Russell Crowe e il cinema

Russell Crowe e il cinema

Russell Crowe e il cinema

L’attore ha parlato del suo rapporto con la settima arte a Roma

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Una scena di Il gladiatore che ha come protagonista Russell Crowe nel ruolo di Massimo Decimo Meridio
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Russell Crowe ha raccontato a Roma il suo rapporto con il cinema. I suoi primi contanti con la settima arte sono stati quando aveva solo 6 anni e viveva in Nuova Zelanda come rivela lui stesso: “mia madre si occupava del catering sui set e a volte la andavo a trovare. Un giorno stavano girando una serie e non c’erano abbastanza bambini e lei mi ha offerto volontario”. Da allora Russell Crowe non ha più smesso di recitare.

Russell Crowe spiega che comunque lavorare nel cinema richiede sacrifici: “mi dicono: sei stato un bambino prodigio. No, sono stato un bambino comparsa. Ho fatto tanta TV, poi ho iniziato a scrivere canzoni e a suonare. Ho recitato nei musical come Grease, fatto 420 repliche di Rocky Horror Picture Show. Ho lavorato come deejay nei night, fatto i turni da barman. Nessuna scuola di recitazione. Questo sono io, non un prodotto di Hollywood. Il primo lungometraggio è arrivato a 25 anni con duemila performance alle spalle”.

Russell Crowe prima di diventare una star del cinema non ha solo recitato, ha ricordato più volta ai giornalisti di aver fatto di tutto nella vita. Lui oltre a recitare per mantenersi faceva il barista e ricordando quel periodo scherza “i miei cocktail erano fottutamente buoni”. Lui ricorda anche che apprezzava pure fare dj e spiega che voleva farlo al meglio: “ero ossessionato dalle performance”. Insomma che come deejay ce la metteva tutta!

Nella vita di Russell Crowe non solo il cinema, ma anche la musica

Russell Crowe racconta che a soli 14 anni iniziò a suonare in una band: “scrivere canzoni e suonare sono l’altra mia grande passione che però non mi permette di pagare le bollette. Ma non bisogna mai abbandonare le proprie passioni e soprattutto ascoltare chi dice che nella vita non si può fare più di una cosa contemporaneamente”. Ama ancora adesso di suonare.

Russell Crowe rivela di non aver mai frequentato una scuola di recitazione: “no, quella non c’è mai stata nel mio passato. Solo tanta passione e voglia di fare, perché il destino non viene a bussarti alla porta se stai seduto sul divano. Bisogna credere nei propri sogni, e voi siete fortunati ad averne: molte persone non sanno che vogliono fare nella vita. Dovete seguire i vostri sogni”. Tra i sogni di Russell Crowe c’era quello di recitare al cinema ed è riuscito a realizzarlo con tanta tenacia.

Russell Crowe ha avuto poche delusioni nel sua carriera nel cinema: “non ambisco a determinati ruoli, quindi non ci rimango male se non vengo scelto. Le mie delusioni sono piuttosto legate alla quotidianità del lavoro. Ad esempio, quando mi capita di recitare una scena difficile, torno a casa esausto per poi realizzare magari, alle 2 del mattino, che avrei potuto farla meglio”.

Per Russell Crowe e nel cinema sono importanti la cura dei dettagli e la collaborazione

Ecco cosa è importante per Russell Crowe nel cinema: “nel cinema, seguire due regole: cura dei dettagli e collaborazione. Mi sono sempre messo al servizio della visione del regista. All’inizio con Ridley Scott non è stato facile. Ma il grande privilegio è stato essere il fortunato in grado di dargli la sfumatura che cercava”. Ridley Scott ha diretto Il gladiatore uno dei film più importanti della carriera di Russell Crowe.

Russell Crowe a Roma non parla solo del Gladiatore, ma anche di Cinderella Man, che definisce: “il film più difficile, trentasei giorni di riprese sotto la pioggia finta, al freddo”. Dice che Les Miserables è stata “un’esperienza bellissima sul set, un pessimo lavoro di postproduzione. All’anteprima a New York dopo mezz’ora sono andato via. Non mi è piaciuto il lavoro che hanno fatto sul mio personaggio. In questo film faccio schifo”.

Poi parla anche di A Beautiful Mind: “mi fece impazzire. Abbiamo rappresentato gli aspetti fisici della patologia, con i vari tic che si sviluppavano, fino ai 16 che il protagonista aveva, anche contemporaneamente”. In Beautiful Mind l’attore neozelandese interpreta il matematico ed economista statunitense John Nash.

Russell Crowe non ha mai patito molto i rifiuti al cinema

E i rifiuti? Russell Crowe spiega che non li ha mai patiti granché: “un po’ di ego serve per proteggersi, anche perché è un lavoro fatto principalmente di rifiuti. Sul set è quindi importante dimostrare di che pasta si è fatti. Se hai lavorato bene, il regista parla di te con un collega e così via. Il networking si sviluppa autonomamente, tu devi solo pensare a fare bene il tuo lavoro”.

Russell Crowe spiga che ama tutto del cinema anche ruoli diversi: “mi vendo per il dialogo, lo amo, mi perdo nei dettagli. Non necessariamente devo interpretare il ruolo del protagonista, basterebbero anche due battute, purché ben scritte. Il cinema è un mezzo di narrazione, dunque la storia conta”.

Russell Crowe anche a Roma ci tiene a dire che non è australiano come tutti credono: “pensano tutti che io sia australiano, ma invece sono nato a Wellington, in Nuova Zelanda, lontano da tutto”. Da una piccola nazione lontana da Hollywood è arrivato un attore capace di interpretare personaggi iconici come Massimo Decimo Meridio, John Nash, il capitano Jack Aubrey e il pugile James J. Braddock.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.