Ritorno al futuro – Parte III citazioni e dialoghi della pellicola di Robert Zemeckis
Un film del 1990, che ha come protagonisti Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Mary Steenburgen, Thomas F. Wilson, Lea Thompson, Elisabeth Shue, Harry Carey Jr., J.J. Cohen, Flea, Dub Taylor, James Tolkan, Sean Gregory Sullivan, Mike Watson, Jeffrey Weissman, Christopher Wynne, Ricky Dean Logan, Bill McKinney, Marc McClure, Wendie Jo Sperber, Donovan Scott, Pat Buttram, Matt Clark, Richard Dysart, Dean Cundey, Burton Gilliam, Hugh Gillin
Ritorno al futuro – Parte III citazioni e dialoghi. Seguono ora alcune frasi e citazioni tratte dalla pellicola di Robert Zemeckis.
Ritorno al futuro – Parte III citazioni
Frasi di Marty McFly
Ehi, Frisbee! Tostissimo!
Ehi, smettila di fare il Rambo!
Quindi tu sei il mio bisnonno! Il primo McFly nato in America. E mi hai fatto pipì addosso…
Eastwood… Clint Eastwood.
Wow! Ho paura che l’esplosione abbia risvegliato anche i morti. (dopo che lui e Doc hanno fatto esplodere la dinamite)
Doc, io sono qui, ha senso invece. Senti, sono tornato nel 1955 insieme a te, il te del 1985, perché dovevamo riprendere un libro da Biff, e avendo ripreso il libro, tu, cioè il tu del 1985, sei stato colpito dal fulmine nella DeLorean e mandato nel 1885.
Altre frasi di Marty McFly
Stai parlando con me? Stai parlando con me, Tannen? Beh, ci sono solo io qui. Forza, datti da fare! Fammi divertire! (davanti allo specchio)
Forza, forza! Reggiti, Doc, sta per saltare il bussolotto giallo!
Abbiamo appena superato le 40!
Abbiamo passato le 45! Forza vieni! 50!
Doc, ti passo il volopattino!
Emmett “Doc” Brown
Marty, non stai pensando quadridimensionalmente! (Emmett Brown)
Ricorda: dove stai andando non ci sono strade!
Clara la conosci. Questi sono i nostri figli: Giulio e Verne!
Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono. (parlando a Marty e Jennifer)
Vediamo la mappa. Secondo questa, la macchina del tempo è chiusa in una galleria laterale. Forse useremo dell’esplosivo.
È stata sepolta qui per settant’anni, due mesi e tredici giorni. Stupefacente.
È inutile, Marty! Anche il cavallo più veloce del mondo non arriva a più di 35-40 miglia all’ora.
Frasi di Buford “Cane pazzo” Tannen
Cane pazzo? Odio quel nome! Lo odio! Mi hai capito? Nessuno mi chiama cane pazzo! E soprattutto non un caramelloso, merdoso damerino come te! (a Marty)
Hai pensato male! (a Marty, prima di sparargli)
Abbiamo un nuovo tribunale! Ci vuole un’impiccagione! Facciamolo dondolare! È tanto tempo che non si impicca più nessuno!
Frasi di altri personaggi
Mani in alto, maniscalco! (Amico di Buford Tannen a Doc)
Signore e signori! Amici! Come sindaco di Hill Valley, per me è un grande piacere dedicare questo orologio a tutti i cittadini di Hill County. Io spero che duri a lungo nel tempo! Ditemi quando, signori! (sindaco Hubert)
Maggie! Ho portato la cena. (Seamus)
Meglio che scappi, scoiattolo! (Vecchio)
I uomo: Gliele ha proprio cantate, signore! Sono contento che qualcuno abbia finalmente avuto il coraggio di affrontare quel figlio di puttana. (uomo che si complimenta con Marty)
Lei è un prode, signor Eastwood. Posso offrirle qualcosa da bere? (uomo che si complimenta con Marty)
Ehi, ehi, signore! Signor Eastwood. Ecco la sua pistola signore. (Bambino)
Ritorno al futuro – Parte III citazioni e dialoghi
Un articolo su Ritorno al futuro – Parte III citazioni e dialoghi. In breve una serie di dialoghi tratti da Ritorno al futuro – Parte III, selezionati per voi. Anche la sezione sui dialoghi contiene solo quelli più importanti.
Marty: Doc! Doc! Doc! Doc!
Doc: Cosa?
Marty: Doc!
Doc: Aaah!
Marty: Rilassati, Doc, sono io, sono io, sono Marty!
Doc: No, non può essere, ti ho appena rimandato nel futuro!
Marty: Sì… no, lo so che mi hai mandato nel futuro, ma sono tornato, sono tornato dal futuro!
Doc: Grande Giove! (sviene)
Annunciatore TV: Hey, kids, what time is it?
Bimbi in TV: Howdy Doody time! It’s Howdy Doody time, it’s Howdy Doody time.
Dialogo tra Marty McFly e Emmett “Doc” Brown
Doc: Grande Giove! L’ora di Howdy Doody! Data: domenica 13 novembre 1955, 7:01 del mattino. Apparentemente l’esperimento di viaggio nel tempo di ieri notte è stato un completo successo. Il lampo ha colpito la torre dell’orologio alle 22:04, emanando gli 1.21 Gigawatts necessari alla macchina del tempo che è sparita in un accecante lampo di luce lasciandosi alle spalle due strisce di fuoco. Quindi presumo che Marty e la macchina del tempo siano stati trasportati nel tempo fino all’anno 1985, dopodiché, dopodiché… non ricordo che è successo. Infatti non ricordo neanche come sono tornato qui. Forse la scarica di Gigawatts unita al campo di spostamento temporale provocato dalla macchina del tempo hanno causato un’interruzione delle mie onde cerebrali provocando così uno stato di momentanea amnesia. Infatti ora ricordo che poco dopo che il veicolo del tempo era scomparso nel futuro… ahhh… ho avuto una visione di Marty che mi diceva di essere tornato dal futuro.
Marty: Ehi, Doc.
Doc: Senza dubbio è stata una specie di immagine residua…
Marty: Doc.
Doc: Aaah!
Marty: Doc, calmati, d’accordo? Sta calmo, sono io, sono Marty!
Doc: No! Non puoi essere tu, io ti ho rimandato nel futuro!
Marty: Proprio così, Doc! Proprio così, ma io sono tornato, sono tornato dal futuro! Non ti ricordi di ieri notte? Sei svenuto, ti ho portato a casa.
Doc: Ma non può essere successo! Tu non puoi essere qui! Non ha senso che tu sia qui! Non posso proprio credere che tu sia qui!
Marty: Doc, io sono qui, ha senso invece. Senti, sono tornato nel 1955 insieme a te, il te del 1985, perché dovevamo riprendere un libro da Biff, e avendo ripreso il libro, tu, cioè il tu del 1985, sei stato colpito dal fulmine nella DeLorean e mandato nel 1885.
Doc: 1885? Una storia molto interessante, ragazzo del futuro, ma c’è solo una piccola cosa che non ha senso. Se l’io del futuro ora è nel passato, com’è possibile che tu lo sappia?
Marty: Mi hai mandato una lettera.
Poco dopo
Doc leggendo la lettera: Caro Marty, se i miei calcoli sono esatti, riceverai questa lettera non appena la DeLorean sarà stata colpita dal fulmine. Primo, lascia che ti assicuri che sono vivo e sto bene. Ho vissuto felicemente questi otto mesi nell’anno 1885. Il fulmine che ha colpito la DeLorean ha provocato un sovraccarico di GigaWatts che ha spezzato i tempo-circuiti, ha attivato il condensatore del flusso e mi ha riportato nel 1885. Il sovraccarico ha fatto saltare i tempo-circuiti e distrutto i circuiti di volo. Sfortunatamente la macchina non volerà mai più. Ha veramente volato?
Marty: Sì, l’abbiamo aero-trasformata all’inizio del XXI secolo.
Doc: Incredibile! (continua a leggere la lettera) Io ho cominciato a fare il maniscalco come copertura mentre cercavo di riparare il danno ai tempo-circuiti. Purtroppo questo si è rivelato impossibile perché le parti di ricambio adatte non saranno inventate fino al 1947. Comunque sono diventato piuttosto esperto nel ferrare i cavalli e riparare i carri! 1885! Sorprendente, alla fine mi ritrovo ad essere un maniscalco nel vecchio West!
Marty: Veramente pesante, eh!
Doc: (continua a leggere) Ho sepolto la DeLorean nella miniera abbandonata di Delgado accanto al vecchio cimitero dei pistoleros mancati come indicato nell’acclusa mappa. Auspicabilmente dovrebbe restare lì indisturbata finché tu non la riporterai alla luce nel 1955. All’interno troverai le istruzioni per ripararla. Il mio alter-ego del 1955 – e cioè io – non dovrebbe avere problemi a ripararla, così tu potrai ritornare al futuro. Quando sarai tornato nel 1985 distruggi la macchina del tempo. Distruggerla?
Marty: Sì, beh, è una storia lunga, Doc.
Doc: Non cercare – ripeto – non cercare di venire qui a prendermi. Io sono molto felice di vivere all’aria aperta e in questi grandi spazi, e credo che viaggiare nel tempo quando non occorre possa solo mettere ulteriormente in pericolo il continuum tempo-spazio. E ti prego, abbi cura di Einstein per me. Einstein?
Marty: È il tuo cane Doc, Einstein, così chiami il tuo cane nel 1985.
Doc: Beh… Con te sarà in buone mani. Ricordati di portarlo a spasso due volte al giorno e che gli piace la carne in scatola. Queste sono le mie volontà, ti prego di rispettarle e di seguirle. Ed ora Marty, ora ti do il mio saluto e ti auguro buona fortuna. Sei stato un leale e fedele amico e hai fatto la differenza nella mia vita. La nostra amicizia rappresenta un tesoro per me, ti ricorderò con dolcezza e avrai sempre un posto speciale nel mio cuore. Il tuo amico nel tempo. Doc Emmett L. Brown, 1° Settembre 1885 (finisce di leggere la lettera). Non credevo di poter essere così toccante!
Marty: Lo so, lo so, Doc. È bellissima.
Ancora un dialogo tra i due
Doc: Va tutto bene, Copernico. Andrà tutto bene, vedrai.
Marty: Mi dispiace Doc, è colpa mia se sei bloccato lì. Non avrei dovuto lasciarmi provocare da Biff.
Doc: Ci sono molti posti peggiori del vecchio West. Avrei potuto finire nel Medioevo, dove probabilmente mi avrebbero messo al rogo come eretico.
Ancora un dialogo tra Doc e Marty
Doc: Prendi questa macchina. Voglio documentare tutto quanto! Questo mi ricorda quella volta che ho cercato di raggiungere il centro della Terra. Avevo letto il mio autore preferito, Giulio Verne. Avevo passato settimane a preparare la spedizione ma non andai molto lontano. Certo, però all’epoca avevo solo dodici anni. Sai, sono stati gli scritti di Giulio Verne ad influenzare profondamente la mia esistenza. Avevo undici anni quando ho letto per la prima volta “Ventimila leghe sotto i mari”. È stato allora che ho capito che dovevo dedicare la mia vita alla scienza!
Marty: Doc, guarda! Guarda qui. (vede un’incisione sulla trave)
Doc: Le mie iniziali, proprio come in “Viaggio al centro della Terra”. La macchina del tempo deve essere al di là di questo muro. (rompono il muro)
Poco dopo
Marty: Come puoi vedere, il fulmine ha fatto saltare il microchip del controllo dei tempo- circuiti. L’allegato diagramma sch… sch…
Doc: Schematizzato.
Marty: … schematizzato ti permetterà di costruire un’unità sostitutiva con le componenti del 1955, riportando così la macchina del tempo a un perfetto funzionamento.
Subito dopo
Doc: Incredibile, un affaretto così piccolo rappresenta un problema così grande. Ecco perché non ha funzionato: c’è scritto “Made in Japan”.
Marty: E che vuol dire, Doc? Tutta la roba migliore è fatta in Giappone.
Doc: Incredibile!
Dialogo tra Doc e Marty
Doc: Lo sai, quando ero un bambino ho sempre desiderato essere un cowboy. Ed ora sapere che passerò il mio futuro nel passato mi sembra un modo magnifico di trascorrere gli anni della mia vecchiaia. Stavo pensando, visto che finisco nel 1885, forse ora sarò nei libri di storia. Mi domando – potrei andare in biblioteca e cercarmi negli archivi dei vecchi giornali.
Marty: Non saprei, Doc, sei tu che dici sempre che è meglio non sapere troppo sul proprio destino.
Doc: Hai ragione, Marty. Io so già troppo. È meglio che non cerchi di scoprire gli avvenimenti del mio… futuro! Copernico! Vieni bello!
Marty: Lo prendo io. Copernico! Copernico, su andiamo, forza! Che cosa c’è? Che c’è, Copernico? Su, andiamo, forza bello! (il cane si avvicina ad una tomba)
Poco dopo
Marty: Dooc! Doc! Vieni qui, presto!
Doc: Che succede, Marty? Sembra che tu abbia visto un fantasma!
Marty: Non ci sei andato lontano, Doc.
Doc: Oh! Grande Giove! (vede la sua tomba)
Marty: Guarda qui. “Morto il 7 settembre 1885”. È una settimana dopo che mi hai scritto la lettera. “Eretto in memoria eterna dalla sua amata Clara.” E chi diavolo è Clara?
Doc: Marty, per favore togli i piedi da lì!
Marty: Oh, giusto, scusa! Devo fare un’altra fotografia.
Doc: “Colpito alla schiena da Buford Tannen per una faccenda di 80 dollari”. Ma che razza di futuro ti sembra questo?
Poco dopo
Marty: Buford Tannen era un famoso pistolero il cui brutto carattere e il continuo sbavare gli procurarono il soprannome di Cane Pazzo. Era veloce con la pistola, si vantava di aver ucciso dodici uomini, senza contare gli indiani e i cinesi. (legge un libro)
Doc: Parla di me? Sono uno dei dodici?
Marty: Un minuto. Ma questa sezione non è convalidata, poiché non possediamo più notizie da quando Tannen ha ucciso un giornalista che aveva pubblicato un articolo poco edificante su di lui nel 1884. Ecco perché non troviamo niente!
Doc: Guarda: William McFly e famiglia. Tuoi parenti?
Marty: Il mio bisnonno si chiamava William, questo è lui. Un bell’uomo!
I due cercano ancora informazioni
Doc: McFly… ma nessun Brown!
Marty: Forse c’è un errore, quella tomba non era tua. Forse c’è un altro Emmett Brown nel 1885.
Doc: No…
Marty: A proposito, all’epoca avevi qui dei parenti?
Doc: I Brown sono venuti qui a Hill Valley nel 1908, e si chiamavano Von Brauns. Mio padre ha cambiato nome durante la prima guerra mondiale.
Marty: Doc! Guarda! (vede una sua foto)
Doc: Oh! Grande Giove! Sono io! È vero. È tutto vero. Sono io quello che torna indietro e viene ucciso.
Marty: Non succederà, Doc. Quando avrai riparato i tempo-circuiti e messo nuove gomme alla DeLorean, io tornerò nel 1885 e ti riporterò a casa.
Marty si veste per andare nel 1885
Doc: Ti stanno i vestiti?
Marty: Sì! Tutto tranne gli stivali, Doc. Mi stanno un po’ stretti! Sei sicuro che questa roba sia autentica?
Doc: Naturalmente. Non hai mai visto un film western?
Marty: Ma certo, Doc. E Clint Eastwood non ha mai indossato niente del genere.
Doc: Clint chi?
Marty: Già è vero, tu ancora non l’hai sentito nominare.
Doc: Marty, devi mettere gli stivali. Non puoi indossare quella roba futuristica nel 1885. Non va bene neanche qui, nel 1955.
Marty: Va bene, Doc senti .. me li metterò appena arrivato, te lo prometto.
Poco dopo
Doc: Va bene, credo che siamo pronti. Ho messo la benzina nel serbatoio, i tuoi vestiti del futuro sono a posto e non si sa mai, batterie nuove per i tuoi walkie-talkie. Oooh… senti, e quel tuo coso che fluttua?
Marty: Il volopattino.
Doc: Giusto.
Marty: Sai, Doc, sarà una camminata lunghissima da qui fino a Hill Valley.
Doc: È il piano più sicuro. Non possiamo rischiare di mandarti in una zona popolata o in un posto geograficamente sconosciuto. Non vorrai andare a sbattere contro qualche albero che esisteva nel passato. Questo era tutto terreno libero, perciò avrai molto spazio per fermarti quando arriverai. Ricorda: dove stai andando non ci sono strade, e laggiù c’è una grotta che sarà l’ideale per nascondere la macchina del tempo. Beh, i nuovi tubi di controllo dei tempo-circuiti sono belli caldi! Tempo-circuiti accesi. La lettera è del primo settembre, perciò ti manderò indietro il giorno successivo, 2 Settembre, un mercoledì, 2 settembre 1885, 8 del mattino. Mi spareranno lunedì 7 quindi hai cinque giorni per trovarmi. Secondo la lettera sono un maniscalco perciò avrò una bottega da qualche parte. Tutto quello che devi fare è guidare la macchina del tempo verso quello schermo accelerando fino a 88 miglia orarie.
Marty: Aspetta un momento, Doc. Se vado dritto verso lo schermo, andrò a sbattere contro quegli indiani.
Doc: Marty, Non stai pensando quadrimensionalmente! Verrai immediatamente trasportato nel 1885. Quegli indiani non ci saranno più lì.
Marty: Come no.
Subito dopo
Doc: Beh, buona fortuna, per il bene di entrambi! Ci vediamo nel futuro.
Marty: Vuoi dire nel passato.
Doc: Esatto! Ad maiora, Marty! Pronto, Marty?
Marty: Pronto!
Doc: A posto!
Marty: Vai, Furia!
Doc: Vaya con dios!
Dopo che Marty è tornato nel 1885
Marty: Mamma… mamma, sei tu?
Maggie McFly: Su, stia calmo, ha dormito per quasi sei ore.
Marty: Ho avuto un terribile incubo. Ho so… ho sognato… di essere in un Western… ero inseguito dagli… dagli Indiani e… da un orso.
Maggie: Non si preoccupi è al sicuro qui alla fattoria dei McFly.
Marty: Fattoria dei McFly! Ah!
Marty: Tu sei mia.. sei… sei… Chi sei tu?
Maggie: Mi chiamo McFly. Maggie McFly.
Marty: McFly? Maggie?
Maggie: Sono la signora McFly, non dimentichi, signora! E lei come si chiama signore?
Marty: Beh, Mc… Eastwood? ehm… Clint… Clint Eastwood.
Maggie: Ha sbattuto la testa signor Eastwood. Ma fortunatamente per lei Seamus l’ha trovata in tempo.
Marty: Seamus?
Maggie: Mio marito. Mi deve scusare signor Eastwood mentre mi occupo di William.
Marty: William?
Maggie: Ah, va tutto bene piccolo, tutto bene.
Marty: Quello è William?
Maggie: Sì, William Sean McFly, primo di nostra famiglia nato in America. Oh, tutto bene Will. Questo è il signor Clint Eastwood, è qui in visita.
Maggie: Lei gli piace proprio, signor Eastwood.
Poco dopo
Seamus: Signor Eastwood, di solito non mi intrometto negli affari altrui, ma come è riuscito esattamente ad arrivare fin qui senza… senza un cavallo? Senza gli stivali? E senza un cappello?
Marty: Beh, la mia macch… il mio cavallo si è rotto, e un orso mi ha mangiato gli stivali, e mi sono dimenticato il cappello.
Maggie: Come ha potuto dimenticare cappello? Vuole un po’ d’acqua?
Marty: Ah, grazie.
Subito dopo
Seamus: Le dico quello che farò, signor Eastwood. L’aiuterò a cercare il suo amico maniscalco, può passare la notte nella stalla. E domani, l’accompagnerò fino alle rotaie e le potrà seguire fino in città. E le darò anche un cappello.
Marty: Fantastico. Grazie.
Seamus: Aah, questo è il mio William. Dolce William, dolce William. Sì, credo che troverà la stalla molto comoda. Non abbiamo mai avuto reclami dai maiali.
Qualche secondo dopo
Maggie: Seamus. Vorrei parlarti.
Seamus: Certo. Me lo tiene un momento?
Maggie: Sei sicuro di non attirare una maledizione sulla casa ospitandolo qui? È giovane così strano!
Seamus: Vedi, non so, ho come una sensazione. Sento che aiutarlo è la cosa giusta da fare, che è importante.
Marty: Ehi, piccolo! (intanto parla con il bambino mentre i due discutono)
Seamus: Guarda quanto piace al bambino. Al piccolo Will non sono mai piaciuti gli sconosciuti. È come se fosse… qualcuno di noi.
Marty: E così tu sei il mio bisnonno. Il primo McFly nato in America. E mi hai fatto pipì addosso.
Dopo nel saloon
I vecchio: Guardate un po’ che cosa è entrato da quella porta!
II vecchio: Ehi, non sapevo ci fosse il circo in città!
III vecchio: Deve aver preso quella camicia a qualche cinese morto.
Subito dopo
Chester: Che cosa prendi, straniero?
Marty: Ahm… prenderò del… prenderò dell’acqua ghiacciata.
Vecchi: Ah, ah, ah, ah, ah!
Chester: Acqua? Se vuoi dell’acqua è meglio che tu vada a mettere la testa nell’abbeveratoio dei cavalli.
Vecchi: Ah, ah, ah, ah!
Chester: Qui noi serviamo whisky.
Marty: Mi scusi!
Chester: Per cosa?
Marty: Sto cercando il maniscalco.
Dialogo tra Buford “Cane Pazzo” Tannen e Marty McFly
Buford: Ehi, McFly! Credevo di averti detto di non venire mai! Ehi, tu non sei Seamus McFly. Però gli assomigli, soprattutto quel cazzo di cappello. Sei parente di quel bifolco? Come ti chiami, pivello?
Marty: Mar… Eastwood. Clint Eastwood.
Buford: Ma che razza di stupido nome è?
I scagnozzo: Secondo me è il più nano della cucciolata.
II scagnozzo: Ehi ragazzi, date un’occhiata a questi dentini così bianchi, belli dritti, devi averli comprati da qualche parte.
III scagnozzo: Ehi guardate quei mocassini. Ma di che pelle sono fatti, eh? Che cosa c’è scritto? Nike… ma che cos’è una parola indiana o che altro?
Buford: Barista, sto cercando quell’imbroglione del maniscalco. L’hai visto?
Chester: No, signore, signor Tannen, non l’ho visto.
Marty: Tannen? Tu sei “Cane Pazzo” Tannen?
Buford: Cane Pazzo? Odio quel nome. Lo odio, mi hai capito? Nessuno mi chiama Cane Pazzo, e soprattutto non un caramelloso, merdoso damerino come te!
Poco dopo
Doc: Potrei ammazzare le pulci di un cane da 500 iarde, Tannen, ed è puntato dritto alla tua testa! (gli punta un fucile alla testa)
Buford: Mi devi dei soldi, maniscalco.
Doc: E per quale motivo?
Buford: Il mio cavallo ha perso un ferro, e visto che glielo avevi messo tu, tu ne sei responsabile!
Doc: Beh visto che non mi hai mai pagato per quel lavoro, direi proprio che siamo pari.
Buford: Sbagliato! Vedi, ero a cavallo quando ho perso il ferro e mi ha buttato per terra. E cadendo mi si è rotta una bottiglia di ottimo Kentucky “strappa-budella”. Perciò, secondo me, maniscalco, tu mi devi 5 dollari per il whisky e 75 dollari per il cavallo.
Marty tra sè e sè mentre i due parlano: Sono gli 80 dollari.
Doc: Senti, se il tuo cavallo ha perso un ferro, portamelo e glielo metterò di nuovo!
Buford: L’ho ammazzato quel cavallo!
Doc: Beh, allora è un tuo problema, Tannen!
Buford: Sbagliato. È tuo! Perciò d’ora in poi sarà meglio che ti guardi le spalle quando cammini, perché un giorno ti ritroverai con una pallottola nella schiena! Yah!
Subito dopo
Doc: Marty! Ti avevo dato istruzioni ben precise, di non tornare qui, di andare direttamente nel 1985.
Marty: Lo so, Doc, ma sono dovuto venire!
Doc: Ma è un piacere vederti, Marty.
Marty: Doc.
Doc: Marty, dobbiamo fare qualcosa per i tuoi vestiti. Se giri in città vestito così, potrebbero spararti.
Marty: O impiccarmi.
Doc: Chi è quell’idiota che ti ha fatto vestire così?
Marty: Sei stato tu! Ah, ah.
Poco dopo Marty mette in guardia Doc
Doc: (legge) “Colpito alla schiena da Buford Tannen per una faccenda di 80 dollari”. 7 Settembre! Ma è lunedì prossimo! Ora vorrei averlo pagato. E chi è questa amata Clara? Io non conosco nessuno che si chiama Clara!
Marty: Non lo so, Doc. Io credevo che fosse una tua ragazza.
Doc: Marty, un mio coinvolgimento in una relazione affettiva, qui nel 1885, potrebbe causare una disgregazione del continuum tempo-spazio. Come scienziato, non posso assolutamente correre questo rischio. Certamente non dopo quello che abbiamo già passato!
Dialogo tra il sindaco e Doc
Sindaco Hubert: Emmett! Ehi, Emmett!
Doc: Hubert! È il sindaco!
Hubert: Mi scusi, Emmett. Ricorda al municipio, la scorsa settimana, quando si offrì volontario per ricevere la nuova maestra alla stazione?
Doc: Oh sì, lo ricordo!
Hubert: Abbiamo appena saputo che arriverà domani. Eccole i dettagli. Grazie per l’aiuto.
Doc: Ma di nulla, Hubert!
Hubert: Oh, si chiama Clayton. Clara Clayton.
Marty: Beh, Doc, ora sappiamo chi è Clara.
Doc: Marty, è impossibile. L’idea che io possa innamorarmi al primo sguardo è una sciocchezza romantica. Non c’è nessuna giustificazione scientifica.
Marty: Ma su, Doc, niente di scientifico. Incontri la ragazza giusta e vieni colpito come da un fulmine.
Doc: Marty, ti prego, non dire così!
Marty: E’ stato così per me e Jennifer. Non riuscivamo a toglierci gli occhi di dosso! Ah, Jennifer, maledizione, spero stia bene, non posso credere che l’abbiamo lasciata lì sul portico!
Doc: Non preoccuparti, Marty, starà benissimo! Bruciando l’almanacco del 1955, hai ripristinato la normale linea di tempo. Perciò tornando nel 1985 dovrai solo andare da lei e svegliarla. Uh, Marty, gira quella valvola. Girala completamente a destra. Sì, falle fare un giro completo. Ci siamo!
Subito dopo
Doc: Tè freddo?
Marty: No, grazie. È un frigorifero!
Doc: Bene, credo che la signorina Clayton dovrà trovare un altro mezzo di trasporto. Se non incontrerò quella donna non c’è possibilità di romantica infatuazione, giusto?
Marty: Sei tu il dottore, Doc!
Doc: Va bene. Prenderemo la DeLorean e torneremo nel futuro!
Marty: Ah, Doc, atterrando ho fatto un buco nel serbatoio della benzina, perciò dovremo ripararlo e poi fare il pieno.
Doc: Vuoi dire che siamo senza benzina?
Marty: Si, non c’è problema, abbiamo il generatore di fusione, giusto?
Doc: Il generatore di fusione dà energia ai tempo-circuiti e al flusso canalizzatore, ma il motore a combustione interna funziona con la normale benzina. Lo ha sempre fatto. Da queste parti non ci saranno distributori di benzina fino all’inizio del prossimo secolo! E senza benzina non possiamo portare la DeLorean a 88 miglia orarie!
Marty: Allora che facciamo?
I due dopo provano un carburante alternativo
Marty: Il barman ha detto che questa è la roba più forte che aveva.
Doc: Provala, Marty. Più gas! Maledizione! Ha fatto saltare l’iniettore del carburante. Proprio roba forte! Mi ci vorrà un mese per ricostruirlo.
Marty: Un mese? Doc, tu verrai ucciso lunedì prossimo!
Doc: Lo so, lo so, lo so! Vorrei… aspetta, ci sono! La faremo scivolare da una collina molto ripida. No, non troveremo mai un terreno abbastanza liscio a meno che… ma certo… il ghiaccio! Aspetteremo l’inverno quando gelerà il lago.
Marty: L’inverno? Doc, ma che stai dicendo? Mancano solo tre giorni a lunedì.
Doc: Va bene, va bene, va bene! Cerchiamo di pensare a questa cosa usando la logica. Sappiamo che non può andare da sola e che non la possiamo tirare. Ma, se riusciamo a trovare il sistema di spingerla fino a 88 miglia all’ora… eh? Ci sono! (sente il fischio del treno)
I due cercano ancora un’altra soluzione
Macchinista: Che velocità raggiunge? L’ho portata fino a 50 miglia orarie. Ho sentito dire che Ted Turbo il Temerario ne ha portata una fino a 70 miglia dopo Cactus Junction.
Marty: Crede che sia possibile portarla fino a… 90?
Macchinista: Eh? 90? Dannazione, figliolo, ma chi può avere mai tanta fretta?
Doc: Oh, è solo una scommessina che abbiamo fatto noi due. Ma, parlando teoricamente, sarebbe possibile?
Macchinista: Beh, immagino che se avessi un tracciato dritto e con la giusta inclinazione, e se non ci fosse nessun vagone attaccato, e il fuoco fosse abbastanza caldo, e per caldo io intendo dire più caldo delle stesse fiamme dell’inferno, potrebbe essere possibile portarlo a quella velocità!
Doc: Mi dica, quando passa di qui il prossimo treno?
Macchinista: Lunedì mattina alle 8.
I due dopo architettano il piano per tornare nel futuro
Doc: Ecco! Questo ramo si distacca dalla linea principale a tre miglia dal burrone Clayton. C’è un rettilineo di binari in piano che esiste ancora nel 1985. È qui che spingeremo la DeLorean con una locomotiva. È buffo… questa mappa chiama il burrone Clayton, burrone Shonash. Dev’essere il vecchio nome indiano del posto. Perfetto, un simpatico lungo rettilineo che attraversa il ponte sul burrone. Sai, vicino alla zona residenziale di Hilldale.
Marty: Giusto, Doc, ma secondo questa mappa… non esiste un ponte.
Subito dopo
Mary: Beh, Doc, possiamo abbandonare l’idea. Non possiamo aspettare che sia finito fra un anno e mezzo.
Doc: Marty, è perfetto! Non stai pensando quadrimensionalmente!
Marty: Giusto, mi risulta difficile.
Doc: Non capisci? Il ponte esisterà nel 1985. È sicuro e viene ancora usato. Perciò se noi portiamo la DeLorean a 88 miglia orarie prima di arrivare sull’orlo del burrone, arriveremo istantaneamente in un punto nel tempo in cui il ponte sarà completamente costruito. Avremo i binari sotto di noi ed attraverseremo tranquillamente il burrone!
Marty: Ma che ne sarà della locomotiva?
Doc: Oh, sarà un incidente spettacolare. Peccato che non ci sarà nessuno a vederlo!
Dialogo tra Clara e Doc
Clara: Grazie signore, lei mi ha salvato… la vita.
Doc: Emmett Brown, al suo servizio, signorina…
Clara: Ahm… ehm… Clayton. Clara Clayton.
Doc: Clara… Che magnifico nome. Posso portarle dentro il bagaglio?
Clara: Ah, no, non sarà necessario. Posso occuparmene io, lei ha già fatto più che abbastanza.
Doc: Le assicuro, non è un problema.
Marty: Doc, dice che non è necessario, e noi dobbiamo andare. Madame, buona fortuna per l’insegnamento e tutto il resto.
Subito dopo
Doc: Clara, sistemerò tutto con il signor Statler. Per la carrozza che aveva noleggiato, non si deve preoccupare. Mi sento un po’ responsabile dell’accaduto.
Clara: Ah, sarebbe molto galante da parte sua signor Brown. Emmett. Sa, sono quasi felice che quel serpente abbia spaventato i cavalli, altrimenti non ci saremmo conosciuti. Sarà stato il destino. Beh, grazie per tutto quanto.
Doc: Prego, si immagini.
Clara: La vedrò di nuovo, vero?
Doc: Ma certo, mi vedrà molto spesso, ne sono sicuro, ho una bottega in città, io sono lo scienziato locale… ehm… il maniscalco.
Clara: Scienza? Che tipo di scienza? Astronomia? Chimica?
Doc: A dire la verità sono un cultore di tutte le scienze.
Marty: Ehi, Doc, dobbiamo andare!
Doc: Ah, sì, è vero! Ci scusi, Clara, dobbiamo andare. Bye bye.
Poco dopo Marty e Doc
Marty: Cosa vuol dire che la vedrai spesso, Doc?
Doc: Beh, potrei incontrarla per caso.
Marty: Dai, Doc, hai visto come ti guardava?
Doc: Eh, eh, si è presa un bello spavento, vero? Del resto la signorina Clayton è quasi caduta nel burrone Clayton… il burrone Clayton…
Marty: Porca miseria! Ehi, Doc! Il burrone Clayton è stato battezzato così per una maestra che ci è caduta dentro cento anni fa.
Doc: Cento anni fa? Sarebbe quest’anno!
Marty: Tutti i ragazzi conoscono questo fatto, perché tutti vorremmo vedere qualche insegnante cadere nel burrone.
Doc: Grande Giove! Allora lei avrebbe dovuto finirci dentro col carro e… ed ora potrei avere seriamente modificato la storia.
Marty: Senti, Doc. Il peggio che potrebbe accadere è che non daranno il suo nome al burrone. Prepariamo la DeLorean e andiamocene da qui.
Doc: Vorrei non aver mai inventato quell’infernale macchina del tempo! Non ha fatto altro che causare disastri.
Doc e Marty ripassano ancora il piano
Doc: Va bene, Marty. Ancora una volta rivediamo il piano con il modellino. Mi scuso per la rudimentalità di questo modello ma…
Marty: Lo so, Doc, non è in scala. Ma non importa.
Doc: Allora… domani sera, domenica, metteremo la DeLorean sui binari qui al bivio, accanto alla miniera d’argento abbandonata. Lo scambio è dove inizia la linea secondaria che corre verso il burrone Clayton… Shonash, burrone Shonash. Il treno lascia la stazione alle 8 di lunedì mattina. Noi lo fermeremo qui, staccheremo i vagoni dal tender, sposteremo lo scambio, dirotteremo… prenderemo in prestito la locomotiva per spingere la macchina del tempo. Secondo i miei calcoli raggiungeremo le 88 miglia orarie prima di arrivare sull’orlo del burrone. Saremo istantaneamente trasportati nel 1985 ed attraverseremo tranquillamente il ponte ormai completato.
Marty: “Punto di Non Ritorno”? Che cosa vuol dire?
Doc: Questo è il nostro punto di sicurezza, prima di questo punto avremo ancora il tempo di fermare la locomotiva prima che precipiti nel burrone, ma una volta passato il mulino sarà il futuro o il crack!
Doc: Tieni, Marty. Collega questo al polo positivo. Va bene, sei pronto?
Marty: Sì, sì, via.
Doc: Il treno lascia la stazione! Raggiunge lo scambio! Si ferma allo scambio! Lo scambio scatta! Si avvicina alla DeLorean! Spinge la DeLorean fino a 88 miglia orarie! Non potrebbe essere più semplice!
Clara: C’è nessuno? Emmett?
Doc: È Clara! Presto, copri la DeLorean!
Subito dopo
Clara: Salve!
Doc: Salve. Questa è davvero una sorpresa.
Clara: Beh, spero di non disturbare.
Doc: Oh, no, no, stavamo solo lavorando al nostro modellino.
Clara: Emmett, quando i bagagli sono caduti dal carro, il mio telescopio è rimasto danneggiato e… e visto che lei ha accennato a un suo interesse per la scienza ho pensato che me lo potrebbe riparare. La pagherò, ovviamente.
Doc: Oh no, no, no. Non mi verrebbe mai in mente di farla pagare. Beh, diamogli un’occhiata.
Clara: Credo che una lente sia fuori asse, perché se lei… se lei gira da questa parte, l’immagine diventa sfocata. Vede? Ma se gira… dall’altra parte…
Doc: … tutto diventa più .. nitido. Glielo riparerò sùbito e lei lo avrà questa sera.
Clara: Ah, stasera c’è la festa della città e… e non mi sognerei di farla lavorare in una serata speciale come questa. State pensando di andarci, vero?
Marty: Veramente Madame, non credo…
Doc: Oh, sì, sì, sì, ma certo, la festa…
Clara: Bene in questo caso ci vediamo questa sera alla festa, Emmett. Signor Eastwood.
Marty: Madame.
Ore dopo alla festa di Hill Valley
Venditore di colt: Giovanotto, che ne dice, vuole venire a provare?
Marty: Eh, no! No, no, no, grazie. Ehi, Doc, questa ..
Venditore di colt: Figliolo! Ehi, ragazzo! Figliolo, figliolo, figliolo! Ehi! Anche un bambino può usare quest’arma. Certo non avrà paura di provare qualcosa che anche un bambino sarebbe capace di usare.
Marty: Ehi, io non ho paura di niente.
Venditore di colt: Allora venga qui, si comporti da uomo! Allora, tutto quello che deve fare è allentare il tamburo, e premere il grilletto. No, no, no! Punti in quella direzione con molta dolcezza… è così che si fa! Oh, oh, oh, oh!
Marty: Posso provare di nuovo?
Venditore di colt: Sì, faccia pure! Ehi, mi dica una cosa: dove ha imparato a sparare così?
Marty: A Disneyland.
Nel frattempo
Scagnozzo: Buford, sei sicuro che il maniscalco sarà a questa festa?
Buford: Certo che è qui, sono tutti qui stasera.
Subito dopo
Vice sceriffo: Ehi, signori, dovete consegnare le armi se volete partecipare ai festeggiamenti.
Buford: Ah, ah, ah! E chi ci obbliga pivello, tu?
Sceriffo Strickland: Io.
Buford: Sceriffo Strickland. Non sapevo fosse tornato in città.
Sceriffo Strickland: Se non sai leggere il cartello, Tannen, presumo tu sappia leggere questo.
Buford: Lei sa fare il duro quando punta un fucile contro la schiena di un uomo.
Sceriffo Strickland: Come te, Tannen, mi prendo tutti i vantaggi. Allora, consegni le armi?
Buford: Stavo solo scherzando col suo aiutante. Certo che consegnerò le armi, lo avremmo fatto tutti, vero ragazzi?
Gli scagnozzi: Sì, certo.
Sceriffo Strickland: Tannen… anche il tuo coltello.
Buford: Sorrida, sceriffo. Dopotutto questa è una festa.
Sceriffo Strickland: L’unica festa alla quale sorriderò sarà quella in cui ti vedrò pendere da una corda.
Vice sceriffo: Divertitevi!
Sceriffo Strickland: Devi trattarli così, figliolo, non cedere un millimetro, mantenere la disciplina. Ricorda questa parola: disciplina.
Figlio: Lo farò, papà!
Intanto alla festa
Seamus: Salve, signor Eastwood. È un piacere vederla. Vedo che ha degli abiti molto rispettabili. E un bel cappello.
Marty: Eh sì, a certa gente non piaceva come mi stava l’altro.
Maggie: Questo le sta proprio bene, signor Eastwood, la imbellisce.
Marty: Beh, grazie. Ehi! Frisbee! Tostissimo. (un piatto ha quella scritta)
Seamus: Ma che cosa vuol dire?
Maggie: Forse parlava del dolce.
Seamus: Già.
Poco dopo
Doc: Tannen. Ma sei in anticipo!
Buford: È una Derringer, scaldaferro. Piccola ma efficace. L’ultima volta che l’ho usata uno ci ha messo due giorni a morire. È morto dissanguato, è stato molto, molto doloroso. Questo significa che sarai morto entro lunedì per l’ora di cena.
Clara: Mi scusi, non so chi si creda di essere ma noi stiamo ballando.
Buford: Ma guarda chi c’è qui! Non mi presenti alla signora? Mi piacerebbe ballare.
Doc: Non ti concederò questo piacere. Piuttosto dovrai spararmi.
Buford: D’accordo.
Clara: No, no, Emmett. Ballerò con lui, ballerò con lui.
Buford: Ragazzi, fate compagnia al maniscalco mentre io faccio conoscenza con la fanciulla. Yah! Ah, ah, ah!
Subito dopo
Clara: Non riesco a ballare bene quando il mio compagno ha una pistola in mano.
Buford: Imparerai. Sai che ti dico, scaldaferro? Forse mi farò dare gli 80 dollari da lei.
Doc: Maledizione, lasciala in pace!
Buford: Uuh! Ah, ah, ah! Sì. Scommetto che sai fare qualcosa che vale 80 dollari.
Clara: Io credo che lei mi abbia sottovalutata, signore.
Poco dopo
Doc: Fermo! Io ti maledico, Tannen!
Buford: No, sono io che ti maledico! Ti auguro di andare all’inferno! (Marty gli lancia un piatto) Tu?
Marty: Ehi, smettila di fare il Rambo!
Buford: Parole piuttosto forti, nanerottolo! Sei abbastanza uomo da usare qualcosa di meglio di quel piatto da dolce?
Marty: Beh, lascia in pace i miei amici, eh?
Buford: Che succede, pivello, hai paura? Era quello che pensavo, un codardo!
Marty: Nessuno… può chiamarmi codardo.
Buford: Allora finiamola. E sùbito.
I scagnozzo: Non puoi adesso, Buford. Le pistole ce l’ha lo sceriffo.
Buford: Allora la faremo finita domani.
II scagnozzo: Domani andiamo a rapinare la diligenza di Pine City.
Buford: Lunedì allora? Facciamo qualcosa lunedì?
III scagnozzo: Ehm… no. Lunedì va bene. Sì, lunedì puoi ucciderlo.
Buford: Io ritornerò qui lunedì. E sistemeremo la cosa, proprio qui, per la strada, davanti al Palace Saloon.
Marty: Sì, d’accordo. Quando? A mezzogiorno?
Buford: Mezzogiorno? Io ammazzo prima di fare colazione! Facciamo alle 7.
Marty: Alle 8. Io ammazzo dopo aver fatto colazione.
Mentre discutono vengono interrotti dallo sceriffo
Sceriffo Strickland: Su, smettetela. Che succede? Stai creando problemi, Tannen?
Buford: Nessun problema, sceriffo. Solo una questione personale tra me e Eastwood. Questo non riguarda la legge.
Sceriffo Strickland: Stasera tutto riguarda la legge. Ora smettetela. Combinate qualcosa e sono quindici giorni di prigione. Su, gente, questa è una festa! Siamo qui per divertirci!
Buford: Alle 8 di lunedì, nanerottolo. E se non ci sarai, ti inseguirò e ti ucciderò come un pane!
I scagnozzo: Si dice cane, Buford. Ti ucciderò come un cane.
Buford: Andiamo ragazzi! Lasciamo che queste femminucce si divertano!
Doc: Marty, perché hai detto che ti incontrerai con Tannen?
Marty: Ehi, Doc, Doc, non preoccuparti per questo! Lunedì mattina alle 8 noi due non ci saremo più, giusto?
Doc: In teoria sì, ma se il treno fosse in ritardo?
Marty: In ritardo?
Doc: Ne parleremo più tardi.
Marty: No, ne parleremo adesso!
Subito dopo
Clara: Grazie della sua cavalleria, signor Eastwood.
Marty: Di nulla, madame.
Clara: Se non fosse intervenuto, Emmett avrebbe potuto morire.
Doc: Marty… Clint, accompagnerò Clara a casa.
Marty: Bene. Buonanotte, Doc. Buonanotte, Clara.
Venditore di colt: Giovanotto! giovanotto.
Marty: Chi è? Che c’è?
Venditore di colt: Voglio regalarle questa nuova Colt “Mettipace” col cinturone. Tutto gratis.
Marty: Gratis?
Venditore di colt: Voglio che tutti sappiano che l’arma che ha steso Buford Tannen era una Colt “Mettipace”.
Marty: Ehi, ehi, nessun problema. Molte grazie.
Venditore di colt: Ovviamente, lei capisce, che se perde me la riprenderò.
Poco dopo
Seamus: Ma perché, signor Eastwood? Se lei se ne fosse andato nessuno avrebbe pensato male di lei. Erano state solo parole, solo parole di un buffone. Invece lei si è lasciato irritare, e convincere a stare al suo gioco, alle sue idee, e alle sue regole.
Marty: Seamus, si rilassi, so quello che faccio.
Maggie: Questo mi ricorda povero Martin.
Seamus: Già.
Marty: Chi?
Seamus: Mio fratello.
Marty: Aspetti un attimo… lei ha un fratello che si chiama Martin McFly?
Seamus: Avevo un fratello. Martin permetteva che lo provocassero, credeva lo avrebbero ritenuto un codardo se si tirava indietro, e così si è ritrovato un coltello bowie nello stomaco in un saloon di Virginia City. Non ha mai pensato a futuro, povero Martin. Che Dio protegga la sua anima.
Maggie: Spero proprio che lei pensi a futuro, signor Eastwood.
Marty: Io ci penso ogni momento.
Dialogo tra Doc e Clara mentre guardano la luna col telescopio
Clara: E quel cratere nel settore nord-occidentale, quello che sta lì tutto solo come una stella esplosa?
Doc: Ah, ah.
Clara: Quel cratere si chiama Copernico. Ma sentimi, sembra che stia facendo lezione.
Doc: No, no, la prego. Continui la lezione. Non sapevo che la geografia lunare fosse così affascinante. Lei è molto istruita.
Clara: A undici anni ho avuto una difterite. Sono rimasta in quarantena per tre mesi. Mio padre mi comprò questo telescopio e lo mise accanto al mio letto in modo che potessi guardare fuori dalla finestra. Ah. Emmett pensa che riusciremo ad andare sulla luna proprio come attraversiamo il Paese col treno?
Doc: Sicuramente, ma ci vorranno ancora 84 anni e non lo faremo col treno, avremo dei veicoli spaziali, capsule mandate in orbita con i razzi, congegni che creano esplosioni gigantesche, esplosioni così potenti che possono…
Clara: … possono staccarsi dalla gravità terrestre e mandare il missile nello spazio. Emmett, anch’io ho letto quel libro. Lei sta citando Giulio Verne “Dalla Terra alla Luna”.
Doc: Ha letto Giulio Verne?
Clara: Io adoro Giulio Verne.
Doc: Anch’io. “Ventimila leghe sotto i mari” è il mio preferito. La prima volta che l’ho letto da bambino, volevo conoscere il capitano Nemo.
Clara: Non scherzi, Emmett, non può averlo letto da bambino: è stato pubblicato solo dieci anni fa.
Doc: Ah, sì, beh! Si mi ha fatto sentire come un bambino .. io non ho mai conosciuto una donna a cui piacesse Giulio Verne!
Clara: E io non ho mai conosciuto… un uomo come te prima d’ora.
Dialogo tra Doc e Marty
Marty: Doc, che stai facendo?
Doc: Ah, niente. Mi stavo godendo l’aria mattutina. È proprio bellissimo qui il mattino, non credi?
Marty: Si, è bellissimo. Doc, senti, dobbiamo caricare la DeLorean e cominciare a muoverci, d’accordo? Ehi, guarda, la lapide.
Doc: Marty, fammi vedere di nuovo la fotografia. Oooh… il mio nome è svanito.
Marty: È fantastico, Doc! Capisci, domani torniamo nel futuro, e così si è cancellato tutto!
Doc: Ma solo il mio nome è stato cancellato! Sono rimaste la lapide e la data. Questo non ha senso. Sappiamo che la fotografia rappresenta quello che succederà se gli eventi di oggi continueranno a fare il loro corso fino a domani.
Marty: Giusto, e allora?
Becchino: Mi scusi, Signor Eastwood, devo prendere le sue misure.
Marty: Senti, amico, io non mi voglio comprare un vestito!
Becchino: No, servono per la sua bara.
Marty: La mia bara?
Becchino: Beh, le probabilità sono due a uno contro di lei. Tanto vale essere preparati!
Doc: Così potrebbe non essere il mio nome che deve finire sulla lapide, potrebbe essere il tuo!
Marty: Grande Giove!
Doc: Lo so, è pesante. Marty, perché porti quella pistola? Non starai pensando di affrontare Tannen domani?
Marty: Doc, domani mattina tornerò nel futuro con te. Ma se Buford Tannen viene in cerca di guai mi troverà pronto! Hai sentito come mi ha chiamato ieri quel figlio di puttana?
Doc: Marty, non puoi perdere la ragione ogni volta che qualcuno ti insulta. Questo è esattamente quello che provocherà l’incidente nel futuro.
Marty: Cosa? Cos’hai detto del mio futuro?
Doc: Non te lo posso dire. Potrebbe peggiorare le cose.
Marty: Aspetta un momento, Doc. Che cosa succede nel mio futuro?
Doc: Marty, tutti dobbiamo prendere delle decisioni che influenzano il corso della nostra vita. Tu devi fare quello che tu devi fare. E io devo fare quello che io devo fare. Marty, ho preso una decisione. Non verrò con te domani. Io resto qui.
Marty: Ma di che cosa stai parlando, Doc?
Doc: Non c’è ragione di negarlo. Io sono innamorato di Clara.
Marty: Oh, accidenti. Doc, questo non è il posto per noi! Non lo è per entrambi! Sai, potresti essere ancora tu a essere ucciso domani! La lapide potrebbe essere ancora nel tuo futuro!
Doc: Marty, il futuro non è scritto. Può essere cambiato, questo lo sai. Tutti possono rendere il futuro come loro vogliono che sia. Non posso permettere che questa piccola fotografia determini tutto il mio destino. Devo vivere la mia vita secondo quello che ritengo giusto, nel mio cuore.
Marty: Doc, sei uno scienziato. Perciò dimmelo tu. Cosa credi sia giusto fare, qui dentro?
Doc: Hai ragione, Marty.
Subito dopo
Doc: Ma io devo almeno dirle addio.
Marty: Oh, dai, Doc! Pensa, che cosa le dirai, eh? Devo tornare al futuro? Insomma… lei questo non lo capirà, Doc. Diavolo, io ci sono dentro e non riesco a capire! Ehi, Doc, senti, forse… non lo so, forse possiamo portare Clara con noi.
Doc: Nel futuro? Come mi hai ricordato, Marty, sono uno scienziato e perciò devo agire scientificamente. Ti avevo diffidato dal compromettere il continuum per tornaconto personale, e io non devo essere da meno. Noi procederemo come previsto. Appena tornati nel 1985, distruggeremo questa macchina infernale. Viaggiare nel tempo è diventato troppo doloroso.
Poco dopo
Doc: Sono Emmett, Clara.
Clara: Eh, Emmett, non vuoi accomodarti?
Doc: No, meglio di no. Io…
Clara: Che cosa succede?
Doc: Sono qui per dirti addio.
Clara: Addio? E dove devi andare?
Doc: Me ne devo andare. Beh, io temo che non ti rivedrò mai più.
Clara: Emmett!
Doc: Clara, voglio che tu sappia che ti voglio molto bene, ma ho capito che questo non è il mio posto e perciò devo tornare da dove sono venuto.
Clara: E dove sarebbe?
Doc: Non te lo posso dire.
Clara: Beh, allora ovunque tu vada, portami con te.
Doc: Non posso, Clara. Vorrei non fosse così, ma ti prego, credimi quando ti dico che non ti dimenticherò mai e che… io ti amo.
Clara: Non capisco quello che stai cercando di dire.
Doc: Clara, temo che non ci sia un modo per farti capire.
Clara: Per favore, Emmett, per favore, devo sapere. Se mi ami veramente allora devi dirmi la verità.
Doc: D’accordo. Io vengo dal futuro. Sono venuto qui in una macchina del tempo inventata da me e domani devo tornare nell’anno 1985.
Clara: Sì, Emmett, sì che capisco. Capisco perché lei, sapendo che sono pazza per gli scritti di Giulio Verne, ha creduto di poter inventare tutte queste menzogne per approfittarsi di me! Ho sentito un sacco di balle durante la mia vita, ma il fatto che lei si aspetti che creda a una cosa simile è terribilmente ingiurioso e degradante! Tutto quello che doveva dire era solo “Io non l’amo e non voglio vederla più”. Questo almeno sarebbe stato rispettoso!
Doc: Ma non sarebbe stata la verità!
La scena dopo nel saloon
Chester: Emmett! Cosa posso darle, il solito?
Doc: No, Chester, questa sera ho bisogno di qualcosa di più forte.
Chester: Una gassosa.
Doc: Whisky, Chester.
Chester: Whisky? Emmett, è sicuro? Lei ricorda quello che le è successo il 4 luglio?
Doc: Whisky.
Chester: D’accordo, non sono suo padre. Solo che non voglio vederla fare la cosa sbagliata.
Doc: Puoi lasciare la bottiglia.
Immediatamente dopo
Venditore di filo spinato: È una donna, vero? Lo sapevo, ho visto migliaia di volte quello sguardo sul volto di migliaia di uomini. Tutto quello che le posso dire, amico, è che le passerà.
Doc: No. Come Clara c’è ne una in un milione. Una in un miliardo. Una in un ipermegalone. La donna dei miei sogni, e l’ho persa ormai per sempre.
Venditore di filo spinato: Beh, posso assicurarle, signore, che ci sono altre donne. Vendere filo spinato in tutto il Paese mi ha insegnato una cosa certa: non puoi mai sapere che ti riserva il futuro.
Doc: Eh, il futuro, quanto potrei parlarle io del futuro..
Poco dopo.
Doc: … e nel futuro non ci serviranno i cavalli. Abbiamo delle carrozze motorizzate chiamate automobili.
Vecchio: Ma se tutti nel futuro hanno queste automobi, come si chiamano, ma allora la gente non cammina e non corre più!
Doc: Certo che corre. Ma per divertimento, per spasso.
Vecchio: Per spasso? Ah, ah! Ma che razza di spasso sarebbe? Ah, ah, ah, ah!
Marty: Doc! Doc!
Vecchio: Quanti ne ha bevuti?
Chester: Nessuno. Quello è il primo e non l’ha ancora toccato.
Vecchio: Ah, ah, ah!
Chester: Gli piace tenerlo in mano.
Vecchio: Oh, oh, oh!
Marty: Doc! Doc! Ma che stai facendo?
Doc: L’ho persa, Marty. Qui non c’è più niente per me.
Marty: D’accordo, è per questo che devi tornare con me.
Doc: Dove?
Marty: Ritornare al futuro!
Doc: Giusto. Via, muoviamoci!
Marty: Fantastico!
Doc: Signori, scusate, ma il mio amico e io dobbiamo prendere il treno.
I vecchio: Alla tua, maniscalco!
II vecchio: E al futuro!
III vecchio: Amen.
Doc: Amen. (beve il Whisky)
Dopo aver bevuto il Whisky
Marty: Doc! Doc! Doc! Forza, Doc, svegliati! Svegliati, Doc. Quanti ne ha bevuti?
Chester: Solo quello.
Marty: Solo quello? Forza, Doc!
Chester: Ecco un soggetto che non regge l’alcool.
Marty: Dammi del caffè, nero!
Chester: Joey, caffè!
Subito dopo
Chester: Se vuoi fargli passare la sbronza in fretta, figliolo, devi usare qualcosa di molto più forte del caffè.
Marty: Sì? E che suggerisce?
Chester: Joey, prepariamo un bel Resuscita-morti.
Marty: Forza, Doc, manda giù
Chester: Tra circa dieci minuti vedrai che sarà sobrio come un prete la domenica.
Marty: Dieci minuti? Perché ci riduciamo sempre all’ultimo momento?
Chester: Tieni, chiudigli il naso con questa molletta… e quando aprirà la bocca, vai tranquillo e mandagli giù quest’intruglio. Oh, e stai indietro!
Dopo aver bevuto l’intruglio
Marty: È ancora fatto!
Chester: Ah, quello? Era solo un riflesso condizionato. Ci vorrà ancora qualche minuto prima che quella roba gli schiarisca le idee.
Marty: Perfetto! Forza, Doc, Doc, svegliati, amico, svegliati, Doc! Forza, forza!
Intanto arriva Seamus
Chester: Seamus. Non mi aspettavo di vederti qui stamattina.
Seamus: Già! Ma qualcosa dentro mi ha detto che dovevo venire, come se avesse a che fare con il mio futuro.
Poco dopo
Buford: Sei lì dentro, Eastwood? Sono le otto, e io ti sto chiamando!
Marty: Non sono ancora le otto!
Buford: Secondo il mio orologio sì! Finiamo questa cosa una volta per tutte, nanerottolo. O forse ti manca il fegato?
Marty: Senti, purtroppo oggi proprio non me la sento, perciò do forfait!
Buford: Forfait? Forfait? Ma cosa… Cosa vuol dire?
Scagnozzo: Ehm… Vuol dire… che vinci senza batterti.
Buford: Senza sparare? Ma non può fare… Non puoi fare questo! Sai cosa penso? Io credo che tu non sia nient’altro che un cacasotto, e conterò fino a dieci per darti la possibilità di uscire e dimostrarmi che mi sbaglio. Uno!
Marty: Doc! Forza, forza amico, forza, svègliati, forza.
Buford: Due!
I vecchio: È meglio che tu vada là fuori, figliolo. Ho scommesso venti dollari d’oro su di te, perciò non deludermi!
Buford: Tre!
II vecchio: Ho scommesso trenta dollari d’oro contro di te, perciò non deludermi.
Buford: Quattro!
III vecchio: È molto meglio che affronti la cosa figliolo, perché se tu non vai là fuori…
Marty: Cosa?
Buford: Cinque!
Marty: Cosa succede se non esco?
Bendato: Sei un codardo!
Buford: Sei!
Vecchio sdentato: E ti chiameranno codardo per il resto dei tuoi giorni!
III vecchio: E tutti quanti, ovunque, diranno che Clint Eastwood è il più grande codardo del West.
Poco dopo
Buford: Dieci! Mi senti, nanerottolo? Ho detto dieci, lurido codardo lanciatore di piatti!
Marty: È uno stronzo! Non mi importa di quello che dice Tannen! Non mi importa neanche di quello che dice la gente!
Marty: Doc! Doc, stai bene?
Doc: Credo di sì. Uuh, che mal di testa!
Marty: C’è un’uscita di dietro in questo posto?
Chester: Sì, di dietro.
Marty: Andiamo, Doc.
Buford: Allora vieni fuori o devo venire dentro a prenderti io?
Doc: Dio quanto mi manca un Alka-Seltzer!
Poco dopo
Buford: Ascolta, Eastwood! Oggi voglio uccidere qualcuno e preferirei si trattasse di te, ma se tu sei troppo codardo allora vuol dire che toccherà al tuo amico maniscalco.
Doc: Marty, non pensare a me, pensa a salvarti!
Buford: Hai un minuto per decidere. Mi hai sentito nanerottolo? Un minuto!
Buford: Il tempo è scaduto, nanerottolo! Preparati a conoscere il Creatore, maniscalco!
Marty: Sono qui, Tannen!
Buford: Spara!
Marty: No! Ho pensato di risolvere la cosa da uomini.
Buford: Hai pensato male, pivello. Eh… Eh, eh… Grazie, eh, eh, eh! (protetto come il vero Eastwood in Per un pugno di dollari colpisce Bufurd e lo stende)
Dopo che Buford è stato steso da Marty
Vice sceriffo: Tiratelo via da quella merda. Prendeteli! Buford Tannen, sei in arresto per aver rapinato la diligenza di Pine City. Hai qualcosa da dire?
Buford: Odio il letame.
Doc: Guarda! (la tomba scompare nella foto)
Marty: Sì!
Mentre parlano Doc sente il fischio del treno
Doc: Il treno! (sente il fischio)
Marty: Ce la facciamo?
Doc: Se lo intercettiamo al Passo del Coyote!
Prima di partire Marty saluta Seamus
Marty: Grazie, piccolo. Seamus! Vale dodici dollari, non l’ho mai usata.
Seamus: Magari la cambierò con un cappello nuovo.
Marty: Bene! Abbi cura di quel bambino!
Seamus: Lo farò
Doc e Marty mentre dirottano il treno
Doc: Andiamo! Su le maschere. Mani in alto!
Macchinista: È una rapina?
Doc: È un esperimento scientifico! Fermi il treno prima di arrivare al prossimo scambio.
Marty: Doc!
Doc: Staccate i vagoni dal tender. Era tutta la vita che desideravo farlo!
Marty: Questi qui che cosa sono?
Doc: La mia versione della carbonella. Legno compresso con polvere di antracite, trattato chimicamente per bruciare più a lungo. Li uso nella fornace, così non li devo alimentare. Questi tre nella caldaia si accenderanno in sequenza e renderanno più caldo il fuoco, alzeranno la pressione e faranno andare il treno più veloce.
Poco dopo
Doc: Marty, sono accesi i circuiti?
Marty: Affermativo, Doc.
Doc: Inserisci il tempo della destinazione: 27 ottobre 1985, 11 del mattino.
Marty: Affermativo. Stiamo andando alla velocità di 25 miglia orarie, Doc.
Doc: Inserisco la carbonella. Marty, il manometro sul cruscotto dà la temperatura della caldaia. È diviso in colori per indicarci quando si accenderà ogni bussolotto: verde, giallo, rosso. Ogni detonazione sarà accompagnata da una spinta di accelerazione. Spero di raggiungere le 88 miglia orarie prima che l’ago superi i duemila.
Marty: Perché, cosa succede dopo che avrà raggiunto i duemila?
Doc: Esplode tutta la caldaia.
Marty: Perfetto. Ehi, Doc, siamo arrivati a 35!
Doc: Va bene, Marty, vengo a bordo!
Clara intanto è salita sul treno
Clara: Emmett!
Doc: Clara!
Clara: Ti amo!
Marty: Doc! Doc, che succede?
Doc: E’ Clara, è sul treno!
Marty: Clara? Perfetto.
Doc: È nella cabina, devo andarla a prendere.
Marty: Il mulino! Doc, il mulino! Abbiamo superato le 50, non ce la farete mai!
Doc: Dovremo portarla con noi, continua a dirmi la velocità! Clara! Clara, vieni verso di me!
Clara: Non so se ce la faccio!
Doc: Puoi farcela! Non guardare in basso! Così!
Marty: 60 miglia all’ora, Doc!
Doc: Va benissimo! Bene con calma! Forza! Solo un po’ più avanti!
Clara: Non posso, Emmett, ho paura!
Marty: 70!
Doc: Continua così, Clara! Forza! Stai andando benissim! Forza! Bene, con calma! Non guardare in basso! Così va bene.
Marty: Doc, sta per esplodere il bussolotto rosso!
Dopo il ritorno di Marty nel 1985
Jennifer: Marty, quel sogno che ho fatto era così vero. Era nel futuro. C’eravamo noi, e tu venivi licenziato.
Marty: Aspetta un momento, come licenziato? Hilldale? Hilldale! È qui che abitiamo… ehm, cioè, voglio dire… è qui dove verremo a vivere… un giorno.
Jennifer: Marty, è stato solamente un sogno, vero?
Poco dopo Marty e Jennifer vanno a vedere la macchina del tempo distrutta dal treno
Jennifer: Hai ragione. Non ne rimane molto. (della macchina del tempo distrutta dal treno)
Marty: Doc non tornerà mai più. Mi mancherà molto, Jen. Ma che diavolo… (appare su un treno futuristico) Doc!
Dopo aver pronunciato la frase arriva la locomotiva di Doc attrezzata a macchina del tempo
Doc: Marty!
Marty: Doc, Doc!
Doc: Marty! Visto? Va a vapore! Ti presento la famiglia. Clara la conosci.
Clara: Ciao, Marty!
Marty: Madame!
Doc: Questi sono i nostri figli! Giulio… e Verne. Ragazzi, questi sono Marty e Jennifer.
Marty: Doc, credevo di non rivederti mai più!
Doc: È impossibile tenere a freno uno scienziato. E poi dovevo tornare per Einstein e non volevo che tu ti preoccupassi per me! Oh! Vi ho portato un piccolo souvenir.
Marty: È fantastica, Doc. Grazie.
Jennifer: Dottor Brown, avevo portato questo bigliettino dal futuro e ora si è cancellato!
Doc: Certo che si è cancellato!
Jennifer: Ma che cosa significa?
Doc: Significa che il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono, tutti e due.
Marty: Lo faremo, Doc.
Doc: State indietro! Va bene ragazzi, allacciate le cinture!
Marty: Ehi, Doc, dove vai adesso? Ritorni al futuro?
Doc: No! Ci sono già stato!
Altre informazioni a proposito della pellicola presenti sul blog – Ritorno al futuro – Parte III citazioni e dialoghi
Recensione film: Ritorno al futuro – Parte III
Colonna sonora film: non ancora presente
Curiosità ed errori presenti nel film: Scena del treno di Ritorno al futuro – Parte III
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– Articolo presente sul blog dal dicembre 2012, ripubblicato e rinnovato –
Luca Miglietta