Società che vorrei per i miei figli – De André

Società che vorrei per i miei figli – De André

Società che vorrei per i miei figli

Cosa aveva detto il cantautore genovese

Società che vorrei per i miei figli - De André - Geordie, live, video
Fabrizio De André – Geordie, live, video
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Fabrizio De André aveva spiegato la “società che vorrei per i miei figli”. Il grande cantautore genovese ha scritto ed interpretato canzoni e ballate indimenticabili. Un uomo sempre profondo e mai banale che ci lasciato un patrimonio prezioso di testi e pensieri profondi. Tra questi la “società che vorrei per i miei figli”. Un ragionamento che merita di essere riproposto in questo articolo.

Fabrizio De André esordisce dicendo: “sono un utopista e la società che vorrei per i miei figli, oggi, la si potrebbe solo rabberciare in qualche remoto distretto rurale e, probabilmente, a loro non piacerebbe”. Poi prosegue: “quello che, invece, non vorrei è che, tra una ventina d’anni, mio figlio cantautore non potesse più liberamente rispondere alla domanda di qualche figlio di giornalista: ‘Sei davvero così pessimista sul futuro di questa società?'”.

“Società che vorrei per i miei figli” secondo Fabrizio De André

Il cantautore parlando della “società che vorrei per i miei figli” prosegue parlando di cosa era per lui il denaro. “Inizialmente, ho pensato ai soldi come a un valido riparo dai guai della vita, dai mille pericoli del vivere che, poi, sono pericoli ridicoli: quello di non avere, di non possedere abbastanza, di non poter avere i cioccolatini, di perdere la bambinaia, di non potersi permettere le vacanze al mare”.

Fabrizio De André poi continua dicendo: “ma, poi, mi sono chiesto: non sarà che il pericolo è proprio quello di andare a fare le vacanze al mare, di abituarsi ad alimentare dei bisogni di cui non si può più fare a meno. Di andare dal parrucchiere, di farsi il lifting e le cure di bellezza. Ho cambiato, insomma, il mio atteggiamento”.

“Nella società che vorrei per i miei figli bisogna servirsi delle proprie forze e sostentarsi per le cose essenziali”

Fabrizio De André spiega: “non dico di arrivare alla scuola cinica di Diogene, però, forse è una buona strada da percorrere. Quando la vicissitudine dei bisogni diventa una necessità assoluta, questo sì che è veramente pericoloso. Per questo, vedo bene le ‘anime salve’, questa umanità che sembra galleggiare ai margini del benessere, all’estrema periferia di questi bisogni”.

Poi conclude il suo pensiero: “penso che il bene sia proprio galleggiare intorno, muoversi ai margini, affrontare le difficoltà giorno per giorno. Solo così si riesce a ‘essere'”. Secondo Fabrizio De André quindi bisogna servirsi delle proprie forze e sostentarsi per le cose essenziali. Il superfluo ruota accanto, è essenziale vivere umanamente”.

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Questo diceva Fabrizio De André a proposito “società che vorrei per i miei figli”? Cosa ne pensate? Dopo aver letto “società che vorrei per i miei figli” del cantautore, potete leggere anche questi interessanti pezzi sull’attore e il film:

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Luca Miglietta

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Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.