Lucio Battisti era un solitario

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Il cantautore italiano aveva raccontato come si sentiva negli anni Settanta all’apice della carriera

Lucio Battisti era un solitario
Lucio Battisti
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Lucio Battisti era un solitario, così si era descritto all’apice della sua carriera. Il cantante aveva detto: “io sono un solitario. Non ho amici, mi piace stare solo, pensare, lavorare in santa pace e leggere quando sono stanco di musica”. Avreste mai detto che Lucio Battisti era un solitario? Lui quando era stanco di sentire o suonare musica amava leggere testi di ogni genere: “una volta leggevo volumi di fantascienza, poi mi sono interessato a quelli di scienza pura, fisica, matematica. Adesso leggo gialli, e tanti fumetti, specialmente Topolino e Diabolik”.

Lucio Battisti amava sentire i brani dei colleghi, in particolare alcuni: “Ascolto Bob Dylan, Ray Charles, Donovan, i Beatles, gli Zeppelin, Otis Redding”. Lui aggiunge anche altro sulle sue passioni: “poi disegno, faccio delle strips, ho incominciato anche a scrivere un libro di fantascienza sul matrimonio. Io sono per il divorzio, ma è ovvio che non aspetterò il divorzio in Italia per sposarmi”.

Lucio Battisti poi nell’intervista prosegue parla di cosa significa per lui il matrimonio: “il matrimonio è una cosa seria e il divorzio anche. Ci vogliono delle buone ragioni sia per fare il primo passo, che per compiere il secondo. Mi piace creare qualcosa che duri il più possibile, anche con le canzoni la vedo così”. Vi ho parlato del fatto che Lucio Battisti era un solitario e delle sue opinioni su divorzio e matrimonio, attraverso le sue parole prese da un giornale dell’epoca.

Lucio Battisti era un solitario e amava concedersi un po’ di tempo per sè ad ascoltare musica e leggere

Lui era un cantante che voleva trasmettere qualcosa di nuovo rispetto al passato. Diceva infatti: “l’importante è comunicare con il pubblico. Il resto conta molto poco. Il guaio è che in Italia ci sono ancora troppi cantanti alla Claudio Villa”. Lucio Battisti sui testi delle sue canzoni aveva detto: “mi sono reso conto che fare l’ermetico crea meno problemi, mentre invece parlare un linguaggio più semplice ti espone a maggiori possibilità di esser giudicato”.

Poi ha proseguito il concetto: “infatti più gente ti capisce e più hai potenziali giudici di ciò che fai. Ma questo mi è sembrato un rischio che vale la pena di correre: l’ermetico dorme sonni tranquilli, ha come unico giudice sé stesso visto che non è capito da nessuno”. Insomma lui ha preferito essere chiaro nelle sue canzoni, nonostante probabilmente sarebbe stato più semplice essere un pochino più ermetico.

Che Lucio Battisti fosse un solitario e una rockstar atipica si capisce anche da queste sue parole: “tutto mi spinge verso una totale ridefinizione della mia attività professionale. In breve tempo ho conseguito un successo di pubblico ragguardevole. Per continuare la mia strada ho bisogno di nuove mete artistiche, di nuovi stimoli professionali: devo distruggere l’immagine squallida e consumistica che mi hanno cucito addosso. Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare solo per mezzo del suo lavoro. L’artista non esiste. Esiste la sua arte”.

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Luca Miglietta

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Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.