Monologo di Lucy nell’omonimo film

Monologo di Lucy nell’omonimo film

Monologo di Lucy nell’omonimo film

Monologo di Lucy, 2014, Luc Besson, Scarlett Johansson
Una scena di Lucy che ha come protagonista Scarlett Johansson
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Avete mai sentito il monologo di Lucy nell’omonimo film? Lucy Miller è una ragazza di venticinque anni che studia a Taipei, si sballa di continuo ai rave party e non sa cosa fare della sua vita. Un giorno il suo fidanzato, Richard, la obbliga a consegnare una valigetta al suo posto. Al momento della consegna però Richard viene ucciso e e rapiscono Lucy. A farlo è un gruppo di criminali coreani, il cui capo è lo spietato boss Jang.

Lui la obbliga a lavorare come corriere della droga. Le inseriscono chirurgicamente nell’addome un sacchetto preso dalla valigetta che contiene una nuova sostanza, il CPH4 sintetico. Lucy grazie alla sostanza acquisisce incredibili capacità psicofisiche, paragonabili a veri e propri superpoteri. Scarlett Johansson interpreta la protagonista del film.

Lucy è un film diretto nel 2014 da Luc Besson e che ha come protagonisti oltre a Scarlett Johansson anche Morgan Freeman, Min-sik Choi e Amr Waked. Ora vi lascio al monologo di Lucy nel film.

L’interessante monologo di Lucy nel film di Luc Besson

Ecco il monologo di Lucy nell’omonimo film:

Ogni cellula conosce e parla con ogni altra cellula. Le cellule si scambiano migliaia di bit di informazioni al secondo, si raggruppano e formano una gigantesca rete di comunicazione, che a sua volta forma la materia. Le cellule si uniscono, assumono una forma, si deformano, si riformano. Non fa differenza, è la stessa cosa. Gli uomini si considerano unici. Quindi hanno basato l’intera teoria dell’esistenza sula loro unicità. Uno è la loro unità di misura.

Ma non è così. I sistemi sociali che abbiamo costituito sono un abbozzo. 1+1=2. Questo abbiamo imparato. Ma 1 + 1 non ha mai fatto 2. Non esistono in realtà né numeri né lettere. Abbiamo codificato la nostra esistenza per ridurla a dimensione umana, per renderla comprensibile. Abbiamo creato una scala di misura così da dimenticare la sua natura insondabile.

La risposta di Samuel Norman al monologo di Lucy

Samuel Norman dopo il monologo di Lucy le fa una domanda: “ma se l’uomo non è l’unità di misura e il mondo non è governato dalle leggi della matematica, che cosa governa tutto?”. Lucy a questo quesito risponde: “filmi un’auto che sfreccia su una strada, velocizzi l’immagine all’infinito e l’auto scompare. Quindi che prova abbiamo della sua esistenza? Il tempo da legittimità alla sua esistenza. Il tempo è la sola vera unità di misura. È la prova dell’esistenza della materia. Senza tempo noi non esistiamo”. Samuel Norman conclude: “il tempo è l’unità”.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.