La leggenda di Al John e Jack frasi e citazioni

La leggenda di Al John e Jack frasi e citazioni

La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni tratte dal film di Massimo Venier

Un film del 2002, che ha come protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo

La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni tratte dal film di Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo
Una scena del film che ha come protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo – La leggenda di Al John e Jack frasi e citazioni
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La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni. Seguono ora alcune frasi e citazioni tratte dalla pellicola di Massimo Venier. Solo una breve introduzione a cui, nella seconda parte dell’articolo, seguiranno anche i dialoghi da non perdere. La seconda sezione è infatti più completa ed esaustiva.

La leggenda di Al, John e Jack frasi

Frasi dei personaggi principali

E voi chi minchia siete? (Al)

Smarties contro Anfetamine! (Jack)

Anzi fai una cosa Johnny ammazzalo così la smette di soffrire va! (Jack, riferendosi ad Al che ha perso la memoria)

Johnny, Johnny, non piangere che diventi brutto! (Jack)

Le ha spente con la tosse… (John)

Ma quant’è bella la mafia! (Jack)

Quattro e tre otto… che botta di culo! (Boss Sam Genovese, dopo aver lanciato i dadi)

Jack, noi stiamo mettendo la nostra vita nelle sue mani e questo non sa neanche come si chiama! (John, riferendosi ad Al che aveva appena detto di chiamarsi Niccolò Carosio)

Johnny, a te te lo devono dare il premio Nobel per la mafia, e se non te lo danno è perché è tutto un magna magna. (Jack)

Che tocchi? Che tocchi? Non è roba per te! Non hai mai avuto manualità! (John)

Che albergo della minchia… (Boss Sam Genovese)

E vedi di non farmi diventare Al tre dita. (Al, riferendosi a Jack che attacca un quadro con la pistola)

La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni tratte dal film di Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo
Una scena del film che ha come protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo – La leggenda di Al John e Jack frasi e citazioni

La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni

Un articolo su La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni. In breve una serie di dialoghi tratti da La leggenda di Al, John e Jack, selezionati per voi.
Anche la sezione sui dialoghi contiene solo quelli più importanti. Ho però cercato di riportarli quasi interamente per essere il più esaustivo possibile.

John: Che stai facendo, Jack? Che stai facendo?
Jack: Johnny… Smarties contro anfetamine, no?
John: E ti sembra il momento?
Jack: È sempre il momento!
John: Partita finita.

Dopo

Jack: Allora, Al, ascoltami bene: era venerdì. Eravamo al Drive In di Coney Island. Eravamo lì perché il boss…
John: Jack, se inizi sempre dalla fine, questo non capisce niente. Bisogna iniziare dall’inizio, lo dice la parola stessa.
Jack: E allora fai una cosa, Al: ascolta il professorone!

Dopo

Jack: Ma come facevi a sapere che mi piaceva proprio la pistola?
Al: Eh, tu tre gusti hai: la pistola, le anfetamine e la torta di Melissa!

Dopo

John: Sei contento?
Jack: Ti sembro scontento, Johnny? Minchia, Carabbaggio…
John: Caravaggio, Jack!
Jack: Sii… Oh, comunque Al, grazie per questo regalo che è bellissimo!
Al: Dai, digli che ti piace!
Jack: Ma sì, Johnny, mi piace! Minchia… Senti, e… i colpi?
Al: Eh, i colpi! I colpi… pensavo che li prendeva Johnny!
Jack: Johnny…?!
Johnny: Eh… io ero indeciso tra i colpi e Caravaggio…
Jack: E hai scelto il Carabbaggio…?! Che compleanno di merda!

Dopo

John: Che fai, Jack? che fai?
Jack: Johnny, ho guardato il libro di Carabbaggio? E lasciami provare ‘sta pistola!
John: Minchia, quante volte ti ho detto che non si spara in casa, Jack? Quante?
Jack: Cinque?
John: No, sette!
Jack: Minchia, non mi sta in testa…

Dopo

Al: Che c’è da ridere?
John: Niente, Al…
Al: E fate ridere un po’ anche me!
John: No, è che… tuo fratello, no?
Al: Che c’hai da dire su mio fratello, parla.
John: Niente, così, dico che… A conoscerlo superficialmente… Tuo fratello è un po’… Eh?
Al: È un po’ cosa? Parla!
John: Niente, dai, lasciamo perdere, non parliamone più.
Al: No, parliamone, parliamone, stiamo parlando di mio fratello e parliamone, giusto?
Jack: Allora Al, ti sta dicendo che… Tuo fratello… Ti sta dicendo che tuo fratello… è un ricchione!
Al: Mio fratello non è un ricchione! È raffinato!
Jack: Cos’è tuo fratello?
Al: Raffinato! E comunque stiamo facendo un lavoro, facciamolo e basta, va bene? C’è da ammazzare qualcuno? Ammazziamolo e basta!
Jack: Mii, che clima… E come si fa ad ammazzare la gente con questo clima? Che siamo, delle macchine?

Dopo

Al: Johnny, vai dritto verso la discarica.
Frankie: No, la discarica no! Lo so che cosa succede alla discarica!
John: E che cosa succede alla discarica, Frankie? Che si butta la spazzatura!

Dopo

John: E vabbè va’, oggi mi sento di buon umore. Frankie, se risponderai a una domandina facile facile, te ne torni a casa dai tuoi bambini, eh?
Frankie: Grazie Johnny, ti dico tutto quello che vuoi sapere.
John: Ecco, allora dimmi: qual è la capitale della Birmania?
Frankie: Ma… come… la…
John: La capitale della Birmania, Frankie!
Frankie: Ragazzi, ma perché fate così, come faccio a sapere la capitale della Birmania?
John: Ahi, ahi, ahi, che peccato, che peccato, che peccato, Frankie! Tra l’altro potevi dire una cosa qualsiasi che a noi andava bene! Chi minchia la sa la capitale della Birmania, Frankie?!

Dopo

Al: …Ooh, non sai quale cosa si può fare, Johnny…? …Non lo possiamo mandare a casa?
John: Le regole sono regole, Al.
Jack: E c’ha ragione, Johnny, che mondo sarebbe senza le regole, eh?
Johnny: Poi anche volendo, come facciamo col boss? Quello vuole il suo cuore su un piatto d’argento.
Al: E che problema c’è? Ammazziamo un cerbiatto e gli portiamo il suo cuore al boss. …non avete visto Biancaneve e i sette nani?

Dopo aver ucciso il presunto Frankie Culo di gomma

John: Scusa Al, ma… non avevi detto che volevi salvargli la vita?
Al: Sì, Johnny… E dove minchia lo troviamo un cerbiatto a New York?

Dopo

Al: Jonny ti posso parlare cinque minuti? È importante!
John: Non è il momento, Al!
Al: E non è mai il momento però, eh…
John: Prima il lavoro. Adesso vediamo gli appuntamenti di domani… Che c’è? Baciamo le mani, boss! Allora, vediamo domani. Ore 4: far saltare la tintoria dei Jefferson. E mi raccomando Jack, non come l’altra volta che ti sei dimenticato il numero e hai fatto saltare un negozio a caso!
Jack: Sì, però poi era quello giusto!
John: Quella è fortuna, non si lavora così, siamo professionisti!

Dopo

John: Jack, quante volte te lo devo dire, non si spara ai cani!
Jack: E perché?
John: Perché sono animali superiori!
Jack: E chi l’ha detto?
John: Ma la scienza lo dice, Jack, la scienza!
Jack: La scienza?
John: Ma che ne sai tu di scienza!

Dopo

Sam Genovese: Come va ragazzi, tutto bene?
Jack: Sì boss tutto bene, non ci si può lamentare.
Sam Genovese: E il lavoro?
Al: Il lavoro tutto bene, boss.
Sam Genovese: Oggi ad esempio che dovevate fare, che non mi ricordo?
John: Dovevamo eliminare Frankie Culo di Gomma, boss.
Sam Genovese: Ah! Questo Frankie Culo di Gomma? Che fa la cresta sulle scommesse? Zitto! Questo Culo di Gomma che ha venduto sette dei nostri alla FBI?! O era questo?
Jack: Eh, quello boss. Quello dovevamo eliminare.
Sam Genovese: Frank Contropelo, il barbiere sulla quindicesima. Dovevate ammazzare una spia! E avete ammazzato un barbiere… non so proprio più come fare con voi, ragazzi. Due settimane fa avete chiesto il pizzo ai negozi sbagliati e oggi mi ammazzate un barbiere!!
Jack: Eh, poi ci sarebbe anche la storia del bourbon…
Sam Genovese: Quale bourbon?
Jack: Eh, quella partita di bourbon che dovevamo consegnare, e invece… ci siamo scolati al party di Billy Piorrea.

Subito dopo

Sam Genovese: Cosa devo fare con voi?! Cosa devo fare? Avanti, ditemelo voi!
Jack: Forse si potrebbe…
Sam Genovese: Jack, è una domanda retorica, non si deve rispondere!
Null: Bisogna ammazzarli boss, le regole sono le regole!
Sam Genovese: Su questo Null ha ragione, però come vi ho sempre insegnato, tutti devono avere un’ultima possibilità, tutti! Anche Culo di Gomma. Culo! La capitale della Birmania? Avete capito voi? Lui la sua possibilità se l’è giocata molto male, ora vediamo come ve la cavate voi. Null, i dadi! Ora lancerò questi dadi. Forza, ditemelo un numero! Se uscirà proprio quel numero avrete salva la vita. Avanti, qual è il vostro numero fortunato, mh?
Jack: Cinquanta!
John: Otto, Boss, il nostro numero fortunato è otto.
Boss: Quattro e tre… otto… che botta di culo!
Jack: Ma scusi Boss, ma quattro e tre non fa…
John: Scusi per l’interruzione, boss!

Dopo

John: Tu devi smetterla di ribattere, Jack, devi smetterla di ribattere! Io te la estirpo quella voglia di ribattere. Hai fatto troppi errori! Noi siamo dei professionisti, fior fior di professionisti, Jack! E Sam Genovese è stato categorico, questa è la nostra ultima occasione!
Jack: Sì però Johnny m’annoia da morire andare a pigliare questa vecchia.
John: Preferisci essere sciolto nell’acido?
Jack: Certo che no Johnny, lo sai che sono allergico!
John: E poi portare in giro per la città la zia di Sam Genovese è un grande onore.
Jack: Eh, sai che onore! L’anno scorso è toccato a Nick il Demente…
John: Taci Jack, taci e basta! Non ne posso più quando parli! Adesso andiamo a prendere questa vecchia, la portiamo in giro per la città, la facciamo divertire, siamo gentili, siamo deferenti, la portiamo da Tiffany, la portiamo a prendere il tè con le cassatelle, eh? E poi la riportiamo a casa. E alle 5 p.m. cascasse il mondo saremo davanti allo Stardust, ok?!
Jack: Johnny, mi hai convinto, andiamoci a pigliare sta minchia di vecchia.
John]: Allora, siamo gentili, non diciamo parolacce, non diciamo volgarità e soprattutto non diciamo vecchia! Ok, Jack? Ok?!
Al: E allora andiamo a prendere a sta teenagers.

Dopo la zia di San Genovese muore uccisa per sbaglio da Jack che è sotto shock

John: Ma Jack, che hai fatto?
Jack: Ma Johnny, non ho fatto niente, ho solo fatto così! Maria!
John: Jack, ma quante volte ti ho detto di non tenere la canna della pistola verso l’alto? Quante?
Jack: Cinque!
John: No, sette!
Jack: Minchia, non mi sta in testa, Johnny!

Dopo

Al: Jack, non mettere le tue mani appiccicose dappertutto!! Lascia stare le cose dove stanno, perché sono cose delicate, hai capito?
Jack: “Delicate” queste cacate!?
Al: Non sono cagate! Quello è un Capodimonte originale, roba italiana! Tu che ne capisci, costa un mucchio di soldi… Posala dove l’hai trovata!!
Jack: L’arte non la capirò mai!

Dopo

Al: Johnny, tu non hai niente contro mio fratello, vero?
John: Figurati, Al! Ognuno è fatto a suo modo.
Jack: Eh, a volte la natura fa le piante dritte e altre volte le fa storte!
Al: Vai fuori! Vai fuori!
Jack: E che c’è?! Che ho detto di male! Che ho detto di male!
Al: Vai fuori di qua!
Jack: Al, ho paura a rimanere solo, cado in depressione! Al! Amico fraterno!

Dopo

Al: Non preoccuparti, io non voglio immischiarmi nelle vostre cose, ti chiedo solo di parlargli e di dirgli che non sei innamorato di lui… se è così…
John: Al, fidati, è così!
Al: E chi ha detto il contrario? Ti chiedo solo di parlagli e di dirgli che i suoi sentimenti per te non sono corrisposti… se è così…
John: Mii, Al se dici un’altra volta “se è così” ti sparo in testa! È così!

Dopo

Al: Graziosi, vero?
Jack: Al… è uno spettacolo raccapricciante!

Dopo

Al: Guardami, Johnny. Ma che c’hai?
John: Tanto vale che ve lo dica… ho deciso di costituirmi!
Jack: Ma sei rincretinito Johnny?! Che stati dicendo?! Johnny!
John: E che sono stanco, sono veramente stanco! Soprattutto di te, Jack!
Al: Ma ti vuoi fare 50 anni di galera?!
John: Ma meglio la galera che ‘sta vita infame! Sempre braccati! Sono stufo! Sono veramente stanco! Soprattutto di te, Jack!
Jack: Johnny, però non è che te la puoi pigliare sempre con me, eh? E comunque che credi che io non ci abbia pensato?
John: Pensato! Jack, ma se non ti si è ancora chiusa la fontanella, che vuoi pensare?

Dopo

John: Forse m’è venuta un’idea…
Jack: Gazpacho con la cocaina?!

Dopo

John: Jack, mi posso fidare di te?
Jack: Johnny, ma perché fai domande retoriche?

Dopo

Al: Ti sento, Diavolo, che sei in questa casa! Entra in me! Entra in me, Diavolo! Satana di un satanasso! Io ti scaccio-da questa-casa-male-detta!! Io ti posso affrontare! Hai capito?! Vai via, Satana!!
John: Che minchia sta succedendo, Jack?
Jack: Minchia, Johnny, mi sto ammazzando dalle risate!
Al: Rientra nelle tenebre! Entra in me! Entra in me!
John: Ma che gli hai fatto, Jack?
Jack: Ma niente, Johnny, si è addormentato, poi quando s’è svegliato gli ho fatto credere di essere un esorcista! Ah ah ah!
Al: So che sei qua!! Non mi fai paura!! Abbandona!! Rientra-Nelle-Tenebre!!!
John: Ma sei impazzito??
Jack: Mi sto ammazzando dalle risate, Johnny! Che bella vita che facciamo, Johnny! Guarda che ridere fa bene! E poi, oh, il bello deve ancora avvenire, eheheheh!
Jack: E credici un pochino…
Al: Diavolo, ti ho trovato finalmente. Esci da questo corpo deforme. Entra in me. Cosa sei…? Entra in me! Abbandona questo grottesco involucro ed entra in me! Entra in me, adesso…!
John: Come faccio con te, Jack? Come faccio?
Jack: E che ne so, Johnny…
John: Due ore di lavoro buttate via! Quante volte te l’ho detto? Non è un giocattolo, non è un giocattolo!
Jack: Ma mi annoio, Johnny!
John: Jack, Jack! Jack!
Jack: Comunque faceva ridere, di’ la verità!

Dopo

Jack: Johnny, stai calmo, dammi retta, che con la calma si ottiene tutto… allora Al, ascoltami bene, eh, è facile: adesso tu esci da quella finestra, ti arrampichi sul cornicione ed entri nella stanza di Sam Genovese.
Al: Cornicione, finestra, stanza… questo lo so.
Jack: Ecco, è un gioco da ragazzi per te, no? Quando sarai entrato dentro la stanza…
Al: Scusami, Jack, ma perché non entriamo dalla porta come tutti quanti?
Jack: E Al c’ha ragione! Perché non c’abbiamo pensato? Perché non entriamo direttamente dalla porta? E magari ci presentiamo con dei sandwich, delle birrette, chiamiamo pure una fanfara, suoniamo le trombe, spariamo per aria! E che credi, che se si poteva entrare dalla porta io e lui non ci pensavamo?! Che siamo, due cretini, io e lui?! È arrivato Sherlock Holmes, è arrivato!
John: Calma Jack! Calma!
Jack: Scusa Johnny…
John: Non possiamo entrare dalla porta perché davanti alla porta ci sono Tom Schiena di Legno e Sam Mani di Merda, hai capito?
Al: Scommetto che quello che gli cadono le cose è Mani di Merda.
Jack: No, quello è Tom Schiena di Legno, per quello non si può chinare.
Al: E perché a quell’altro lo chiamano Sam Mani di Merda?
Jack: Che c’entra? Quello è perché ci puzzano le mani.

Dopo

John: Questo è il piano. Tu esci dalla finestra… fai venti metri di cornicione… e arrivi alla scritta dell’hotel. Ti arrampichi sul traliccio, superi l’insegna… e arrivi al cornicione del piano di sopra. Quando arrivi all’ultima finestra… no quella, quell’altra! La forzerai con un coltellino. E ti introdurrai come una faina nella stanza del boss. Una volta nella stanza, ti infilerai nell’armadio.
Al: Quindi io devo stare nell’armadio?
John: Esatto.
Al: Sono allergico alla naftalina?
John: No.
Al: Sono claustrofobico?
John: No.
Al: Minchia, Johnny, hai proprio pensato a tutto! Dopodiché, mentre io sono nell’armadio arriverà Genovese.
John: Esatto.

Immediatamente dopo

Al: E quello è il momento, esco dall’armadio e lo ammazzo!
John: Non lo devi ammazzare, Al, dobbiamo salvargli la vita!!! Se lo ammazzi, avremmo addosso tutta la Mafia di New York!
Al: Mmmm…! Ma com’è che questa cosa non mi entra in testa? Salvare la vita, salvare la vita, salvare la vita! È così semplice!
John: Allora Al, quando arriverà Genovese, tu non ti devi muovere, devi solo stare fermo ad aspettare! A un certo punto lui ordinerà la cena ed è lì che entriamo in scena noi, io e Jack.
Al: E come facciamo a sapere che Genovese ordinerà la cena?
Jack: Mii, Al, sono tre anni che facciamo la scorta a Genovese, tutte le volte la stessa storia! Alle sette ordina il pollo fritto, alle otto arriva la buttana, alle otto e cinque siamo tutti in macchina! Al, ascoltami bene… quando Genovese ordinerà ‘sto pollo fritto, io e Johnny gli prepareremo una sorpresa che quello se la ricorda per tutta la vita! Scenderemo in cucina e con una scusa distrarremo il cameriere, al posto del pollo ci facciamo trovare una bella pistola! È un gioco da ragazzi, no?

Dopo

Al: Gesù… Perché proprio io?
John: Non guardare sotto, Al. Non guardare sotto!
Jack: Stai andando benissimo, Al. Bravo, bravo! Johnny non ce la faremo mai! Genovese sta per arrivare!
John: Che sono cretino, Jack? Ho bloccato l’ascensore!

Dopo

Al: Ho paura, non ce la posso fare!
John: È facile Al, c’è il traliccio, è facile!
Al: Io torno indietro!
Jack: E salta, Al! Che devo fare, ti devo sparare?!

Dopo

John: Non è successo niente, Al, bravo, non è successo niente…
Al: Mii, non è successo niente? E che doveva succedere, doveva cadere il palazzo?!

Dopo

Capitano: John e Jack La Paglia! Adesso basta con le truffe, eh?! Ci dedichiamo ai rapimenti adesso!? E così… io avrei fatto 19 piani… a piedi… per sentirmi dire che dovrei andare su, buttare giù una porta, senza uno straccio di prove, senza il mandato… per rovinarmi la carriera?! Ma chi mi garantisce che di sopra c’è lo smemorato, due cretini come voi?!
John: E se le dicessimo che in quella stanza c’è anche Sam Genovese? Da quanto tempo lo state cercando, capitano? Dieci anni? Quindici?
Jack: Ma forse sono anche venti, Johnny!
John: E che cosa avete ottenuto? Noi ve lo stiamo consegnando su un piatto d’argento, due al prezzo di uno! Lo smemorato e Sam Genovese. E che cosa chiediamo in cambio, Jack? Due misere tagliette?
Jack: Ma quasi quasi io ci ripenserei, Johnny.
John: Jack, ho già speso la parola col capitano. A noi la miseria e a lei la gloria.
Capitano: Ma come avete avuto queste informazioni?
Jack: Ehi, capitano. Non è che le si può raccontare proprio tutto tutto tutto!
John: Ma vuole restare capitano tutta la vita? Non sogna anche lei una bella scrivania di mogano, con il portapenne in madreperla, il tagliacarte in avorio, eh? Jack tu ce l’hai il tagliacarte in avorio?
Jack: Johnny non ce l’ho, ma appena incassiamo i soldi della taglia giuro che è la prima cosa che mi compero!
John: E certo!
Capitano: Va bene. Vi giuro che se questa è una stronzata… io mi gioco la carriera… ma voi finite a San Quintino! Lo sapete cosa succede a due come voi a San Quintino?!

Dopo

Al: Ma… ditemi un’ultima cosa… quello che mi avete raccontato… è tutto inventato?
Herbert: Fatemi passare! Calogero! Calogero!
Jack: Eh… Al… non proprio tutto tutto…

Dopo Johnny si ferma in mezzo alla strada in macchina

Jack: Che succede, Johnny? Perché ci siamo fermati?
John: Ho bisogno… di riflettere, Jack!
Jack: E su che minchia devi riflettere?
John: È finita la benzina!
Jack: E facciamola!
John: La benzina non si fa Jack, la benzina si compra!
Jack: E prendiamo i soldi e la andiamo a comperare!

Subito dopo

John: Quali soldi, Jack?
Jack: Perché, i soldi del Boss e dello smemorato te li sei già bevuti?
John: Io!? Se tu non ti compravi questo portagioie di Luigi XVI, avremmo ancora un po’ di soldi!!
Jack: Johnny, secondo te dove le ficco le anfetamine, eh? È colpa mia se sono un uomo con un certo gusto, che ha un certo savoir-faire? E comunque Johnny, tu te ne devi stare proprio zitto, sai? C’era bisogno di comprarsi un orso polare da mettere sopra il volante?
John: Ma che dici, Jack? Questa è tutta immagine! Serve per lavorare! Che ne sai tu? Che ne sai?
Jack: Si comunque Johnny, non litighiamo per queste cagate. Ti ricordi che cosa diceva nostro padre? “I soldi sono fatti per essere scialacquati. E quindi, boys, scialacquate! Scialacqua!”
John: Jack, non abbiamo mai avuto un padre…
Jack: Però sarebbe stato bello ricevere un’educazione così, vero Johnny?
John: Sarebbe stato bello…

La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni tratte dal film di Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo
Una scena del film che ha come protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo – La leggenda di Al John e Jack frasi e citazioni

Infine altre informazioni a proposito della pellicola presenti sul blog – La leggenda di Al, John e Jack frasi e citazioni

Recensione del film: La leggenda di Al, John e Jack

Colonna sonora film: non ancora presente

Curiosità presenti nel film: trovate molte curiosità nella recensione di La leggenda di Al, John e Jack

Errori presenti nel film: non ancora presente

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Luca Miglietta

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Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.