Pierfrancesco Favino sulla gavetta da giovane

Pierfrancesco Favino sulla gavetta da giovane

Pierfrancesco Favino sulla gavetta da giovane

L’attore prima di diventare attore ha fatto ogni tipo di mestiere, anche i più umili

Pierfrancesco Favino sulla gavetta da giovane. Nostalgia, 2022, Mario Martone, Pierfrancesco Favino, Felice
Una scena di Nostalgia che ha come protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo di Felice
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Pierfrancesco Favino ha raccontato dei dettagli sulla gavetta che aveva fatto da giovane. Lui durante la sua fantastica carriera ha vestito i panni di Gino Bartali, Tommaso Buscetta e Bettino Craxi. Ha fatto uno dei Tre moschettieri e ha raggiunto anche Hollywood, affermandosi come uno dei migliori attori italiani della sua generazione. Gli esordi di Pierfrancesco Favino non sono stati semplici perché lui ha fatto molta gavetta da giovane.

Ecco cosa dice Pierfrancesco Favino sulla sua gavetta: “ho fatto il cameriere, il buttafuori, il pony express, le consegne dei pacchi di Natale, il servizio d’ordine fuori dalla discoteca, l’accompagnatore dei bambini sui cavalli a Villa Borghese”. Guadagnava poco e poteva permettersi solo una abitazione modesta: “la mia prima casa era un appartamento di 30 metri quadrati. A me sembrava una reggia”.

Pierfrancesco Favino parla anche del padre: “mio padre era un uomo di un’altra generazione. Aveva lavorato per tutta la vita considerando intelligenza e pensiero come forme di riscatto”. Da giovane l’attore spiega che amava scrivere, un’abitudine che però a perso: “da adolescente scrivevo molto: poi ho smesso, chissà perché”.

Pierfrancesco Favino ha fatto molta gavetta prima di diventare l’attore che è oggi

L’attore racconta che la passione per il cinema gliel’ha trasmessa un’insegnante di inglese. Pierfrancesco Favino infatti prosegue: “un’insegnante di inglese, Carla Giro, appassionata di film, mi fece capire che il cinema non era soltanto intrattenimento o immagine, ma un linguaggio che ti consentiva di dire ciò che pensavi della vita”. Lui ha così scelto la settima arte: “ho scelto il cinema perché mi permette di dire ciò che penso della vita”.

Favino inoltre spiega: “forse è un orgoglio un po’ maschile: ma io so che mi sono guadagnato tutto senza mai avere una raccomandazione, una spinta, una parola o una telefonata”. Pierfrancesco Favino ricordando la gavetta approfondisce il tema: “ci ho messo un sacco di tempo per fare questo mestiere con continuità. Però mi sono guadagnato tutto senza mai avere una spinta, una parola o una telefonata. I raccomandati durano poco in questo mondo. Per questo oggi faccio l’attore con gioia”.

Pierfrancesco Favino ama la sua città e la considera un set cinematografico a cielo aperto: “la periferia di Roma è un set cinematografico naturale. Ho imparato ad apprezzarla sin da piccolo, quando vedevo i film di Pasolini come Accattone e Mamma Roma, prima ancora di girarci come attore. Ho capito che quelle realtà sono il cuore pulsante della città, non luoghi da tenere ai margini”.

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Luca Miglietta

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Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.