utente su Twitter: “La tristezza di vivere, nel 2020, in un mondo che non è ancora pronto per un discorso su progresso, sostenibilità e tolleranza pronunciato da un comico del secolo scorso.
Questa discussione generata sui social ha sicuramente raggiunto lo scopo dell’azienda di pubblicizzare il marchio, critiche positive, come un numero più ridotto di negative, non può che far piacere alla Lavazza. Fa solo sorridere che si crei un dibattito così acceso su uno spot. Sicuramente lo spot ha avuto un esito positivo, perchè ha riportato al centro dell’attenzione delle parole molto profonde pronunciate in questa bellissima pellicola. Ne avevo già parlato in passato in questo articolo, ma visto che se ne è parlato molto, ve lo ripropongo.
Ecco il discorso integrale di Charlie Chaplin nella parte finale della celebre pellicola del 1940
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non voglio né governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno avvicinato la gente, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale. L’unione dell’umanità. Persino ora la mia voce raggiunge milioni di persone. Milioni di uomini, donne, bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di segregare, umiliare e torturare gente innocente.
A coloro che ci odiano io dico: non disperate! Perché l’avidità che ci comanda è soltanto un male passeggero, come la pochezza di uomini che temono le meraviglie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. Il potere che hanno tolto al popolo, al popolo tornerà. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi comandano e che vi disprezzano, che vi limitano, uomini che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Voi vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchine con macchine al posto del cervello e del cuore.
Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini! Voi portate l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate. Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati, non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate che nel Vangelo di Luca è scritto: «Il Regno di Dio è nel cuore dell’Uomo». Non di un solo uomo, ma nel cuore di tutti gli uomini. Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, il progresso e la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera. Voi che potete fare di questa vita una splendida avventura.
Soldati, in nome della democrazia, uniamo queste forze. Uniamoci tutti! Combattiamo tutti per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. Promettendovi queste cose degli uomini sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. E non ne daranno conto a nessuno. Forse i dittatori sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Combattiamo per mantenere quelle promesse. Per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare l’avidità e l’odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Luca Miglietta