Ricki Tognazzi e il padre Ugo

Ricki Tognazzi e il padre Ugo

Ricki Tognazzi parla del padre Ugo Tognazzi

Il racconto del figlio e tutti gli aneddoti

Ricki Tognazzi e il padre Ugo, La grande abbuffata, 1973, Marco Ferreri, Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Andréa Ferréol
Una scena di La grande abbuffata, che ha come protagonisti Ugo Tognazzi, Philippe Noiret e Andréa Ferréol
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Ricki Tognazzi parla del padre Ugo Tognazzi: “mentre mia madre mi attaccava al seno, mio padre di là spadellava. Faceva un soffritto e io ne sentivo già l’odore. Mia madre si lamentava e lui diceva: ‘Sono invidioso della tetta materna, non lo posso allattare, così io lo allatterò cucinando per lui’. E così ha cresciuto i suoi figli, perché mio padre non era un patriarca, era un matriarca: ci ha allattato. Sì, ci ha allattato a pane, cinema e fantasia”.

Ricki Tognazzi parla della frase storica del padre Ugo: “nelle mie vene non scorre sangue, scorre succo di pomodoro”. Ugo Tognazzi diceva davvero così come conferma il figlio: “spesso – giuro, è la verità, nella casa vecchia di Velletri, lo trovavo, alla mattina presto verso le sette, inginocchiato davanti alla cappella di famiglia: il frigorifero. Non era un frigorifero normale, il frigone bianco consunto degli anni Sessanta”.

Ricki Tognazzi parla della stravaganza del padre: “era proprio un frigorifero, quello da ristorante, perché lui amava fare le cose in grande. E lo trovavo lì, a meditare di fronte a culatelli, parti di manzo, di bue, verze eccetera e io pensavo che fosse impazzito. In realtà si stava concentrando per il menù del week end per i suoi amici. Era un uomo curioso, stravagante”.

Ricki Tognazzi racconta tanti aneddoti sul padre Ugo

Poi continua a parlare di Ugo Tognazzi: “naturalmente viaggiava moltissimo, soprattutto per lavoro, e quando tornava a casa noi tutti lo aspettavamo, ansiosi di ricevere i regali e ci portava delle bellissime sorprese. E tutti lì ad aspettare. Per esempio, tornò dalla Norvegia con delle bistecche di balena, dalla Spagna con i testicoli di toro, poi le cotolette di rinoceronte dall’Africa… Una volta preparò dei ravioli con i semi di papavero. Il risultato: gli ospiti tutti stesi a dormire sul divano”.

Ricki Tognazzi racconta che il padre: “era uno sperimentatore, per lui la cucina era un palcoscenico nel quale esibirsi come a teatro”. E ggiunge: “facendo tanto cinema, gli era venuto a mancare il contatto diretto col pubblico, quindi aveva istituito questi appuntamenti, che chiamava ‘Le ultime cene’, perché era lui con dodici amici di solito Monicelli, Ferreri, Gassman eccetera e pretendeva da loro un giudizio, un giudizio severo, e gli faceva scrivere su un foglietto, assolutamente anonimo, un giudizio sul piatto”.

Ricki Tognazzi spiega che il padre Ugo Tognazzi pretendeva proprio dei giudizi sulla sua cucina. Amava cucinare e voleva vedere che risultato aveva ottenuto: “si partiva da ottimo, poi c’era buono, poi mangiabile, poi c’era cagata, grande cagata e grandissima cagata. Una volta, dopo una pasta e fagioli, trovò un biglietto, anonimo, naturalmente, con su scritto “grandissima cagata”. Prese il biglietto, guardò tutti i commensali e se ne andò a letto. Il giorno dopo andò da un grafologo per scoprire che il colpevole era Paolo Villaggio. Non lo salutò per un anno. Insomma, si poteva scherzare con papà di tutto, di cinema, delle sue interpretazioni, ma non di cucina, non di pasta e fagioli soprattutto!”

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.