Lettera di Pupi Avati a Gianni Cavina

Lettera di Pupi Avati a Gianni Cavina

La lettera di Pupi Avati che ricorda Gianni Cavina

Il regista ricorda l’amico attore scomparso

Lettera di Pupi Avati a Gianni Cavina
Pupi Avati
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Oggi vi parlo della lettera in cui Pupi Avati ricorda Gianni Cavina, morto poco prima. Gianni Cavina era un attore e sceneggiatore italiano, legato da una profonda amicizia con il regista Pupi Avati. I due ebbero un lungo sodalizio artistico, perché Gianni Cavina partecipò a molti film di Pupi Avati, sia in veste di sceneggiatore che di attore. L’attore bolognese ha vinto nel 1997 il Nastro d’argento al migliore attore non protagonista proprio con un film di Pupi Avati, era Festival. Ora vi lascio alla lettera di saluto di Pupi Avati a Gianni Cavina.

La bellissima lettera di Pupi Avati a Gianni Cavina

Caro Gianni, …

e quella volta che in una pausa di Regalo di Natale hai perso con Haber trecento mila lire e te le ha chieste per tutto il film, e quella volta che a Bologna facemmo il nostro primo film , senza sapere come si facesse, e io invece di dire “motore” dicevo Ciak con i cinematografai romani che ci ridevano dietro, e quell’altra nella Mazurka che alle due di notte andasti a svegliare un fioraio di Cento perché Tognazzi voleva fare il pesto e ci voleva il basilico, e quella in cui molto più che ubriachi distruggesti una sala del ristorante Il Pellegrino.

E quella in Bordella che ti “impiccasti” con i preservativi, e quei tanti pomeriggi di sceneggiatura con Antonio nell’ufficetto di Maurizio Costanzo a cazzeggiare, e la tua mirabile interpretazione dell’agente di Boldi in Festival che ti valse il nastro d’Argento, e quella gallina che sapesti fare nelle Stelle nel Fosso che rimane uno dei momenti più poetici del nostro cinema, e quella volta che desti un cazzotto a Teddi Reno che ti fece perdere il sabato sera in TV, e quel magnifico sagrestano de Il Signor Diavolo che rese così inquietante il finale, e le mille cene da Il Lercio sulla ferrarese durante la Casa dalle Finestre che ridono.

Lettera di Pupi Avati a Gianni Cavina continua..

E quelle lezioni da Checco Coniglio per poter interpretare il trombonista di Jazz Band, e le partite di Calcio nella Rivincita di Natale con Abatantuono che non ti passava mai il pallone, e il superlativo padre della Ramazzotti ne Il Cuore grande delle ragazze, e l’orfano di Dancing Paradise che pretende di essere accompagnato in cielo dal padre da Carlo Delle Piane, e quella volta che convincemmo Moggi a prendere il tuo Fabrice nella giovanile della Juve.

E quella volta che fosti quel nobile pazzo che terrorizzava Mozart in Noi Tre, e quando telefonasti ad Antonio che stavi suicidandoti nella vita reale, mi ricordo quanto ti divertisti a fare il detective scemo in Tutti defunti, o quel nonno finto campione di biliardo negli Amici del bar margherita, e quando facesti quell’inquietante autista della Sconfinata giovinezza, o il fratello di Loris nella via degli angeli, o quando al Bandiera Gialla di Rimini con Hamburger Serenade trascorremmo una delle estate memorabili della nostra vita

Poi la lettera di Pupi Avati a Gianni Cavina si conclude così

E quando la tua Marie France se ne andò per sempre, e quella volta in cui il Buon Dio seppe provvedere facendo entrare Giovanna nella tua vita, e quella volta in Cinema !!!. E ancora quella volta pochi mesi fa in Dante in cui , ,pur di esserci, già provato nel fisico ti facesti condurre a Roma per interpretare con Castellitto una delle sequenze più evocative del film, e quella volta, Gianni, e ancora e ancora., quelle mille volte della nostra vita. Sono infinite e lo sai. ogni “volta” ci ha fatto capire meglio e di più come si facesse questo cinema e quanto ci piacesse farlo. Grazie per non avermi mai lasciato solo.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.