Jane Birkin e le figlie

Jane Birkin e le figlie

Jane Birkin e le figlie

La grade attrice parla di loro

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Una scena di Blow-Up che ha come protagoniste Jane Birkin e Gillian Hills
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Jane Birkin parla delle figlie: “l’unica cosa che ho davvero a cuore è come stanno le mie figlie e mio nipote Roman, il figlio di Kate”. Kate la primogenita, nata dal matrimonio con il compositore John Berry è morta suicida nel 2013. Jane Birkin ha anche altre due figlie Charlotte, avuta da Serge Gainsbourg, e Lou, avuta dal regista Jacques Doillon.

Jane Birkin dopo aver parlato delle figlie si sofferma su un altro tema: “come ho ispirato la borsa simbolo di Hermès? Un puro caso: ero seduta in aereo accanto a Monsieur Dumas. Gli ho chiesto, io, che avevo tanto usato un cestino di vimini: perché non create una specie di Kelly quattro volte più grande e che si può lasciare aperta? Lo fece e mi chiese se poteva chiamarla Birkin”. Jean-Louis Dumas è il presidente e direttore artistico della Maison Hermès.

Jane Birkin farebbe di tutto per le figlie

Poi continua a raccontare l’episodio: “oh Dio sì! Ero così lusingata! Da poco ho scoperto che è la borsa più famosa del mondo! È esposta al Moma e oggi al Victoria & Albert Museum, mi diceva qualcuno l’altro giorno. Nel 2018, quando sono andata a cantare a New York, alla Carnegie Hall, mi chiedevano: “Birkin come la borsa?”. Ebbene sì, la borsa ora canta! E lo stesso è successo a Lou: “Sei la figlia della borsa?”. Jane Birkin spiega divertita che la cosa aveva coinvolto anche le figlie.

Jane Birkin parlando delle figlie ha detto di aver paura di essere stata “una madre infantile” e “non abbastanza responsabile”. Charlotte Gainsbourg ha raccontato il rapporto profondo e a volte complicato con la madre Jane Birkin in un documentario intitolato: “Jane Par Charlotte”. Il film è una lunga lettera di amore e di perdono. Non rappresenta la madre come la diva degli anni Sessanta, ma una donna con i suoi dubbi, i suoi fantasmi e le sue paure. Nel documentario Jane Birkin palando con la figlia Charlotte si guarda indietro e si chiede, come tutte le madri, se ha fatto abbastanza o se avrebbe potuto fare le cose diversamente.

La malattia di Jane Birkin

L’attrice ha una malattia che non le permette di recitare: “non posso più girare film perché avendo una malattia cronica non sono coperta dalle assicurazioni. E, comunque, non so se mi piacerebbe rivedermi sullo schermo, oggi non apprezzo particolarmente il mio aspetto. Per quanto riguarda il teatro, non ho la certezza di essere una grande interprete”.

Poi prosegue dicendo: “della musica, poi, non mi dà piacere tanto la performance su un palco quanto il preparare la valigia per i tour, prendere aerei o treni: quegli aspetti, insomma, che mi rendono una sorta di viaggiatrice. Eccitante, per carità, ma posso farne a meno: sono stata dappertutto”.

La morte di Kate

Jane Birkin ha sempre adorato le figlie ed è stata segnata dal dolore della morte di Kate. Kate Barry, era scomparsa a soli 46 anni per un incidente, che molti, però, avevano subito considerano un suicidio. La figlia dell’attrice e cantante Jane Birkin, infatti, era caduta da una finestra della sua casa al quarto piano. L’appartamento nel 16esimo arrondissement di Parigi, in cui la donna era sola, è stato trovato chiuso dall’interno e sul posto c’erano degli antidepressivi.

Kate Barry era una fotografa apprezzata e aveva collaborato con diverse prestigiose testate come Vogue, Elle, Sunday Times, Telegraph Magazine. Aveva un figlio di nome Roman, nato nel 1987. Jane Birkin ha persone una delle sue figlie, ma è riuscita ad andare avanti.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.