Monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle
Un bellissimo discorso sull’amore pronunciato dall’attore americano che nel film interpreta Sean Maguire
Sei qui: Home »Avete mai sentito il monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle? Si tratta di una pellicola diretta nel 1997 da Gus Van Sant, che racconta la storia di Will Hunting. Lui è un ragazzo orfano che cerca di guadagnare qualcosa pulendo i pavimenti nel dipartimento di matematica del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Si rivela però un genio della matematica, che riesce a padroneggiare fino ai livelli molto complessi grazie alle sue prodigiose capacità logiche e di calcolo.
Will Hunting – Genio ribelle nel 1998 ha vinto il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale a Matt Damon e Ben Affleck e per il miglior attore non protagonista a Robin Williams. A maggior ragione quindi mi sembrava doveroso parlarvi del bellissimo monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle. Nel film accanto a Robin Williams, che interpreta Sean Maguire, recitano anche Matt Damon nel ruolo di Will Hunting e Ben Affleck in quello di Chuckie Sullivan. Minnie Driver è Skylar, mentre Stellan Skarsgård è il professor Gerald Lambeau.
La trama del film
Il professor di matematica Gerald Lambeau aveva lasciato ai suoi studenti, come sfida, un problema molto difficile su una lavagna. Will si imbatte nel problema mentre lava i pavimenti nella classe e il giorno successivo arriva prima dell’orario di inizio lezioni e scrive la soluzione del problema sulla lavagna. Non lo dice però a nessuno. Tutti si chiedono chi sia la misteriosa persona che ha risolto il complicato problema. Lambeau così decide di mettere alla prova il misterioso genio con un nuovo esercizio molto più complesso del precedente.
Ma questa volta Will viene scoperto dal professore mentre sta scrivendo la soluzione. Poco dopo Will viene arrestato per una rissa e il professor Gerald Lambeau lo va a trovare in carcere. Il professore gli dice che può tornare libero a patto che frequenti le lezioni di matematica e si veda settimanalmente con uno psicologo. Questo psicologo che lo aiuterà moltissimo è Sean Maguire interpretato da Robin Williams. Dopo aver introdotto il film vi parlerò del monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle.
Il bellissimo monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle
Ecco come inizia il monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle.
Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti… Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto… Mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto.
E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora una volta sulla breccia, cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile… non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’Inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro.
Monologo di Robin Williams in Will Hunting – Genio ribelle continua..
Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite” non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma sei un genio, Will, chi lo nega questo.
Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne stra-frego di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa, capo.
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Luca Miglietta
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