Steve Jobs
Il nuovo film di Danny Boyle sul creatore della Apple, che ha come protagonisti Michael Fassbender e Kate Winslet
Sei qui: Home »Pochi giorni fa, il 21 gennaio è uscito in Italia Steve Jobs, l’ultimo film diretto da Danny Boyle. La pellicola si basa su Steve Jobs, la biografia autorizzata, scritta da Walter Isaacson e pubblicata nel 2011.
Tutta la trama si svolge tra il 1984 e il 1998 principalmente nel backstage di 3 importanti presentazioni mondiali per il lancio di prodotti fortemente voluti da Steve Jobs: il clamoroso flop del Macintosh nel 1984, il NeXT nel 1988 e l’iMac1998, che ebbe un notevole successo.
Durante queste tre presentazioni viene raccontata la vita di Steve Jobs attraverso i dialoghi che il protagonista ha con gli altri personaggi poco prima dei tre importanti appuntamenti della sua vita. Un compito non semplice da portare a termine per Danny Boyle e lo sceneggiatore Aaron Sorkin, venuto alla ribalta grazie alla stupenda sceneggiatura di The Social Network, incentrata sulla creazione del social network Facebook e sulla vita di Mark Zuckerberg.
In un film quasi totalmente ambientato in interni ogni parola deve essere dosata e espressa nel momento giusto per evitare che lo spettatore provi noia o si perda a causa di un linguaggio troppo tecnico come quello dell’informatica. Lo sceneggiatore premio Oscar, pur non riuscendo a creare una trama avvincente come quella di The Social Network, riesce a incuriosire lo spettatore fino alla fine.
Un film che racconta alcuni episodi salienti della vita di Steve Jobs, focalizzandosi sulle sue emozioni e sui suoi conflitti interiori
Se si vuole trovare una pecca nella sceneggiatura, la vicenda, divisa in tre atti ben distinti, da una sensazione di ripetizione quasi in loop, perché gli incontri e le discussioni tra Steve Jobs, l’ex socio Steve Wozniak, l’assistente Johanna Hoffmann, il CEO di Apple John Sculley e l’ex fidanzata Chrisann Brennan sembrano troppo simili. Le situazioni da cui scaturiscono gli incontri possono provocare nello spettatore una sensazione di déjà-vu.
E’ molto apprezzabile il fatto che venga raccontata la vita di Steve Jobs focalizzandosi più sul suo animo, le sue emozioni e i suoi conflitti interiori, piuttosto che raccontare le vicende di Apple ed il suo scontro prima con IBM e poi Microsoft, che abbiamo già visto in altre produzioni come nell’ottimo I pirati di Silicon Valley. Tra i difetti di Steve Jobs vediamo il suo campo di distorsione della realtà (termine addirittura coniato apposta per descrivere Steve Jobs nel 1981 da Bud Tribble alla Apple Computer), il suo narcisismo, la sua mania per la perfezione, dei dettagli e del controllo.
Uno Steve Jobs ben consapevole delle proprie capacità e dei propri difetti, che però non cerca di migliorare e mostra a tutte le persone che hanno la sfortuna di stargli accanto. Un uomo la cui creatività lo spinge ad osare sempre di più, come dice in una battuta del film alla figlia: “Ti metterò mille canzoni in tasca, perché non siamo selvaggi, e tu non puoi andare in giro con quel mattone al collo (walkman)”.
Steve Jobs può contare su un ottimo cast, Michael Fassbender incarna perfettamente un personaggio controverso e geniale, che riesce ad avere buoni rapporti, ma al tempo stesso pessimi con chiunque lo circondi. “I tuoi prodotti sono meglio di te, Steve”, come gli dice con profonda amarezza Steve Wozniak, l’amico di un tempo e co-creatore della Apple nel leggendario garage di Los Altos, che nel film viene interpretato da un sorprendete Seth Rogen. Di grande spessore è sicuramente anche l’interpretazione di Kate Winslet nei panni della sua fedele e devota assistente Joanna Hoffman, ruolo per il quale è stata candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista ed ha da poco vinto un Golden Globe. Degna di nota è anche la notevole interpretazione di Jeff Daniels nei panni del CEO Apple John Sculley.
Il film però non è tutto rosa e fiori perché non possiamo non notare una piccola incoerenza di fondo che si verifica nella costruzione del personaggio di Steve Jobs. Il mago della Apple viene sì rappresentato come nella realtà cinico e spietato, ma, nella finzione della trama, è poi disposto a chiacchierare con tutte le persone che hanno fatto parte della sua vita che si presentano davanti a lui, pochi minuti prima di tre importanti lanci di prodotti. Una persona cinica ed incapace di occuparsi del prossimo non dovrebbe mandare al diavolo chi si presenta improvvisamente per parlare in un momento così delicato? Anche una persona disponibile e più umana non avrebbe tempo e voglia di chiacchierare con ex colleghi, ex amici o figlie illegittime in un momento simile, ma l’amabile Steve Jobs trova il tempo per tutti. Senza questa piccola incoerenza il film però non avrebbe potuto avere questa struttura, quindi la possiamo considerare una sorta di licenza poetica del regista e dello sceneggiatore.
In conclusione possiamo dirvi che, pur non essendo un capolavoro, Steve Jobs è un film interessante, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore fino alla fine. Vale la pena la sua visione. Se vi siete incuriositi e volete sapere di più sulla sua figura, sulla Apple e sui rapporti con gli avversari del tempo, dovete assolutamente vedere anche il prima citato, I pirati di Silicon Valley. In questo film infatti, oltre che della Apple e del suo creatore, si parla infatti della Microsoft di Bill Gates e si conosce come siano nati i due colossi mondiali dell’informatica.
Dati tecnici della pellicola
Titolo originale: Steve Jobs
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 2015
Durata: 122 min
Rapporto: 2,35 : 1
Genere: biografico, drammatico
Regia: Danny Boyle
Soggetto: Walter Isaacson (biografia)
Sceneggiatura: Aaron Sorkin
Fotografia: Alwin H. Küchler
Montaggio: Elliot Graham
Musiche: Daniel Pemberton
Scenografia: Guy Hendrix Dyas
Costumi: Suttirat Anne Larlarb
Trucco: Lisa Patnoe
Attori: Michael Fassbender (Steve Jobs), Kate Winslet (Joanna Hoffman), Seth Rogen (Steve Wozniak), Jeff Daniels (John Sculley), Katherine Waterston (Chrisann Brennan), Michael Stuhlbarg (Andy Hertzfeld), John Ortiz (Joel Pforzheimer), Sarah Snook (Andrea “Andy” Cunningham), Perla Haney-Jardine (Lisa Jobs 19enne)
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Luca Miglietta