Gabriel García Márquez su Pantelleria

Gabriel García Márquez su Pantelleria

Gabriel García Márquez su Pantelleria

Lo scrittore di “Cent’anni di solitudine” si trovava sull’isola siciliana proprio nei giorni dello sbarco sulla Luna

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Gabriel García Márquez
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Vi racconto cosa diceva Gabriel García Márquez su Pantelleria. Oggi è infatti l’anniversario della nascita del grande scrittore colombiano, nato a Aracataca il 6 marzo del 1927. Il primo uomo a mettere piede sulla luna è stato l’astronauta americano Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11. Lui camminò sulla sua superficie il 20 luglio del 1969 ed è celebre la sua frase in quell’occasione: “questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”. In quei giorni importantissimi per la scienza il famoso scrittore Gabriel García Márquez si trovava in vacanza a Punta Tre Pietre sull’isola di Pantelleria.

Gabriel García Márquez, per gli amici semplicemente “Gabo” è l’autore, per chi non lo sapesse, del capolavoro “Cent’anni di solitudine“. Questo romanzo scritto nel 1967 è considerato tra le opere letterarie più significative del Novecento e la seconda opera in lingua spagnola più importante dopo il “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes. Tra le altre sue opere importanti ha scritto anche romanzi come “L’autunno del patriarca” (1975), “Cronaca di una morte annunciata” (1982), “L’amore ai tempi del colera” (1986) e “Il generale nel suo labirinto” (1989).

Gabriel García Márquez ha conservato un bellissimo ricordo su Pantelleria ave

Gabo aveva deciso di trascorrere un soggiorno sull’isola siciliana di Pantelleria per conoscere il traduttore Enrico Cicogna, autore della prima trasposizione di “Cent’anni di solitudine“, uscito l’anno prima nel 1968 e pubblicato da Feltrinelli. Enrico Cicogna che poi tradurrà altre opere dello scrittore come “Un giornalista felice e sconosciuto” (1974). Nel 1975 tradurrà “L’autunno del patriarca” e “La mala ora“. Infine testi come “Nessuno scrive al colonnello e otto racconti” (1982), “I funerali della Mamà Grande” (1983) e “Occhi di cane azzurro” (1985).

Lo scrittore colombiano rimase sbalordito dalla bellezza dell’isola. Rimase estasiato dalla roccia vulcanica, dal mare mare e dal colore calce delle case. Gabriel García Márquez era affascinato dal fatto che dalle finestre di Pantelleria in condizioni climatiche particolarmente favorevoli, si potevano scorgere le luci dell´Africa. Ora vi racconterò cosa disse Gabriel García Márquez su Pantelleria.

La descrizione di Gabriel García Márquez dell’estate a Pantelleria

Gabriel García Márquez descrisse la sua esperienza a Pantelleria sul quotidiano spagnolo El País.

Stavamo passando l’estate nell’isola di Pantelleria, all’estremo sud della Sicilia, e non credo che esista al mondo un luogo più consono per pensare alla Luna.
Ricordo come in un sogno le pianure interminabili di roccia vulcanica, il mare immobile, la casa dipinta a calce fin negli scalini, dalle cui finestre si vedevano nella notte senza vento i fasci luminosi dei fari dell’Africa.

Esplorando i fondali addormentati intorno all’isola.. avevamo recuperato un’anfora con ghirlande pietrificate che dentro aveva ancora i residui di un vino immemore corroso dagli anni, e avevamo fatto il bagno in una gora fumante le cui acque erano così dense che si poteva quasi camminarvi sopra. Io pensavo con una certa nostalgia premonitrice che così doveva essere la Luna. Ma lo sbarco di Armstrong aumentò il mio orgoglio patriottico: Pantelleria era meglio.

L’estate felice della signora Forbes

Gabriel García Márquez immagazzinò le atmosfere e le suggestioni provate a Pantelleria, che gli furono utili per scrivere il racconto “L’estate felice della signora Forbes”. Un racconto in cui traspare tutto l’amore per l’isola di Gabo e che fa parte della raccolta chiamata “Dodici racconti raminghi” pubblicata nel 1992. La signora Forbes è un’istitutrice che, mentre riaccompagna a casa due ragazzini, trova un gigantesco serpente marino inchiodato sulla porta. La vista di una murena di ben 7 kg terrorizza profondamente la donna e i bambini.

Il serpente marino serve come espediente narrativo per far entrare in scena Oreste, un ragazzo del luogo che riesce a catturarla, dando così inizio al racconto. Qualche anno dopo la pubblicazione del libro un uomo di nome Paolo Ponzo riuscì a identificarsi nel pescatore Oreste. Paolo Ponzo descrisse l’esperienza con lo scrittore colombiano in più interviste. Sono molte le fonti che parlano della vicenda di Ponzo, tra queste un articolo dell’edizione di Palermo del quotidiano La Repubblica, intitolato: “Garcia Marquez l’estate a Pantelleria che ispirò lo scrittore“.

Il ricordo di Paolo Ponzo

All’epoca ventenne Paolo si occupava della casa di Enrico Cicogna, e così conobbe Gabo. Tutti e tre erano grandi appassionati di pesca cosa che facevano quasi ogni pomeriggio. A volte uscivano anche per mare con una barchetta a motore. Come prevedibile il menù delle loro cene insieme era sempre rigorosamente a base del pesce pescato durante la giornata.

Paolo Ponzo parlò dell’estatate assieme a Gabriel García Márquez a Pantelleria, raggiunto telefonicamente da Repubblica.

So di essere stato fortunato a fare quest´incontro ma mi rimane il rammarico di non conservare neanche una foto con Márquez. Io ero amico di Cicogna, che da sette-otto anni veniva d´estate a Pantelleria con altri ospiti e durante quel periodo si andava a mare assieme con una barchetta a motore. Quell´anno il suo ospite era García Márquez con la sua famiglia. Solo quando vinse il premio Nobel mi resi conto con chi ebbi a che fare.

Di certo il personaggio di Fulvia Flaminea, la cuoca che insegna venti e dialetto ai due ragazzi, è ispirato a mia madre e la murena descritta nel racconto l´ho pescata io e per fare uno scherzo lappesi sulla porta di casa: i due figli di Márquez rimasero sorpresi e lui poi sviluppò il racconto dall´ottica dei due ragazzi, partendo proprio da quel dettaglio

Un premio Nobel in vacanza Sicilia

Gabo è considerato uno degli esponenti più importanti del cosiddetto realismo magico. Le sue opere hanno inoltre contribuito a rilanciare l’interesse per la letteratura latinoamericana. Durante la sua carriera ha anche svolto l’attività di giornalista ed è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1982. Nella sua vita si è battuto per denunciare il colpo di stato in Cile del generale Augusto Pinochet, che portò alla morte del presidente Salvador Allende. Nel 1974 ha fatto anche parte a Roma della sessione II del Tribunale Russell, che ha esaminato le violazioni di diritti umani in Cile.

Qualche anno fa avevo già scritto alcuni approfondimenti su questo famoso scrittore che trovate in questi articoli: Incontro tra Tomas Milian e Gabriel García Márquez e Gabriel García Márquez e il cinema. Due articoli che vi permettono di conoscere meglio questo importantissimo scrittore colombiano, che ha anche influenzato tutta la successiva letteratura sudamericana. Pensate a scrittori successivi come Paulo Coelho e Isabel Allende.

L’esperienza di Gabriel García Márquez su Pantelleria è stata proficua

Gabriel García Márquez ha scritto un vero e proprio racconto su Pantelleria, un’isola che lo ha colpito moltissimo, così come i suoi abitanti. Essere protagonisti di un testo di un così importante scrittore è qualcosa che pochi luoghi possono vantare.

Avevate mai letto cosa diceva Gabriel García Márquez su Pantelleria? Non trovate straordinaria la vicenda di Ponzo che si è scoperto protagonista di un racconto di uno scrittore così importante?

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Se vi è piaciuto questo articolo su cosa diceva Gabriel García Márquez su Pantelleria, trovate articoli simili nella sezione del blog non son solo film dedicata alle curiosità.

Luca Miglietta

Cent’anni di solitudine – sponsorizzato

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.