Marco Giallini si racconta nell’incontro con i ragazzi

Marco Giallini si racconta nell’incontro con i ragazzi

Marco Giallini si racconta

Intanto ieri è andata in onda la prima puntata di Rocco Schiavone

Marco Giallini si racconta nell'incontro con i ragazzi
Una scena di Rocco Schiavone, che ha come protagonista Marco Giallini  
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Marco Giallini si racconta al Giffoni Film Festival nell’incontro con i ragazzi. La conferenza dello scorso luglio è stata molto interessante perché ha permesso di conoscere molti aneddoti sull’attore italiano. Intanto ieri sera è ritornato in tv Rocco Schiavone su Rai 2, il vicequestore romano trapiantato ad Aosta, protagonista dell’omonima fiction ispirata ai gialli di Antonio Manzini.

Due anni fa Rocco Schiavone ha letteralmente conquistato il pubblico televisivo italiano, arrivando a toccare il 15% di share e quasi 3.800.000 telespettatori su Rai2, per non parlare delle repliche su Raiplay. Un successo che la tv di Stato spera di riottenere quest’anno con i nuovi 4 episodi. E’ anche appena uscito il nuovo romanzo (il settimo) dello scrittore romano Antonio Manzini con al centro il vice questore, intitolato Fate il vostro gioco ed edito da Sellerio.

Marco Giallini si racconta nell’incontro con i ragazzi

Marco Giallini aveva iniziato parlando ai ragazzi del grande successo di Perfetti sconosciuti, film di due anni fa diretto da Paolo Genovese, con protagonisti accanto all’attore: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Kasia Smutniak.

Non avrei mai creduto che avrebbe avuto questo successo mondiale sul set pensavamo di fare un film d’autore e pensavamo lo sarebbe stato anche negli incassi. Ora invece per questo film mi riconoscono dovunque, anche in Cina, è stranissimo. Ci saranno tanti remake, quello americano lo produrranno credo De Niro e DiCaprio. E Genovese mi ha raccontato che DiCaprio gli ha detto che non reciterà nel film, ma se alla fine decidesse di farlo, interpreterebbe Rocco (il personaggio di Giallini).. sono soddisfazioni.

E dei ruoli che sogna di fare in futuro ha detto:

Mi sarebbe piaciuto fare un supereroe come l’Uomo ragno o Robin Hood, ma quelli vecchio stile come Sean Connery. Oppure amerei interpretare un personaggio di altre epoche, del Medioevo, o del ‘700. Adoro film come Amadeus o I duellanti.

Marco Giallini si racconta nell'incontro con i ragazzi
Una scena di Rocco Schiavone, che ha come protagonista Marco Giallini  

Marco Giallini parla anche del web e dei social, un fenomeno inarrestabile ed in continua espansione negli ultimi anni

Stiamo vivendo un processo che non so se sia giusto o sbagliato, ma è sicuramente inarrestabile. I social non sono usati bene, perché sono anche in mano a emeriti coglioni. E c’è chi usa il web per spargere violenza. Poter guardare video come quelli dei tagliagole, non è democrazia, è fascismo. Io non li uso, a parte un po’ What’s app.

Marco Giallini si racconta e parla del fatto che a volte non dice nulla sull’essere padre. I due figli erano presenti in sala.

E’ bellissimo avere per casa ragazzini che ti rubano soldi tutto il tempo Io ho due maschi, se con mia moglie avessi fatto una femmina, penso che oggi non sarei qui, sarei in carcere, perché non sarei stato molto pacato con i ragazzi che sarebbero venuti a cercarla. Sono un tipo gelosissimo.

Una scena di Rocco Schiavone, che ha come protagonisti Marco Giallini e Isabella Ragonese
Una scena di Rocco Schiavone, che ha come protagonisti Marco Giallini e Isabella Ragonese
L’amicizia con Francesco de Gregori

Marco Giallini è da alcuni anni molto amico di Francesco de Gregori ed ha voluto anche parlare della loro amicizia.

Avevo fatto, citandolo, con Laura Morante e Giorgio Tirabassi uno sketch in Boris, poi invece l’ho conosciuto, ho capito che era un genio e siamo diventati amici. Siamo nati lo stesso giorno, il quattro aprile, anche se con qualche anno di differenza. E il tre aprile è nato Marlon Brando, l’ho mancato di poco.

Il metodo Stanislavski

Ma qual è il rapporto tra Marco Giallini ed il metodo Stanislavski? Ce lo descrive l’attore citando un episodio della sua vita.

Per quanto mi riguarda, Stanislavski, con il suo metodo poteva andare a raccogliere la cicoria. A parte gli scherzi, ho provato a leggerlo, ma non rispecchia il modo in cui lavoro io, sono più immediato. Anche nella mia scuola di recitazione veniva insegnato, una mia insegnante ad esempio mi chiedeva di fare il fuoco e io che venivo da ore di lavoro come imbianchino rispondevo che non era roba per me. Mi è capitato di essere in film con attori che invece lo seguivano . Una volta il co-interprete di un film, un attore bravissimo, aveva deciso di non parlarmi per un mese perché sennò non avrebbe potuto esprimere odio verso il mio personaggio in una delle scene. Io la mattina delle riprese gli ho dato una capocciata e la scena è venuta benissimo. Poi gli ho detto, ‘hai visto, non c’era bisogno che non mi parlassi per un mese.

Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.