Un gruppo di animalisti irrompe in un laboratorio, dove alcune scimmie vengono sottoposte alla visione forzata di immagini violente su di un monitor, con l’intento di liberare gli animali. Uno dei ricercatori avverte gli attivisti del pericolo: gli animali sono affetti da un virus sconosciuto e pericoloso. Gli animalisti, non credendo alle sue parole, decidono così di liberare le scimmie dalle quali però vengono subito attaccati. 28 giorni dopo, nel reparto di terapia intensiva di un ospedale londinese, Jim si risveglia dallo stato di coma nel quale versav
a a causa di un incidente.
La città nella quale si sveglia sembra completamente deserta e Jim vaga per le sue strade alla ricerca di esseri umani superstiti. Presto si troverà di fronte ad un’agghiacciante verità: un virus ha infettato gran parte dell’umanità e ha trasformato moltissime persone in zombie accecati da furia omicida.
E’ solo l’inizio di una dura lotta per la sopravvivenza.
28 giorni dopo, del 2002, è un horror fantascientifico diretto dal regista di Trainspotting Danny Boyle. Il film ha un sequel: 28 settimane dopo, uscito nel 2007 e diretto dal regista spagnolo Juan Carlos Fresnadillo.
In 28 giorni dopo, pur essendo molto realistico, non viene fornita nessuna spiegazione scientifica riguardo al diffondersi dell’epidemia, ma solo le modalità tramite le quali avviene il contagio, infatti si intuisce che è sufficiente che l’organismo entri in contatto con un’unica goccia di sangue infetto perché la malattia in pochi secondi si diffonda. Gli esseri umani appena sono stati infettati non ragionano più e l’unica cosa che li anima è l’insano istinto di distruggere e ammazzare, che probabilmente l’uomo ha dentro di se dall’era primordiale.
Davvero suggestive le ambientazioni di 28 giorni dopo, come non pensare alla Londra invariata nell’aspetto, ma completamente deserta, silenziosa e senza alcuna traccia di vita, nella quale vaga il confuso protagonista appena risvegliatosi dal coma o ai paesaggi desolati dell’Inghilterra in quarantena.
Il film presenta un cast all’altezza, anche se composto da attori a quel tempo poco conosciuti, come il giovane Cillian Murphy nei panni di Jim o Naomie Harris che interpreta Selena.
Danny Boyle riesce a reinventare il genere degli zombie rendendoli ancora più pericolosi: prima i cadaveri ambulanti erano lenti e facilmente aggirabili dagli esseri umani perché la loro forza consisteva solo nel numero, gli infettati in questa pellicola sono veloci, robusti e si muovono come predatori.
28 giorni dopo è una pellicola emozionante, claustrofobica e adrenalinica dove suspense e brivido non mancano mai. Da vedere.
Titolo originale: 28 Days Later
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 2002
Durata: 112 min
Colore: colore
Rapporto: 1.85:1
Genere: Horror, Drammatico, Thriller
Regia: Danny Boyle
Attori: Cillian Murphy, Naomie Harris, Brendan Gleeson, Noah Huntley, Alex Palmer, Bindu De Stoppani, Jukka Hiltunen, David Schneider, Christopher Dunne, Toby Sedgwick, Megan Burns, Al Stokes, Luke Mably, Stuart McQuarrie, Ricci Harnett, Christopher Eccleston, Junior Laniyan, Marvin Campbell, Paul Kasey, Sebastian Knapp
Sceneggiatura: Alex Garland
Produttore: Robert How, Andrew Macdonald
Casa di produzione: British Film Council, DNA Films
Distribuzione (Italia) : 20th Century Fox
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Chris Gill
Effetti speciali: Richard Conway, Bob Hollow
Musiche: John Murphy
Tema musicale: In the House – In a Heartbeat
Scenografia: Mark Tildesley
Citazioni e dialoghi: N.P.
Colonna sonora: N.P.
Curiosità presenti in 28 giorni dopo:
Per abbassare i costi di produzione di 28 giorni dopo le scene nella Londra post-apocalittica non sono state girate ricostruendo la città con effetti digitali o miniature, ma sono state girate alle 5 del mattino con la città ancora “dormiente”.
Al termine dei titoli di coda di 28 giorni dopo è presente un finale alternativo, in cui Selena non riesce a rianimare Jim in ospedale, e, insieme a Hannah, è costretta ad abbandonare il corpo di Jim senza vita.
Il video della canzone dei LMFAO, Party Rock Anthem, non è altro che la parodia di 28 giorni dopo.
Boyle, nei titoli di coda, ringrazia molto il corpo dei vigili urbani di Londra “per aver contenuto il traffico” durante le riprese del film.
28 giorni dopo venne girato quasi interamente in digitale, solo alcune scene, nelle quali sarebbe stato impossibile l’impiego della camera da spalla, vennero girate con una Canon XL1.
La conclusione di 28 giorni dopo a differenza del resto della pellicola è stata girata con una pellicola da 35 mm.
Boyle disse che la fonte di ispirazione che Alex Garland aveva utilizzato per la sceneggiatura di 28 giorni dopo era il romanzo Il giorno dei trifidi di John Wyndham.
Errori presenti in 28 giorni dopo:
Jim cammina per Londra deserta, ed il Big Ben prima segna le otto ed un quarto e poi le sei e quaranta.
Quando i protagonisti arrivano con il taxi all’accampamento militare, la sbarra con il filo spinato viene aperta da due soldati, uno dei due lo ritroviamo incatenato nel cortile perché infettato due giorni prima.
In una delle scene nella villa occupata dai militari si vede una formica che cammina su una delle bambole in primo piano, dopo un Veloce stacco di montaggio la formica non c’è più!
I pantaloni di Jim sembrano più corti quando è in ospedale di quando cammina per Londra
La strada M602 non è a 27 miglia a n.e. di Manchester come dice la radio militare. La strada parte dal centro di Manchester con senso est-ovest per 5 miglia.
Box office: $82,719,885 (£52,833,190.55)
Trailer in italiano: 28 giorni dopo ita
Trailer in lingua originale: 28 Days Later eng
Luca Miglietta