La storia di Grumvalski in L’Odio

La storia di Grumvalski in L’Odio

La storia del povero Grumvalski in L’Odio

Monologo di un anziano nella toilette nel film di Mathieu Kassovitz

La storia di Grumvalski in L’Odio, 1995, Mathieu Kassovitz, Vincent Cassel, Vinz
Una scena di L’odio che ha come protagonista Vincent Cassel nel ruolo di Vinz
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Oggi vi parlerò della storia di Grumvalski in L’Odio. La racconta un anziano nella toilette nel suo monologo nel film. L’odio è una pellicola diretta nel 1995 da Mathieu Kassovitz e girata completante in bianco e nero. Questo film prende spunto dalla reale uccisione di un ragazzo delle banlieue di Parigi da parte della polizia. Nella versione originale in francese i dialoghi sono in verlan, un gergo parigino in cui c’è l’inversione delle sillabe di una parola per crearne una nuova.

Mathieu Kassovitz grazie a questa bella pellicola ha vinto il Premio per la miglior regia al Festival di Cannes. La storia di Grumvalski in L’Odio è interessante come del resto tutta la pellicola. Vincent Cassel in L’Odio, interpreta Vinz, Hubert Koundé è Hubert, mentre Saïd Taghmaoui veste i panni di Saïd. Marc Duret ha il ruolo dell’Agente Notre-Dame ed infine Karim Belkhadra è Samir.

Vinz, Hubert e Said sono tre amici originari della banlieue di Parigi. Loro vivono in un continuo clima di tensione che caratterizza le periferie della capitale francese. In seguito agli scontri tra manifestanti e polizia, un ragazzo, Abdel, viene picchiato da un agente durante un controllo e si trova in fin di vita in ospedale. Adesso, dopo questa breve introduzione, vi parlerò della storia del povero Grumvalski in L’Odio.

La storia di Grumvalski in L’Odio, raccontata da un anziano nella toilette

Ecco la storia di Grumvalski in L’Odio.

Ci si sente meglio dopo una bella cacata. Voi credete in Dio? Non bisogna domandarsi se si crede in Dio ma se Dio crede in noi. Avevo un amico che si chiamava Grumvalski, siamo stati deportati insieme in Siberia. Quando ti portano in Siberia nei campi di lavoro, si viaggia nei carri bestiame e si traversano steppe ghiacciate per giorni e giorni senza vedere anima viva, ci si scalda l’uno con l’altro, ma il problema è che per liberarsi, per cacare nel vagone non si può e le sole fermate sono quando bisogna mettere l’acqua nella locomotiva.

Ma Grumvalski era parecchio timido e già quando dovevamo lavarci in gruppo si sentiva molto a disagio, io lo prendevo un po’ in giro per via di questa storia, insomma il treno si ferma e tutti noi ne approfittiamo per andare a cacare dietro al vagone; ma io gli avevo talmente rotto le scatole al povero Grumvalski che lui decide di andarsene un po’ lontano, insomma il treno riparte, tutti saltano su al volo perché il treno non aspetta, il problema è che Grumvalski che se n’era andato via dietro a un cespuglio, stava ancora cacando, allora lo vedo correre fuori da dietro il cespuglio, reggendosi con le mani i pantaloni per non farli cadere e tentando di raggiungere il treno.

Io gli tendo la mano, ma come lui mi tende le sue deve mollare i pantaloni che gli cadono alle caviglie, ritira su i pantaloni e si rimette a correre e i pantaloni gli cascano tutte le volte che Grumvalski prova a tendermi le mani… Allora insomma che è successo? Niente Grumvalski è morto di freddo… Arrivederci, arrivederci, arrivederci.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.